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1. Nick Rongjun Yu: vita e produzione teatrale
1.1. La vita
Nick Rongjun Yu
1
è uno dei commediografi più apprezzati della Cina
contemporanea. Nasce il 1971 nel distretto di Hanshan nella provincia dello
Anhui e nel 1991 si trasferisce a Shanghai per studiare riabilitazione sportiva
all’Istituto di Educazione Fisica. Durante gli anni universitari nasce la sua
passione per il teatro. Dopo aver conseguito la laurea ottiene un buon lavoro come
fisioterapista all’ospedale di Canton ma, dopo un solo giorno, abbandona la sua
occupazione per seguire i suoi sogni teatrali. Torna a Shanghai e, dopo aver visto
una versione dell’“Otello” prodotta al Centro di Arti Drammatiche di Shanghai, la
più grande compagnia teatrale della città con ben tre teatri, nel 1995 si unisce allo
staff del Centro divenendone in seguito produttore, direttore della
programmazione, direttore artistico, della pubblicità e del marketing ed ora vice
direttore. Oltre a supervisionare le opere prodotte dal Centro (finora più di
duecento produzioni provenienti da tutta la Cina) e scriverne egli stesso Yu cura
la comunicazione nazionale e internazionale e i rapporti con la stampa. Da quando
è vicedirettore, il Centro ha ospitato più di quaranta produzioni straniere e portato
all’estero oltre dieci produzioni.
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Scrive la sua prima opera nel 1999 e da allora
non si è più fermato. È infatti uno dei più prolifici commediografi cinesi: ha infatti
scritto più di trenta opere teatrali. Artista poliedrico, oltre a scrivere opere teatrali,
è autore di sceneggiature per il cinema e per serie televisive e radiofoniche e ha
anche curato adattamenti e traduzioni di opere teatrali straniere. È stato inoltre il
direttore e il fondatore di numerosi festival teatrali nazionali e internazionali,
come il Festival Asiatico del Teatro Contemporaneo (2005-2007) e il Festival
Internazionale di Teatro Contemporaneo di Shanghai (2009, 2010), che hanno
ospitato numerose opere cinesi e occidentali. Ha partecipato e partecipa a
1
Il suo vero nome in cinese è 喻荣 军, Yu Rongjun. Per le sue pubblicazioni all’estero usa il nome
di Nick Rongjun Yu. Nick è il nome inglese dell’autore. (Cfr. C. Conceison, “Behind the Lie”, in:
Theatre Journal, LXIII, 2011, 3, p. 323).
2
Ibidem.
3
numerose attività e festival internazionali ed è membro di numerose associazioni
letterarie ufficiali. Studioso di teatro occidentale, ha vinto numerose borse di
studio in università occidentali che gli hanno permesso di entrare in contatto con
la realtà teatrale dell’Occidente.
1.2. La produzione teatrale
Da una decina d’anni Yu è diventato uno dei commediografi di punta del
panorama teatrale cinese e non solo. Infatti, le sue opere, oltre ad essere
rappresentate in ogni angolo della Cina, sono state rappresentate con successo
anche all’estero e sono state tradotte in più di venti lingue. Le sue opere hanno
ricevuto numerosissimi premi, tra cui il Leone d’oro per il teatro cinese, il Premio
Teatrale Cao Yu e il premio della giuria come miglior opera al Festival
internazionale del Teatro Sperimentale del Cairo.
3
La sua opera è molto ampia e variegata, sia in quanto a stili che in quanto a
temi. Si può affermare che fondamentalmente il suo stile e i suoi temi sono
realistici e “alla moda” e che sono essenzialmente ispirati alla vita reale e
all’epoca contemporanea
4
. Molto spesso infatti le sue commedie nascono da fatti
di vita personale oppure di suoi amici o di persone che incontra grazie al suo
lavoro. In particolare, Yu si concentra sulla vita frenetica e spiritualmente vuota
degli abitanti delle moderne metropoli, sui loro sentimenti, sulle loro gioie, dolori
e fatiche, sulla loro solitudine, sul materialismo e l’arrivismo che caratterizzano la
vita nelle grandi città. In particolare Yu ha ambientato molte delle sue storie a
Shanghai, la città che lo ha accolto, raccontandone la sua realtà internazionale e
cosmopolita, le sue peculiarità e quelle della società dei consumi cinese attuale
sviluppatasi in seguito al boom economico. In generale però si può dire che la
realtà shanghaiano/cinese delle sue opere può essere applicata alla vita degli
abitanti di qualsiasi metropoli mondiale.
