Corso di Formazione in Criminologia e Analisi della Devianza Pagina 1
Introduzione
Parlare di satanismo è tutt’altro che facile. Si tratta di un argomento che,
come tutto ciò che appare occulto e celato agli occhi dei più, attrae e
affascina, ma che allo stesso tempo spaventa. Spaventa perché il
satanismo non è frutto della fantasia o qualcosa di riconducibile
all’immaginazione, non è confinato nel lontano passato (Medioevo e
Rinascimento), non è un’invenzione della Chiesa (come qualcuno ha
sostenuto) ma è un fenomeno che esiste realmente ed in molteplici e
spesso sconosciute manifestazioni.
Ho scelto di trattare questo argomento perché sono sempre molto
interessata ai fenomeni di tipo associativo e a come si sviluppano,
all’interno di un gruppo (in questo caso “setta”) le dinamiche relazionali
che sfociano poi in attività di rilevanza sociale e giuridica (mi riferisco al
compimento di reati).
In questo lavoro l’Autore si propone di definire preliminarmente il
concetto stesso di “satanismo” e di “setta satanica”, per poi analizzare le
caratteristiche delle sette, le finalità che esse perseguono e il modo che
esse hanno di reclutare gli adepti. Effettueremo poi un excursus storico per
scoprire le origini del fenomeno e come esso si è sviluppato fino ai nostri
giorni. Analizzeremo le principali associazioni sataniche esistite e tutt’ora
esistenti in Italia e nel mondo, seguendo le classificazioni che gli studiosi
hanno proposto sia dal punto di vista sociologico che dottrinale, e
analizzando le varie tipologie di satanisti e le loro caratteristiche. Ci
soffermeremo in particolar modo sul tristemente famoso caso delle Bestie
di Satana, che è stato definito uno dei casi più eclatanti di “satanismo
acido" di tutti i tempi.
Nel secondo capitolo si osserverà il fenomeno dal punto di vista giuridico ,
ossia si cercherà di capire se e in quale misura il satanismo abbia una
rilevanza penale e come si coniugano le libertà, costituzionalmente
garantite, di professare la propria fede religiosa, di associarsi e di riunirsi
con il fenomeno di cui ci occupiamo.
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Proseguiremo, poi, descrivendo brevemente i reati che possono essere
commessi dai satanisti, soffermandoci, in particolare, sui reati sessuali
commessi soprattutto ai danni di donne e bambini e sugli omicidi rituali.
Nell’ultima parte del secondo capitolo tratteremo un caso reale che, per
ferocia e crudeltà, sconvolse l’opinione pubblica italiana nei primi anni del
nuovo millennio: l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti avvenuto a
Chiavenna (Sondrio) nel giugno 2000.
Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, vedremo quali sono i collegamenti tra
il satanismo e il mondo giovanile, come e perché i giovani si affacciano a
questa realtà oscura e pericolosa, quali sono i fattori che influenzano
negativamente la vita adolescenziale portando un giovane ad aderire a
sette sataniche e come il minore risponde agli stimoli negativi provenienti
dal fenomeno satanico.
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Capitolo I - Satanismo e sette sataniche
1. Definizione di satanismo e di setta satanica.
Massimo Introvigne definisce il satanismo, dal punto di vista sociologico e
storico, come “l’adorazione o la venerazione, da parte di gruppi
organizzati in forma di movimento, tramite pratiche ripetute di tipo
culturale o liturgico, del personaggio chiamato Satana o Diavolo nella
Bibbia”
1
. Satanismo in senso stretto è, quindi, il culto di Satana o delle
forze del male genericamente intese. Tuttavia, il satanismo ha molteplici
sfaccettature, che non permettono di darne una definizione univoca e
onnicomprensiva di ogni fenomeno satanico. Satana può essere inteso ora
come “stato di coscienza”, ora come entità sovrumana, ma certamente non
si può parlare di satanismo se non è riconosciuta la centralità di Satana nel
credo e nel rituale. Tuttavia alcuni autori ritengono che il fenomeno possa
essere ricondotto solo ed esclusivamente al personaggio biblico di Lucifero
(“portatore di luce”), ossia all’angelo “eccezionalmente bello” che, non
contento della propria posizione, a causa dell’orgoglio
2
, fu espulso dal
Regno dei Cieli e precipitato nel caos primordiale (pandemonium). Egli,
infatti, aveva desiderato essere Dio, piuttosto che un servo di Dio
3
. Una
volta caduto, il suo nome venne cancellato dai Cieli e si stabilì che venisse
chiamato, da quel momento in poi, Satana, il cui significato ebraico è
“avversario”. Satana è, dunque, l’avversario di Dio; è il Male contro il Bene;
da ciò deriverebbe l’impossibilità di parlare di Satana e di satanismo senza
parlare di Cristo e della religione cristiana. Non si può parlare del bene e
credere in esso senza credere nel male.
1
Cfr. Massimo Introvigne, Indagine sul satanismo. Satanisti e antisatanisti dal seicento ai
nostri giorni, Milano, Mondadori, 1994, p. 12.
