INTRODUZIONE Ricordo molto bene che mio nonno materno era un grande appassionato di
cowboy e diligenze, che mio padre ammira le manifestazioni aeronautiche che si
svolgono a Kissimmee in Florida e che mia madre adora i brani dei Platters ed i
film di Humphrey Bogart ed Ingrid Bergman. Mio fratello vi si reca spesso e
volentieri per fare indigestione di carni bovine e musical "On Broadway".
Cosa c'è di strano?
Ben poco ma di curioso c'è un elemento, una costante: l'America ha una faccia
diversa per ogni fascia d'età e sesso.
Danilo Bruno non aveva la più pallida idea di chi fosse L L Cool J, Claudio nutre
interesse pari a zero per i L.A. Lakers, Antonella non ha mai tentato un acquisto
in Wampum e Luca sa che George Washington è "quell'omino" raffigurato sulla
banconota da un dollaro, ottimo per le mance.
Stati Uniti oggi, nel 2010, è sinonimo di America, ad esclusione di buona parte di
quella che è veramente l'America. Evoca le immagini dello skyline di New York
col suo Empire State Building ed il Ponte di Brooklyn, il verde prato prospicente
la Casa Bianca, il Golden Gate Bridge di San Francisco, le Cascate Niagara al
confine col Canada e la bandiera a stelle e strisce che vi sventola un pò ovunque.
Tutte immagini che ci pervengono più che altro dallo schermo delle Tv o dai
megascreen dei multisala. Ma per buona parte di noi mediterranei è anche
sinonimo di grande cinema, epici fumetti e, perchè no, di soldati in mimetica
equipaggiati meglio dei nostri. E' pure sinonimo di soap-opera, telefilm e
cartoon (talvolta apprezzati anche da un pubblico adulto) che si sono
perfettamente adattati alla nostra cultura al punto che addirittura il nostro
linguaggio espressivo ne è uscito alterato. Ad un occhio prosaico Stati Uniti può
significare anche Fast Food, musica Rap e Limousine chilometriche,
1
un'immagine che fa comunque parte di un panorama vasto come il territorio da
cui proviene.
Tuttavia, soltanto una fetta ridotta di "osservatori" ha sentito la necessità di
andare oltre il fumetto, oltre il ponte ed anche oltre la figura del Presidente che
scende dall'elicottero della Marina Militare. Chi lo ha fatto si è ritrovato viso a
viso con una storia diversa, una storia – a mio modo di vedere – più veloce,
spedita, rispetto alla nostra europea. Sarà perchè l'americano è figlio dell'Età
Moderna? O perchè l'americano non ha mai sopportato e voluto la figura del
regnante? Perchè ha a lungo covato un senso di sudditanza psicologica nei
confronti della Vecchia Europa che altro non è stato che il carburante per
l'evasione necessaria a fargli scoprire il modello democratico? Forse, questa
"smania" è frutto del pragmatismo che lo ha permeato in ogni aspetto della vita
sin dal XVII Sec. e che ha svolto una funzione di "necessità di crescita" – vista
come stimolo incessante – accompagnandolo lungo il corso di quattro Secoli di
esistenza affato facile. La storia degli Stati Uniti ha molte facce: una per ogni
fase. Potremmo indurla in una serie di contenitori spazio-temporali per leggerne
con più facilità le fasi di cambiamento: dai primi insediamenti di carattere
religioso alle esperienze di controllo del territorio, dai timidi commerci alla
crescente affermazione sul mercato, dai rapporti amichevoli coi nativi al
progressivo restringimento in riserva, da una costa all'altra, da isolati ad
imperialisti. Riassumendo: da piccoli a grandi. Certo, sono e restano definizioni
che abbisognano di intensi approfondimenti, tematiche importanti su cui sono
state colmate pagine di storia innumerevoli, ma pur sempre punti da cui partire.