3
Ibidem.
4
Cfr. Qiao Zongyu ( 乔宗 玉) (3/09/2009), “Jianping. ʻYu Rongjun huaju zuopinxuanʼ” (“ 简 评. ʻ 喻荣
军话剧作 品选ʼ”). URL: http://www.ccmedu.com/%E4%B9%94%E5%AE%97%E7%8E%89_29.html
(Consultato il 10 marzo 2012).
4
I protagonisti delle sue storie sono prevalentemente giovani uomini e donne in
carriera, benestanti, giovani universitari colti, ingegneri e professionisti di
successo, anche se non mancano personaggi come anziani e donne di mezz’età dai
matrimoni in crisi
5
. Molti dei suoi protagonisti sono i cosiddetti “nuovi
shanghaiesi”, cioè i giovani che lasciano il loro paese natio per andare a Shanghai
nel tentativo di realizzare i propri sogni di successo. Yu infatti è uno di loro:
anche lui a diciannove anni abbandonò la sua città per frequentare l’università a
Shanghai, quindi conosce bene le difficoltà e le lotte di queste persone, che spesso
devono faticare il doppio per affermarsi ed integrarsi all’interno di una società
spesso crudele e arrivista
6
. Questi giovani vengono stregati dalla città e,
nonostante si sentano spesso soli e frustrati, non riescono ad abbandonarla perché
sono consapevoli delle grandi opportunità che essa offre.
Le opere che possiamo far risalire a questo filone “realista/shanghaiese” sono
quelle scritte all’inizio della sua carriera, come “Lo scorso inverno”, “www.com”,
“Una quarantenne”, “Il gusto salato del cappuccino”, “Mezzanotte all’Havana”,
“Carbonio attivo”, “Inverno in due città”, “Alla deriva”, che raccontano della
realtà banale e scontata di Shanghai, una realtà in cui dominano l’alienazione, il
perseguimento della carriera e del successo a scapito dei rapporti personali e
dell’amore. Allo stesso tempo però, accanto ad una rappresentazione negativa
della realtà metropolitana, Shanghai viene descritta anche come luogo che offre
protezione e opportunità e in cui ancora vincono gli alti ideali etici e i sentimenti
sinceri
7
.
Molto spesso le tematiche di questo primo gruppo di opere si incentra sui temi
del matrimonio, della crisi di mezz’età, del rapporto uomo/donna, delle relazioni
interpersonali nelle metropoli contemporanee e dell’infedeltà coniugale. In opere
come “Lo scorso inverno” (che ha per protagonisti una coppia non sposata che
5
Cfr. C. Conceison, “What’s New-and Renewed-Onstage in China”, in: TDR, XLVII, 2003, 1, p. 77.
6
Qiao Zongyu, loc. cit.
7
Cfr. Ji Di ( 季狄) (04/12/2011), “Yang Jianlong jiaoshou zai ʻqingnian juzuojia Yu Rongjun zuopin
yantaohuiʼ zuo xueshu baogao” (“ 杨 剑龙教 授在 ʻ 青年剧 作 家喻荣军 作品研 讨会ʼ 作学 术报告”).
URL:
file:///C:/Documents%20and%20Settings/utente/Documenti/yu%20rongjun/Default.aspx.htm.
(Consultato il 10 marzo 2012).
