6
INTRODUZIONE
La mia tesi si incentra sul tema della trasposizione cinematografica delle
opere letterarie. Lo studio di tale fenomeno verrà applicato fondamentalmente a
Ilona llega con la lluvia (1986) e a La mansión de Araucaíma (1973), due libri
appartenenti alla produzione narrativa di Álvaro Mutis, una delle voci letterarie più
famose nell'attuale scenario latinoamericano. Attraverso un'analisi comparativa che
mette in relazione letteratura e cinema, si cercherà di far luce sulle principali
problematiche che interessano l'adattamento dei due testi alle sceneggiature dei films
omonimi, nonché sulle caratteristiche estetiche che, presupponendo professionalità e
vena creativa da parte degli autori cinematografici, conferiscono alle loro opere
originalità e dignità artistica. Infine, sarà chiamata in causa la differenza della
"natura" stessa del linguaggio cinematografico da quello letterario, e si rifletterà in
linee generali sulle potenzialità e i limiti delle due arti narrative.
Sebbene il lavoro si suddivida in cinque capitoli, esso si compone di due parti
essenziali: dopo aver introdotto brevemente gli aspetti più rilevanti della vita di
Mutis e della sua opera letteraria (primo capitolo), nella prima parte si procederà con
il confronto tra il romanzo Ilona llega con la lluvia e la sua versione cinematografica
diretta dal regista colombiano Sergio Cabrera nel 1996 (secondo e terzo capitolo);
seguirà, nella seconda parte, la comparazione tra La mansión de Araucaíma - una
particolare e breve rilettura del genere gotico - e il film omonimo diretto e
interpretato da Carlos Mayolo nel 1986 (quarto e quinto capitolo). In entrambe le
parti si studierà innanzitutto l'opera letteraria - con il supporto di fonti indispensabili
quali gli studi critici di Fabio Rodríguez Amaya, Myrta Sessarego e Julio Olaciregui
- attraverso un personale schema di analisi relativo alle coordinate spazio-temporali
della storia, alla caratterizzazione dei personaggi e infine alla narrazione; solo in un
secondo momento si prenderà in considerazione lo studio del relativo adattamento
cinematografico, in cui le linee guida saranno fornite da André Gaudreault, Seymour
Chatman, Giacomo Manzoli e Giorgio Tinazzi, fonti indispensabili per una corretta
decodificazione del linguaggio cinematografico, e più in generale per il confronto fra
testo filmico e testo letterario.
7
Si effettuerà lo studio dei films non solo attraverso l'attenta visione di questi,
ma anche e soprattutto per mezzo delle relative sceneggiature desunte: a causa della
difficile reperibilità dei copioni ufficiali, mi occuperò personalmente della
trascrizione dei dialoghi e dei movimenti della macchina da presa, in riferimento al
supporto audio-visivo. Il cuore di tutto il lavoro risiede, per ciascun film, nell'analisi
delle fondamentali categorie già presenti nei testi-fonte quali l'ambientazione spazio-
temporale, i personaggi e gli eventi, ma in chiave cinematografica; si adotteranno dei
criteri presi in prestito dalla teoria di Manzoli: le isotopie e le variazioni, vale a dire
tutti quegli elementi di continuità e di discontinuità che il lungometraggio conserva o
meno nei confronti del testo originale. Si parte da ciò che è stato tolto, aggiunto e
modificato nei films per studiarne più da vicino le principali caratteristiche che, in
definitiva, conferiranno loro autentiticità estetica, affrancandoli dallo stato di
subalternità in cui solitamente sono collocati i lungometraggi di ascendenza
letteraria.
Come può dedursi dalle suddette date, la mia analisi non rispetterà l'ordine
cronologico con il quale le opere sono pubblicate o proiettate sul grande schermo:
secondo una maggiore comodità di studio, l'analisi inizierà da uno dei romanzi
appartenenti alla saga di Maqroll el Gaviero, marinaio errante e solitario che affonda
le sue radici nella produzione poetica dell'autore colombiano, per concludersi infine
con il carattere più sperimentale del cinema di Carlos Mayolo, nonostante diriga il
film con uno scarto di dieci anni rispetto a Sergio Cabrera. Lo studio comparativo
che segue, effettuato secondo i criteri di analisi finora esposti, si concluderà con delle
riflessioni molto personali legate ad ogni singola opera filmica studiata, al rapporto
che esse conservano con il testo originale, ma soprattutto al confronto di due tipi di
linguaggio molto differenti, con le loro specificità e i loro limiti.
8
A donde llevan los libros no se
puede ir de ninguna otra manera.
