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INTRODUZIONE
Il soggetto consumatore che vive l’odierna realtà socio-digitale si può categorizzare
come un esemplare di sapiens moderno immerso in uno scenario connesso e devoto
alle leggi della socialità e della liturgia dei social media.
Questa versione aggiornata dell’idea di consumer, si allontana dall’ideale socio-
mediale che per anni ha individuato la figura di chi fruisce o acquista un prodotto in
un semplice contenitore passivo di contenuti (mediali e non).
L’identikit dell’era online ci presenta piuttosto un individuo costantemente connesso
e il più delle volte attivamente partecipe al processo di creazione e condivisione dei
prodotti. Con ciò in questo elaborato non si intende sostenere che il consumatore da
“supermercato” si sia estinto, al contrario, egli esiste e promuove le proprie scelte
agendo su più canali multimediali, concentrando buona parte delle proprie decisioni
nell’acquisto di prodotti in rete e negli spazi fisici, muovendosi in uno scenario
commerciale che ne influenza lo stato d’animo e ne seduce gli intenti attraverso siti
internet e landing page architettati in modo strategico e accattivante. Un esempio
illuminante di tutto ciò è il sito dell’azienda leader dell’e-commerce Amazon al quale
dedicheremo una corposa parte dell’elaborato.
In un tale scenario, diviene utile per gli studiosi di Scienze Cognitive e per gli esperti
di Marketing, comprendere i meccanismi che sottendono le decisioni di acquisto dei
consumatori. Un aiuto in tal senso può derivare sicuramente dagli strumenti euristici
forniti dall’Economia Comportamentale e dal Neuromarketing, vale a dire da quelle
discipline che studiano i processi della mente e i comportamenti del consumatore
utilizzando gli strumenti e i modelli delle neuroscienze cognitive e che possono,
quindi, essere da supporto nel processo di conoscenza e analisi di tali decisioni.
In questa tesi, infatti, si evidenzierà come gran parte delle scelte di acquisto siano
influenzate da stimoli che è possibile ricevere da diversi canali di fruizione: da una
pagina di un social media, da una recensione online, piuttosto che dalla trascinante
viralità dei memes del web (che, come vedremo, si configurano a tutti gli effetti come
la nuova metafora della vita quotidiana, per dirla con Lakoff e Johnson), dall’efficacia
di un post su Instagram o su Facebook. Quest’ultimi sono, infatti, sempre più diventati
principali motori del meccanismo che include la vasta gamma delle strategie di social
media marketing, intente a promuovere campagne pubblicitarie targettizzate e non più
circoscritte soltanto alla visione di un cartellone pubblicitario o dentro un negozio
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fisico. Non è quini un caso se, per le loro campagne pubblicitarie di social e viral
marketing, sempre più agenzie di comunicazione oltre all’applicazione degli studi di
Neuromarketing, puntino anche sulla grammatica del web, utilizzando neologismi,
slogan e tormentoni prestati dalla quotidianità, affiancandoli all’hashtag, ovvero il
prefisso della nuova era digitale per instaurare un rapporto di fiducia e friendly con il
consumatore, linguaggi che contribuiscono a rendere più catchness la
sponsorizzazione dei prodotti e dei contenuti mediali del cliente o dell’azienda per il
quale viene gestita la comunicazione.
Queste strategie comunicative sono molto efficaci in quanto permettono di consolidare
quei processi di fidelizzazione che stanno alla base dell'invisibile cordone ombelicale
che lega il prodotto al consumatore, i quali sono intrinsecamente legati al decision
making degli individui.
Nel seguente lavoro l’intento sarà quello di indagare servendoci degli studi di
Neuromarketing, Economia Classica e della Psicologia Cognitiva, lo script in cui si
muove l’individuo che naviga nel mondo del rischio ignoto e dell’incertezza, e le
modalità mediante cui applica decisioni euristiche nei diversi frames e scelte di
acquisto.