5
vive insieme
8
), “Carbonio attivo”, “www.com” (la prima commedia a parlare del
tema delle relazioni via internet e delle relazioni umane alienate a causa del boom
delle chat
9
) abbiamo come temi centrali i matrimoni o le relazioni in crisi a causa
di tradimenti provocati dall’incapacità di sopportare la monotonia della vita
quotidiana e monogama, oppure perché si decide di mettere da parte relazioni
importanti in nome della carriera e ad esempio di sposare il proprio superiore per
ottenere promozioni. In opere come “Il gusto salato del cappuccino”, “Carbonio
attivo”, “Lo scorso inverno”, “Una quarantenne”, “Cavolo agrodolce” i
protagonisti sono uomini e donne di mezz’età che si sentono imprigionati in
matrimoni in cui non c’è più amore né passione e cercano in relazioni
extraconiugali l’affetto che manca loro. Molto spesso in queste opere abbiamo
uno scontro fra la vecchia e la nuova generazione sul problema della famiglia e
del matrimonio: in questa lotta sembra alla fine spuntarla la visione rassicurante e
stabile della famiglia tradizionale, l’unica in grado di dare accoglienza e calore e
in cui si antepone l’armonia familiare alla carriera.
10
Si può tranquillamente affermare che le sue prime opere rientrano in un genere
teatrale affermatosi tra la metà degli anni novanta e l’inizio del ventunesimo
secolo, il cosiddetto “Teatro dei colletti bianchi
11
”, in riferimento ai suoi
personaggi, ma anche ai suoi produttori e al suo tipo di pubblico.
12
I personaggi di
questo teatro includono giovani e indipendenti dirigenti di ditte di consulenza e
compagnie di internet e spesso affrontano tematiche come l’alienazione, il
desiderio e il fallimento matrimoniale.
13
Il “Teatro dei colletti bianchi” è un teatro
realistico che tratta dei problemi della classe borghese con un’ottica
“individualista” che quindi si distacca dal “collettivismo” del teatro socialista,
temi borghesi ed individualisti considerati tabù ancora oggi in gran parte del teatro
cinese contemporaneo, tutt’ora influenzato dall’ideologia del socialismo reale
8
Cfr. C. Conceison , “Hot Tickets. China’s New Generation Takes the Stage”, in: Persimmon: Asian
Literature, Arts, and Culture, III, 2002, 1, p. 23.
9
Ibidem.
10
Cfr. Qiao Zongyu. loc. cit.
11
白领戏剧 (Bailing xiju)
12
Cfr. C. Conceison, “What” cit., p. 77.
13
Ibidem.
6
antiborghese
14
. È proprio quello che ritroviamo soprattutto nelle prime opere di
Yu: un teatro popolare con temi prettamente sentimentali quindi, da cui il
commediografo si discosterà parzialmente nei suoi lavori successivi.
Le opere successive di Yu hanno un respiro più ampio. In opere come “Una
stronzata”, “Il Capitale”, “Il capitano” e “File”, Shanghai scompare per
trasformarsi in una delle tante anonime metropoli cinesi ingranditesi in seguito
allo sviluppo economico. Lo sfondo è sempre quello urbano, ma questa volta non
è più l’elemento dominante e i protagonisti principali non sono più giovani e
intraprendenti colletti bianchi ma le persone che dai villaggi natii si spostano a
Shanghai in cerca di fortuna. In seguito al recente e impetuoso sviluppo
economico della Cina, il governo spinge la popolazione rurale a trasferirsi nei
grandi conglomerati urbani. Questo crea però nelle persone che lasciano la loro
terra natale un senso di spaesamento e di perdita delle proprie radici culturali. In
queste opere quindi abbiamo come protagonisti persone come pescatori e
braccianti che, dopo essersi trasferiti in città, ritornano nelle loro terre di origine
per ritrovare la loro identità.
Il filone forse più interessante delle opere di Yu è quello in cui si discosta dal
filone realistico/shanghaiano/sentimentale a lui familiare per abbracciare un teatro
più sperimentale e surrealista, spesso vittima della censura cinese per i suoi
contenuti e per le sue forme innovative.
Molto interessante è il dramma psicologico “Dietro la bugia” del 2001, dove
l’atmosfera si fa più buia. La trama è incentrata su un interrogatorio di un
poliziotto ad uno psicologo che, ritornato a casa la sera dopo il lavoro, ha trovato
la moglie morta sul letto. In “Dietro la bugia” si abbandonano i temi sentimentali
per affrontare tematiche più impegnate come il senso della vita moderna e si
analizzano le verità del nostro animo più profondo, quelle più crudeli ed oscure,
quelle che vogliamo cancellare. “Dietro la bugia” è un’opera con un’atmosfera
cupa e violenta, che coraggiosamente porta in scena contenuti sessualmente
14
Cfr. Sun Huizhu ( 孙惠柱), “Dangdai zhongguo huaju erti” (“ 当代中国 话剧二 题”), in Zhu Hengfu
( 朱恒夫) e Nie Shengzhe ( 聂圣哲) (a cura di), Zhonghua yishulun, ( 中华 艺术论), Shanghai, Tongji
daxue chubanshe, 2007, p. 62.