Fernando Savater
9
Capitolo 1
Álvaro Mutis: la vita e le opere
1.1 Notizie biografiche
Álvaro Mutis è uno dei grandi maestri della letteratura latinoamericana
contemporanea: subito dopo Gabriel García Márquez egli è lo scrittore colombiano più
conosciuto fuori dal suo paese. Nasce a Bogotá il 25 agosto del 1923 e, sebbene
parte della critica recente lo definisca un rappresentante della post-modernidad
1
, è
considerato una voce fuori dal coro della sua generazione, ma anche degli stili
predominanti nell'epoca in cui vive:
hoy su novelística, que marcha a contracorriente del resto por el sabor clásico de su
prosa y el desencantado designo narrativo, ha ganado el aprecio del público y de la
crítica internacional.
2
Diviene celebre per aver creato la figura emblematica di Maqroll El Gaviero -
marinaio solitario ed errante sul quale si incentra gran parte della sua opera -, che
dall'estesa produzione poetica giovanile si "trasferisce" - senza un reale salto di
genere - a quella narrativa, più recente. I lucidi ricordi dell'infanzia, la precoce morte
del padre e, più tardi, la dura esperienza dell'esilio in Messico costituiranno delle
importanti fasi nella sua formazione e si riverseranno nella sua produzione letteraria,
nonché nella sua poetica della desesperanza. Oggi l'autore colombiano ha ottantasei
anni e vive a Ciudad de México con sua moglie Carmen.
1
J. M. Oviedo, Antología crítica del cuento ispanoamericano del siglo XX, Alianza, Madrid 2008,
vol. 2, p. 283.
2
Ibidem.
10
1.1.1 L'infanzia e la formazione letteraria
Mutis è nato in Sudamerica, ma l'infanzia la trascorse in Europa, in particolare
tra Bruxelles, dove suo padre fu inviato come diplomatico nel 1925, e Parigi, dove si
recava spesso con sua madre per visitare i parenti. Le vacanze estive, invece, le
trascorreva in Colombia, presso la grande hacienda cafetalera dei nonni, ubicata
sulla confluenza dei fiumi Coello e Cocora, nella regione di Tolima. Essa avrà
un'importanza vitale in tutta l'opera di Álvaro Mutis, poiché sarà spesso immortalata
nelle poesie e nei romanzi dell'autore. Inoltre, i lunghi viaggi in nave, la traversata
dell‟Atlantico e poi del canale di Panamá, il percorso lungo il Pacifico fino al porto
colombiano di Buenaventura si trasformeranno in memorie imperiture e in materiale
letterario che più tardi si addenserà attorno alla figura del marinaio Maqroll il
Gabbiere: il fascino per il mare, per i porti e più in generale per il viaggio hanno
origine in questi spostamenti dall'Europa alla Colombia realizzati in piccole
imbarcazioni, metà da cargo e metà per passeggeri, molto simili a quelle descritti nei
suoi libri.
Mutis ricorda che, durante la sua adolescenza, il biliardo e la poesia gli
impedirono di finire il liceo. Anche per motivi finanziari, il futuro scrittore non
terminò gli studi iniziati presso i gesuiti a Bruxelles, nel liceo di Saint Michel. In
Colombia, quando il preside del Colegio Mayor de Nuestra Señora del Rosario lo
richiamava per il suo basso rendimento scolastico, Álvaro rispondeva che aveva
molte cose da leggere e che non poteva perdere tempo studiando: divorava libri di
storia, di viaggiatori dei secoli passati, di letteratura:
Me acuerdo que entonces le dije a mi madre: "yo tengo mucho que estudiar y no tengo
tiempo de meterme en un colegio" y era verdad. Mis lecturas sobre Napoleón, que era
mi locura, al que yo vivía intensamente y otras lecturas
3
.
Il racconto d'avventura di Jules Verne, padre della moderna fantascienza,
costituisce una delle grandi scoperte dell'infanzia che, da allora, alimentano la
passione per l'avventura e la letteratura. A seguire Karl May, Salgari, Chateaubriand
3
A. María Cano, "Mutis, poeta mayor", in Aa. Vv. Tras las rutas de Maqroll El Gaviero 1948-1988, a
cura di Santiago Mutis Durán, ed. Gradiva, Bogotá, p. 284.
11
Melville, Dickens, Cervantes, Machado e poi, l'autore che più di tutti influì su di lui,
Conrad:
me golpearon muy fuerte los Cuentos de inquietud. En Almayer rencontré esos
elementos de destrucción y de trópico que coinciden con mis experiencias reales en la
tierra caliente de mis abuelos
4
.