Nelle pagine seguenti ho acceso un riflettore su di un breve lasso di tempo di
questa lunga Storia. Un passaggio, secondo me, decisivo. Infatti, nella seconda
metà dell'Ottocento, vennero a galla tutta una serie di problematiche legate al
passato che l'America fu chiamata a gestire da sè. Con la pretesa e conquistata
indipendenza del 1776 attraverso cui riuscì a svincolarsi dal giogo britannico,
2
essa dovette mettere mano, da zero, ad un modello di governo che prescindesse
da quello monarchico in funzione del rispetto del popolo. Ne nacque il prototipo
democratico, dotato di Carta Costituzionale e Corte Suprema, elementi al cui
cospetto tutti indistintamente iniziarono ad apparire sullo stesso piano. Ma il
cammino verso la "maturità" non era completo. Ci sarebbe voluta una
sanguinosa Guerra fratricida, affinchè il sentimento di appartenenza ad un
nucleo omogeneo iniziasse ad affermarsi con crescente consapevolezza. Guerra
di Secessione che si inscrive proprio all'indomani del completamento di un
processo importantissimo; l'espansione territoriale (che era iniziato sin dal
giorno in cui la Virginia fu raggiunta dalla prima imbarcazione, agli inizi del
Seicento). La prima metà del Secolo fu un trampolino di lancio verso la crescita
territoriale, che i democratici furno abili a condurre: la Louisiana 1
fu acquistata
nel 1803 con una mossa "provvidenziale" di Jefferson, intimorito dalle intenzioni
di Napoleone il quale era succeduto agli spagnoli nel possesso dell'area. Con 15
2
milioni di dollari gli Stati Uniti raddoppiarono il loro spazio, con quanto di
umano vi fosse incluso. Poi fu la volta dell'indipendente Stato del Texas:
separatosi dal Messico 3
tra il 1835 ed il 1836, strizzò l'occhio all'America per circa
un decennio, sino a che il Presidente Tyler, proprio nell'ultimo giorno di
presidenza (Marzo 1845) aprì uno spiraglio che la Repubblica del Texas non si
lasciò sfuggire. Questo episodio aprì una crisi col Messico che a sua volta non
potè tollerare ingerenze di politica interna di tale entità. James Knox Polk,
successore di Tyler alla Casa Bianca, tentò dapprima una mediazione tesa
1 L'estensione originaria denominata Louisiana (terra di Louis) era pari al doppio dell'estensione delle colonie USA.
In un sol colpo gli Washington accrebbe il suo controllo in maniera imbarazzante. Dalla suddivisione del territorio
nacquero 15 stati interni, nel corso del tempo. L'operazione d'acquisto fu oggetto di aspre contestazioni da parte dei
federalisti i quali criticarono le mosse del Presidente sulla base di quanto riportato nella Costituzione. L'aiuto del
Senato tolse, a Jefferson, le castagne dal fuoco e la successiva lottizzazione garantì rientri di cassa che permisero un
appianamento dei conti in dissesto. Va inoltre tenuto conto che fu la prima esperienza in cui Washington intimava ai
nuovi stati prossimi all'adesione, la sottoscrizione d'una clausola precisa: l'inserimento di obblighi ritenuti
inviolabili, primo tra tutti che le terre pubbliche erano e restavano ad uso esclusivo del Governo Centrale.
2 La somma finale sborsata ammontò ad 8 milioni poiché la Francia vantava grossi debiti economici con gli USA
3 Il Messico si era dotato di una nuova Costituzione nel 1835, di sapore decisamente illuministico ergo contraria alla
schiavitù e disposta ad annettere le persone “non bianche” nei luoghi di controllo. Tali sviluppi non erano proprio
quello che si aspettavano i bianchi texani che a loro volta fecero capire a Washington il loro pronto assenso a far
parte degli USA in qualità di 28° Stato dell'Unione.