Nel primo capitolo dell’elaborato, introdurrò, il discorso riguardo i fattori che
influenzano le decisioni dei consumatori, proponendo un’analisi tout court del
paradigma dominante della teoria economica neoclassica, ovvero la Teoria della scelta
razionale, e analizzandone i principali postulati e assiomi, spostando successivamente
il focus verso una breve introduzione del concetto di utilità attesa proposto da Von
Neumann e Morgenstern.
Nel secondo paragrafo parlando dei concetti di rischio, incertezza, decisioni euristiche
e biases cognitivi, analizzeremo nel dettaglio i meccanismi che sottendono le decisioni
degli individui in condizioni di incertezza.
Nello specifico mostreremo come le differenti euristiche, o scorciatoie mentali attivate
dagli individui razionali nella soluzione di problemi probabilistici, scoperte da
Kahneman, generano delle fallacie, o biases cognitivi, che rappresentano un campo di
indagine e di utilizzo strategico per gli esperti di Marketing nella comprensione delle
decisioni di acquisto effettuate dai consumatori.
Il terzo paragrafo sarà dedicato all’analisi delle diverse modalità mediante le quali una
scelta può essere condizionata dal contesto, vale a dire all’effetto framing, o effetto di
incorniciamento, presente nella Teoria del Prospetto elaborata da Tversky e
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Kahneman. Verranno inoltre osservate le implicazioni riguardanti le differenti
modalità di effetti di incorniciamento legate al contesto del Marketing e della
pubblicità. Nell’ultimo paragrafo del primo capitolo intrepreteremo i modelli proposti
dall’Economia tradizionale per analizzare l’influenza di costi e benefici nelle scelte
decisionali, riferendoci in particolare al modello di Hicks della massimizzazione
dell’utilità, secondo il quale i consumatori apprezzano i beni in base all’utilità che ne
deriva dal consumo, e il modello dell’utilità attesa di Von Neumann e Morgenstern,
che presuppone che gli agenti razionali stimino l’utilità di costi e benefici considerando
la probabilità che un evento si verifichi.
Inoltre l’analisi di alcune ricerche di Neuroeconomia sulle rappresentazioni neurali dei
valori delle scelte, ci permetterà di osservare in che modo i consumatori determinano
il valore delle singole scelte.
Nel secondo capitolo dell’elaborato analizzeremo il concetto di Neuromarketing
indagandone le radici storiche, le principali applicazioni, e il contesto delle Scienze
Cognitive. Parleremo quindi dei primi studi di Neuropsicologia Classica sviluppatasi
a partire dal XIX secolo, nonché dei primi esperimenti effettuati mediante le tecnologie
di Brain Imaging, quali PET e fMRi, che hanno permesso di visualizzare in modo non
invasivo l’attività cerebrale degli individui durante il compimento di compiti cognitivi
e l’estensione dei danni cerebrali.
Attraverso l’analisi di alcuni esperimenti effettuati mediante fMRi, sarà possibile
inoltre indagare uno dei concetti più importanti del Neuromarkentig, quello di
preferenza di un prodotto che si attiva durante le scelte dei consumatori.
Nel quarto paragrafo del secondo capitolo analizzeremo il ruolo delle emozioni e dei
sensi nel Neuromarketing facendo riferimento ad alcune ricerche che si sono
concentrate sul concetto di acquisto emotivo legato agli stimoli sensoriali che rendono
piacevole un acquisto, il cui studio può essere utile agli esperti di marketing per
comprendere come i sensi agiscano di fronte a determinati stimoli esterni. Mostreremo
anche come alcune aziende inseguono la missione di parlare delle emozioni, e di come
utilizzino i ricordi attraverso il marketing olfattivo per lasciare una traccia del loro
marchio nella memoria dei consumatori.
Nell’ultimo paragrafo del secondo capitolo utilizzando la struttura concettuale del
Gioco dell’Ultimatum, tratteremo il concetto di Neuroeconomia, introducendo il
dibattito nato intorno alle problematiche affrontate dall’Economia Classica, ovvero la
Teoria della scelta razionale e dalla Neuroeconomia riguardo le modalità mediante cui
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gli individui agiscono di fronte a una scelta.