7
espliciti.
15
Interessante è anche la ricerca di nuove forme teatrali presente lungo
tutta l’opera.
16
Altra opera fuori dai canoni del teatro realista è “Il manicomio accanto al
paradiso”, opera che può essere fatta rientrare nel genere del teatro dell’assurdo.
L’opera, che ha uno stile coraggiosamente satirico, è ambientata in un manicomio
in cui gli otto “pazzi” protagonisti, ognuno dei quali si crede un personaggio
storico o addirittura un politico attuale, si scambiano battute al limite del surreale.
Non si riesce mai a capire nell’opera se gli avvenimenti rappresentati sul
palcoscenico siano reali o siano frutto dell’immaginazione e dei desideri dei
pazienti della clinica. L’opera non ha una vera e propria trama e spinge il pubblico
ad interrogarsi su quali siano i veri pazzi: i pazienti del manicomio o la società
che ci circonda? È un’opera che punta il dito contro la cosiddetta civiltà, contro i
politici cinesi attuali e l’ossessione per il successo economico ed i beni
materiali.
17
Un’altra opera “coraggiosa” è “Il capitale”. Il riferimento del titolo è chiaro ed
è molto coraggioso: “Il capitale” di Marx è un testo sacro in Cina. L’opera parla
della crisi economica e dell’avidità di denaro del mondo contemporaneo.
18
Altre due opere, che si discostano dai parametri familiari del teatro di Yu, sono
“Un uomo fra le donne” e “Sospiri”, due opere di teatro tradizionale ma allo
stesso tempo fortemente innovative, in cui l’autore mescola le forme del teatro
tradizionale cinese con contenuti estrapolati dal teatro occidentale, avvicinando
così le due culture. Questa panoramica generale della produzione di Yu ci
restituisce il quadro di un artista poliedrico e versatile, che ha sperimentato
tematiche e generi molto diversi tra loro.
L’opera di Nick Rongjun Yu si inserisce all’interno di una rinascita dello huaju
(teatro parlato) iniziata alla fine degli anni novanta, rinascita che ha contribuito a
creare. Infatti il teatro parlato cinese, dopo un periodo difficile che va dagli anni
ottanta fino ai primi anni novanta, periodo in cui vigeva un severo controllo
ideologico, in cui a causa delle condizioni economiche del paese in cui era
15
Ivi, p. 317.
16
Ivi, p. 312.
17
Ivi, p. 315.
18
Ivi, p. 314.
8
impossibile per una compagnia teatrale trovare un investitore privato
19
e in cui il
teatro il teatro soffriva una dura competizione con la televisione, il cinema, il
Karaoke e altre forme di intrattenimento popolare, è risorto alla fine degli anni
novanta grazie anche ad un pubblico più giovane, più ricco, più istruito ed inoltre
più esposto alle idee occidentali, un pubblico borghese “creato” dal recente e
impetuoso sviluppo economico cinese
20
. È proprio questo il pubblico a cui Yu
mira con le sue opere ricche di temi alla moda e personaggi ben costruiti (anche se
non caratterizzati profondamente da un punto di vista psicologico): un pubblico
giovane, pieno di idee, il pubblico benestante dei colletti bianchi, che ha la
possibilità di consumare e di disporre di tempo libero per rilassarsi e divertirsi,
come Yu stesso afferma in un’intervista al Moneydao Journal (Il Moneydao) del
2010.
21
Un pubblico che si riconosce di fatto nei personaggi e negli eventi trattati
nella maggior parte delle opere di Yu.