3
all'acquisto dei territori californiani e del Nuovo Messico, che tuttvia naufragò a
causa di alcuni eventi bellici sulla linea di confine 4
. Il tutto si concluse con una
serie di trattati firmati tra il '47 ed il '48, attraverso cui la California, il Texas, il
Nuovo Messico, lo Utah, il Nevada, Arizona e Wyoming entravano a far parte
degli Stati Uniti. Un processo inarrestabile che le ha comportato, oltre
all'allargamento dei confini, il cozzo con chi viveva quella terra sin dai tempi
antichi: i Nativi. Una pagina non edificante del passato americano, ancor meno
se consideriamo che talune politiche vennero pensate ed adottate proprio dai
discendenti di coloro che si ritenevano perseguitati nel XVII Sec. Uno dei tanti
paradossi a cui l'America ci ha abituati nel corso del tempo, un tempo tuttavia
clemente che ha permesso ad un popolo "nuovo" di crescere, maturare ed
affermarsi come potenza, in un arco temporale relativamente breve. La seconda
metà dell'Ottocento vide la diffusione di due elementi essenziali all'espansione:
il telegrafo e la ferrovia. E' proprio sulle ferrovie che si incentra il presente
studio.
Partendo dalla Rivoluzione Industriale britannica di fine Settecento, il lavoro
proposto, conduce in una piccola località del centro degli Stati Uniti: Councill
Bluffs 5
. Lì, al termine di un comizio, Abraham Lincoln 6
incontrò per la prima
volta Grenville M. Dodge 7
, un ingegnere ferroviario, col quale s'intrattenne per
qualche minuto in un'amabile conversazione circa i futuri sviluppi possibili del
sistema ferroviario. Correva l'anno 1859, l'America aveva inaugurato il primo
battello a vapore 8
già cinquantadue anni prima, ed il primo treno nel 1826
9
.
4 Il confine non era delineato con precisione e ciò bastò al Presidente Polk per muovere guerra ricevendo il consenso
del Congresso 5 Località situata nello Stato dell'Iowa, al confine con Omaha – Nebraska. Le due località sono separate dal corso del
fiume Missouri.
6 Nel 1859 ancora non era stato eletto Presidente. Il suo mandato coprì il periodo compreso tra Marzo 1861 ed il 15
Aprile 1865, giorno del suo assassinio.
7 Personaggio polivalente ed abile Generale Unionista, nonché direttore operazioni per la U.P.
8 Fu fatto navigare da Robert Fulton sulle acque del fiume Hudson nel 1807. Poi demolito brutalmente dai barcaioli
del luogo poiché ossessionati dall'idea di rimanere disoccupati.
9 Per la precisione sin dalla fine del Settecento vi furono esempi di quelle che potremmo definire ferrovie
gravitazionali: semplici percorsi lineari su binari lignei posti in pendenza cosicché i convogli scendessero sospinti
dalla forza di gravità. Tuttavia, la prima vera ferrovia trainata da una vera locomotiva a vapore (non più dalla forza
animale) fu quella entrata in servizio in Carolina del Sud nel 1829: il percorso dalle iniziali poche miglia fu esteso
4
Nel '59 la fisionomia americana era cambiata di molto. Di queste nuove terre
non s'aveva nessuna conoscenza di carattere scientifico. Ad attribuirgliene
furono le numerose spedizioni che da allora presero il via, alcune terminate in
maniera tragica altre con risultati modesti. L'esplorazione tuttavia era
indispensabile: intere masse 10
umane iniziarono un lento e progressivo
pellegrinaggio verso Ovest, fenomeno ingigantitosi dopo il 1849 con la corsa
all'oro e all'argento. Le vie per raggiungere queste nuove aree semideserte erano
due: per terra o per mare: entrambe massacranti, entrambe irte di pericoli.
Pericoli che dovevano essere domati, e si scelse di farlo costruendo
un'imponente ferrovia che dallo Stato Iowa 11
percorresse la linea del 42°
parallelo, sino a Sacramento in California.
sino a toccare le 137 miglia, ciò le valse il titolo di ferrovia più lunga del mondo.
10 Sospinte anche dall'incalzante afflusso di immigrati europei 11 Ultimo degli Stati ad Ovest servito dalla linea ferroviaria, che li si arrestava e non procedeva oltre 5
Capitolo primo INNOVAZIONI TECNICHE E RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
IN INGHILTERRA TRA I SECOLI XVIII E XIX Il vapore, come ogni altro gas, se sottoposto a calore tende ad espandersi.