Nel terzo e ultimo capitolo l’analisi del concetto di Grande distribuzione e di
distribuzione organizzata, permetterà in una prima istanza di comprendere
l’organigramma del circuito di distribuzione dei prodotti, nonché le tecniche di vendita
adoperate nella Grande distribuzione. Inoltre attraverso le teorie del semiologo
francese Floch, vedremo nel secondo paragrafo come la Semiotica, abbia supportato
la progettazione degli spazi di consumo. Dopo aver analizzato il concetto di Grande
distribuzione, si indagheranno nel terzo paragrafo le strategie dell’e-commerce, e
attraverso l’osservazione di una generica sessione di acquisto online sul sito di
Amazon.com, i principi ergonomici messi in pratica dal colosso dell’e-commerce che
rendono la user experience dei clienti coinvolgente e accattivante.
L’analisi del sito di Amazon, permetterà inoltre di osservare le modalità mediante le
quali il meccanismo delle recensioni influenza le scelte di acquisto dei consumatori.
Ulteriori ricerche in merito mostreranno come il grado di influenza esercitato dagli
innovatori o influencer rappresenti un coefficiente in grado di condizionare le scelte
dei consumatori, specialmente all’interno dei meccanismi che sottendono le relazioni
umane che intercorrono nei social media
L’analisi dei concetti di disponibilità mentale e disponibilità fisica-digitale promossi
dallo studioso Byron Sharp, permetteranno inoltre di osservare come i processi
decisionali dei consumers siano ancorati allo spazio mentale che occupa un brand nella
memoria del cervello, e al grado di disponibilità fisica-digitale che si traduce in termini
di posizionamento di un prodotto negli spazi di e-commerce e nei negozi fisici,
elementi portanti delle strategie del social media marketing.
Per chiarificare il concetto di disponibilità mentale, verrà citata inoltre la Teoria
dell’attenzione umana di Broadbent che metterà in luce il processo di filtrazione messo
in moto dalla memoria durante l’acquisizione di informazioni da stimoli esterni.
Nel quarto paragrafo del terzo capitolo sarà possibile comparare l’esperienza di
consumo online con quella fisica. Verranno quindi menzionati alcuni supporti
tecnologici promossi da Amazon proprio allo scopo di coniugare l’esperienza di
acquisto online con quella di acquisto fisico, attraverso l’utilizzo di camerini virtuali,
o smart mirror che forniscono ai possibili acquirenti la possibilità di provare
virtualmente i vestiti utilizzando uno specchio tecnologico, e di Echo Look, uno smart
speaker, che utilizza le skills dell'assistente virtuale di Amazon, Alexa, per simulare
l’esperienza di interazione con un commesso.
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I dati statistici raccolti dalla ricerca del 2017 effettuata dal KPMG International
forniranno inoltre un ottimo dato empirico riguardo i vantaggi e gli svantaggi che gli
utenti riscontrano nello shopping online.
Nel quinto e ultimo paragrafo prenderemo in considerazione i fattori temporali che
influenzano maggiormente le decisioni degli individui, con particolare riferimento alle
decisioni intertemporali, vale a dire quei comportamenti decisionali che mostrano i
loro frutti in situazioni temporali differenti dal presente.
L’analisi di alcuni studi di Neuroscienze su individui tossicodipendenti permetterà
infine di comprendere i forti legami che legano questa tipologia di decisioni a specifici
tratti caratteriali quali, l’impulsività, la pazienza, e l’autocontrollo.
Ho scelto di trattare questo argomento in quanto ritengo che nel contesto di incertezza
globale che sta segnando il vissuto della nostra epoca, diviene necessario per le Scienze
Cognitive, per il Neuromarketing, per gli esperti di Marketing e più in generale per
ogni individuo appartenente a qualsivoglia categoria sociale, comprendere e avere
coscienza dei meccanismi che sottendono i comportamenti decisionali, con particolare
attenzione a quella gamma di atteggiamenti che influenzano le esperienze di consumo
esercitate dai consumers in modalità offline e online, che si configurano come il
prodotto delle scelte di un sé, che assiste in prima persona al cambiamento del
paradigma socio-digitale e consumistico.