2
Cfr. Francesco Barresi, Sette religiose criminali. Dal satanismo criminale ai culti
distruttivi, Roma, EdUP, 2006, p. 156. É centrale, nella ricerca di una definizione corretta
del satanismo, il concetto di “disobbedienza”: Il satanismo può essere inteso come “una
ribellione nei confronti di un’istituzione che può essere non solo politica ma anche
religiosa”.
3
Anche se la Bibbia non ci dice come avvenne la caduta o l’espulsione di Satana dal cielo,
sappiamo che Satana tentò Adamo ed Eva, nel giardino dell’Eden, dopo essere stato
cacciato da Dio (Genesi 3:1-5).
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Satanista nel senso stretto del termine sarebbe, quindi, colui che sceglie di
stare dalla parte del male, colui che esalta le tenebre, la sofferenza, la
morte.
Il satanismo non va confuso con la possessione: mentre il satanista cerca il
diavolo e lo venera, il posseduto è cercato (e trovato) dal diavolo e da
questo disturbato. Benché possa accadere che un soggetto inserito in
gruppi satanisti possa sperimentare episodi di possessione, i due
fenomeni devono essere tenuti distinti in quanto completamente diversi.
Nella maggior parte dei casi, le persone possedute dal diavolo non
diventano satanisti (anzi, di solito sono buoni cristiani) e gli adoratori del
culto satanico non sperimentano la possessione diabolica
4
.
Prima di chiarire cosa si intende per setta satanica, è bene definire il
termine setta in senso generale. La parola “setta”, di per sé, non ha una
connotazione negativa: essa deriva dal latino sectam (parte, frazione) e, in
questo senso, sta a significare la separazione da un gruppo più ampio e il
conseguente rifiuto della dottrina e dei riferimenti di provenienza.
Setta, però, è anche il femminile di sectus (participio passato di sequi,
seguire) e, in questa seconda accezione, farebbe riferimento alle capacità
carismatiche del leader del gruppo stesso
5
. Possiamo, dunque, affermare
che la setta è un’aggregazione minoritaria di persone che persegue
un’ideologia politica, religiosa o filosofica in contrasto con quella
professata dalla maggioranza. In particolare, si definiscono sette religiose
o esoteriche “tutte quelle aggregazioni di origine relativamente recente,
ispirate alla predicazione di un capo spirituale o a dottrine di tipo
iniziatiche, i cui principi appaiono diversi da quelli delle confessioni
religiose tradizionali (cristianesimo, ebraismo, islamismo, buddismo,
induismo, confucianesimo) e dei grandi sistemi filosofici occidentali ”
6
.
4
Cfr. Andrea Menegotto, Il satanismo. Un fenomeno estremo ed inquietante, in
http://www.infonuoviculti.it/vai.php?id=759 e Massimo Introvigne, Il satanismo, Torino,
Editrice Elledici, 1998, p. 5.
5
Cfr. Francesco Barresi, Sette religiose criminali. Dal satanismo criminale ai culti
distruttivi, op. cit., p. 88.
6
Rapporto del Ministero dell’Interno, 1998.
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Si parla di setta satanica quando l’aggregazione minoritaria di persone
persegue l’ideologia satanista, ossia venera Satana inteso sia come divinità
del Male, sia come avversario di Dio nel Cristianesimo.
1.1 Le sette: caratteristiche, finalità e modalità di adesione.
É utile in questa sede fare un accenno alle principali caratteristiche delle
sette e alle finalità da queste perseguite, soffermandoci sulle modalità di
adesione e di permanenza all’interno delle stesse da parte degli adepti. La
maggior parte delle sette hanno caratteristiche comuni, le più rilevanti
delle quali sono individuate da Barresi
7
nelle seguenti:
si trovano ad un livello di rispettabilità inferiore rispetto alle
religioni istituzionali;
sono organismi dinamici, derivanti dalla separazione da un gruppo
più vasto;
sono autoritarie;
sono fortemente gerarchizzate e strutturate su base piramidale
8
;
utilizzano la manipolazione mentale (c.d. lavaggio del cervello) ed il
controllo della mente;
praticano la coercizione collettiva (sia psichica che fisica, in alcuni
casi);
fanno sorgere negli adepti sentimenti di colpa e ingenerano negli
stessi paura e timore.
Una classificazione che si basa sul grado di separazione tra la setta e la
realtà sociale e al grado di purezza che la setta propone agli adepti
9
distingue tra:
7
Cfr. Francesco Barresi, Sette religiose criminali. Dal satanismo criminale ai culti
distruttivi, op. cit. pp. 89 - 90.
8
Cfr. Tonino Cantelmi, Cristina Cacace, Il libro nero del satanismo. Abusi, rituali e crimini,
Milano, Edizioni San Paolo, 2007, pp. 29 – 30: al vertice della setta vi è un capo
carismatico, chiamato “gran sacerdote” o “maestro”. Tale figura è spesso
istituzionalizzata, per far sì che la setta possa continuare a sopravvivere anche dopo la
mo rte del proprio capo. Nelle sette di piccole dimensioni il vertice è rappresentato dal
“celebrante”. Al di sotto vi sono i ministri, i quali hanno il compito di coordinare “le
sorelle e i fratelli anziani” (che istruiscono i reclutatori) e i “me mbri principali” (che si
occupano dei neo adepti).
99
Ivi, pp. 31 – 32.