Se viene compresso all'interno di una una camera di compressione (un cilindro di ferro) esso esercita una
forza sulle pareti: tanto maggiore è la quantità di vapore al suo interno, tanto più elevata è la spinta
che si genera sulla superficie di contenimento. E' possibile accumularne una certa quantità che, se
opportunamente rilasciata attraverso un sistema di valvole, può essere sfruttata per imprimere il moto
alle macchine. La macchina a vapore sfrutta questo principio: trasforma l'energia termica in energia
meccanica.
James Watt e Mattew Bolton la brevettarono, nel 1769.
In epoca georgiana (da Re Giorgio I 1714 a Re Giorgio IV 1830), la conoscenza
del mondo appariva pressochè completa sotto il profilo geografico. Ben pochi
erano gli angoli che si presentavano ancora inesplorati. Vasti spazi e territori
erano a disposizione di esploratori e navigatori. Senza dubbio i più attivi furono
gli inglesi. Un popolo di abili navigatori ed acuti osservatori. Supportati da
ingenti risorse economiche, derivanti dalle numerose colonie disseminate un pò
ovunque, ebbero la possibilità di compiere ricerche a tuttotondo, andando così
ad arricchire il bagaglio delle conoscenze nei più disparati campi d'applicazione.
Solcando mari e continenti, furono in grado di percepire il valore delle ricchezze
con cui entravano in contatto di volta in volta. Ciò permise loro di espandere le
conoscenze tecnologiche e svilupparsi a tal punto da poter spiccare un balzo nel
settore scientifico, un balzo foriero di imponenti cambiamenti, una vera e
propria rivoluzione.
Illustri storici hanno osservato che l'impatto sullo stile di vita umano fu
determinante in quanto a portata ed importanza successive e che esso può essere
paragonato, pertanto, col passaggio tra Mesolitico e Neolitico, ovvero quando
l'uomo iniziò a praticare l'agricoltura, a risiedere in postazioni fisse e ad
6
addomesticare il bestiame. Al fine di poter cogliere immediatamente un quadro
limpido del valore delle spinte relative alla Rivoluzione Industriale dobbiamo
far nostri una manciata di concetti indispensabili e disporli su un'immaginaria
scala di valori al cui primo posto va collocato il concetto di sfida . Essa va intesa
sia come sfida dell'uomo sulla natura, sia come sfida sul tempo. Affiancare
queste due linee al terzo elemento rappresentato dalla competizione ci regala la
chiave di lettura ideale per procedere in seno al presente lavoro. A gettare le
fondamenta della moderna civiltà industriale fu Mr. Abraham Darby
(Coalbrookdale 1711 – Shroapshire 1763)
12
, proprietario di alcune miniere di
carbone nella zona di Coalbrookdale nello Shropshire, Inghilterra. Il solco
tracciato è ancora ben visibile agli occhi del mondo scientifico il quale deve a lui
la scoperta del carbon-coke impiegato nell'altoforno.
Accortosi che il carbone 13
di legna era insufficiente e di scarsa reperibilità ed
accortosi che il carbone di cava 14
era ricco in zolfo (le cui particelle si
disperdevano durante la fusione rendendo la qualità del ferro scadente se non
addirittura inutilizzabile) lanciò la propria sfida nel tentativo di trovare una
soluzione. Sottoponendo il carbonfossile ad un processo di distillazione, riuscì
ad eliminare lo zolfo in esso contenuto. Di conseguenza tornò facile l'impiego di
questo ritrovato eccezionale.
Da quel momento in poi, le fornaci inglesi iniziarono a produrre dell'ottimo
ferro 15
.
Darby aveva così vinto la propria sfida. Negli anni successivi alla sua
scomparsa, il suo luogo natale divenne uno dei maggiori centri di produzione di
12 Enciclopedia Universale, Rizzoli Larousse, vol. V , Milano, 1970, pag. 77
13 Era il combustibile più usato per le necessità domestiche (riscaldamento delle abitazioni, cottura dei cibi)
14 Attorno al 1810 in Inghilterra se ne estraevano circa dieci milioni di tonnellate all'anno, pari al 90% della
produzione mondiale 15 Gli esperimenti successivi portarono alla scoperta della ghisa e dell'acciaio, leghe che contengono
rispettivamente carbonio in quantità del 2,12%, minimo e del 2,11% massimo 7