Finora abbiamo visto come le opere di Yu siano estremamente variegate nello
stile e nelle tematiche, passando da un filone “classico” realistico con temi
sentimentali ad un filone fortemente innovativo, con tematiche surreali e
dell’assurdo. Quello che nel complesso accomuna tutte le sue opere è l’analisi
della condizione umana, sia su un piano sociale che su un piano emotivo e
psicologico
22
. Tuttavia, nell’insieme si può affermare che il suo teatro sia un
teatro fortemente innovativo rispetto al contesto molto conservatore del teatro
cinese in generale, ancora ancorato alle forme dell’opera cinese classica ed ai
contenuti del socialismo reale. Un altro aspetto innovativo e interessante è il forte
legame che le sue opere hanno con il cinema e la soap opera, una delle
caratteristiche quest’ultima per cui Yu è riuscito ad attrarre molto pubblico. Le
trame delle sue opere infatti ricordano molto quelle dei serial televisivi, con la
19
Cfr. D. K. Tatlow, “China Opens the Stage Curtains”, in: New York Times.
20
Cfr. C. Conceison, “Hot” cit., p. 18.
21
“ 我 们的 观众群 体也正 是这些 有一定 消费能 力, 年轻 , 有想法, 工 作之余 需要娱 乐减压
的白领群 体” “Il nostro pubblico sono i colletti bianchi che posseggono una determinata capacità
d’acquisto, giovani, con idee, e che oltre al lavoro ha bisogno di divertirsi e rilassarsi”. [Deng
Ruonan ( 邓若 楠) (26/11/2010), “Tashan zhi shi, xiaojuchang huaju de ʻchangxian sikaoʼ yi duihua
Yu Rongjun”, (“ 他山 之石 ,小剧 场话剧 的ʻ 长线思 考ʼ— 对话 喻荣军”). URL:
http://www.moneydao.com/Article.aspx?aid=195. (Consultato l’11 marzo 2012)].
22
Cfr. C. Conceison, “Behind”, cit. p. 312.
9
loro “frivolezza” fatta di intrighi amorosi e tradimenti (è anche importante
ricordare che l’autore ha scritto sceneggiature per film e serial
televisivi).
23
Nonostante i contenuti “rischiosi” le opere di Yu riescono a superare
la censura cinese e a venire prodotte grazie al fatto che esplorano temi universali
come l’amore e le relazioni umane, grazie al fatto quindi che le sue commedie
rimangono mainstream e melodrammatiche al punto giusto, riuscendo così a
placare i funzionari governativi e a richiamare un pubblico meno sofisticato.
24
Si può dire infine che il teatro di Yu ha una forte influenza occidentale sia nei
contenuti che nelle forme.
25
Infatti l’autore ha avuto modo di entrare in contatto
con gli ambienti teatrali occidentali, avendo vinto numerose borse di studio
all’estero, lavora come direttore del marketing del Centro d’Arte Drammatica di
Shanghai avendo dunque contatti giornalieri con compagnie straniere. La stessa
vita sociale di Yu include moltissimi rapporti con gli occidentali, il che è il
riflesso della realtà internazionale e cosmopolita di una città come Shanghai.
26
È
interessante notare come questo incessante contatto con l’Occidente emerga, oltre
che dall’atmosfera internazionale che si respira nell’ambientazione delle
commedie (spesso Shanghai), anche da alcuni dettagli delle sue opere, come i
molto frequenti personaggi stranieri (stereotipati) e l’uso di parole, nomi e canzoni
inglesi o francesi. Allo stesso tempo, nonostante la forte influenza occidentale, le
opere di Yu hanno un sapore specificamente cinese e sono strettamente ancorate
alle condizioni della moderna società materialistica affermatasi in Cina dopo le
riforme e l’apertura economica.
27
Si può affermare con sicurezza che l’opera di Nick Rongjun Yu può essere
catalogata come appartenente alla corrente Haipai
28
. La definizione di corrente
Haipai prese avvio all’inizio degli anni trenta dello scorso secolo, quando Shen
Congwen, in un articolo pubblicato nell’ottobre del 1933 sul Dagong Bao di
Tianjin criticò le opere degli scrittori di Shanghai perché troppo commerciali e per
23
Cfr. C. Conceison, “Hot”, cit. p. 22.
24
Ibidem.
25
Ivi, p. 23
26
Ivi, p. 27
27
Cfr. C. Conceison, “Behind”, cit., p. 320.
28
Scuola di Shanghai, 海派.