La morte precoce del padre, a soli 33 anni - quando lo scrittore ne aveva 9 -,
costituisce il primo grande dramma che spingerà la sua famiglia a ritornare in patria
5
.
Al lutto famigliare si affiancherà alcuni anni più tardi la perdita della Finca Coello, a
causa dell‟espandersi della guerriglia e della brutale repressione attuata dall‟esercito
durante il cosiddetto periodo de La violencia
6
. Insieme al fratello Leopoldo, anni
dopo Álvaro ricorderà ogni cosa della tenuta di famiglia: «dentro di me c‟è una
memoria perfetta, una presenza molto forte di ogni angolo dell‟hacienda», risponde
il poeta in un'intervista
7
. Il contatto fisico con i tropici, con il clima de la tierra
caliente, il profumo del caffè, le foglie del banano, i fiori del cámbulo, i colori e
l'esuberanza della natura - con il fluire impetuoso dei due fiumi - furono così intensi
per Mutis che egli stesso fa risalire la sua poesia al periodo dell'infanzia. In generale
tutta la sua opera non costituisce altro che l'intento di riscattare quei momenti felici:
Intento, al escribir, mantener intácta mi infancia y esa visión doble del mundo que tuve
cuando era niño: por un lado la visión europea, esencialmente de Bélgica […] mezclado
con los viajes a Colombia, en la tierra cafetera que nosotros llamamos la tierra caliente.
Estas dos imágenes de mi infancia me alimentan y, mientras pueda, escribiré sobre
ellas, las invocaré en los momentos de angustia, de depresión, de destrucción, de
4
C. Pacheco, "Se escribe para exorcizar los demonios", in Aa Vv, op. cit., p. 244.
5
M. L. Canfield, "Álvaro, Mutis, Le opera perdute", http://www.filidaquilone.it/num013canfield.html
6
La Violencia è il nome del periodo compreso tra il 1948 e il 1953 in cui la Colombia fu scenario di
gravi disordini politici, guerre civili, guerriglie e una dittatura militare feroce, quella di Rojas Pinilla.
Le grandi repressioni e violenze durante il corso del novecento videro un continuo susseguirsi di lotte
armate tra Liberali e Conservatori, un tema che sarà ripreso da Gabriel García Márquez nel suo
capolavoro Cien años de soledad.
7
M. L. Canfield, op. cit.
12
pérdida continua de toda esperanza. De estos momentos me salgo y me salvo a través de
ese niño que conservo adentro.
8
1.1.2 La produzione poetica e l'esilio a Ciudad de México
L‟adolescenza e la gioventù Mutis le trascorre a Bogotá. Si rifiuta di studiare
all‟università e ben presto comincia a lavorare mantenendo sempre ben distinti gli
interessi letterari dal tipo di lavoro che sceglie per vivere:
Non ho mai fatto vita letteraria. Non ho mai frequentato i caffè letterari, né ho fatto
parte della redazione di nessuna rivista. Niente. Io mi guadagnavo da vivere con altre
attività e scrivevo indipendentemente dal mio lavoro. Ho sempre tenuto ben distinte le
due cose
9
.
A diciannove anni sposa Mireya Durán Solano, dalla quale ha tre figli: María
Cristina, Santiago e Jorge Manuel. Álvaro Mutis inizia la sua carriera di letterato con
la poesia
10
, che lo accompagnerà per oltre vent'anni. Egli scopre la vena poetica
mentre lavora per la Radio Nacional de Colombia appena ventenne nel 1948, quando
pubblica insieme all'amico Carlos Patiño il primo libro di poesie intitolato La
balanza. Moltissime copie del volume però scompaiono tra le fiamme durante il
Bogotazo - avvenimento che il 9 aprile del '48 diede il via a La violenza colombiana,
ossia a proteste, disordini e repressioni in seguito all'assassinio del leader popolare
Jeorge Eliéce Gaitán. In questa prima opera, si trovava una delle sue prime poesie,
Oración de Maqroll (datata 1947) - che sarà più tardi inglobata nella seconda
raccolta poetica - in cui appare per la prima volta il personaggio di finzione che
renderà il poeta colombiano famoso a livello internazionale: Maqroll el Gaviero, di
cui parlerò più approfonditamente nelle prossime pagine.
8
R. Jaramillo, "Caravansary, una visita al mundo de Álvaro Mutis", in Aa. Vv. op. cit., p. 266.
9
M. L. Canfield, op. cit.
10
Una sua poesia intitolata Desmedida Plegaria ha ispirato a Fabrizio De André una canzone
compresa nell'album “Anime salve”, poi inclusa nella colonna sonora del film Ilona llega con la
lluvia, come si vedrà più avanti nel capitolo 3.
13
Successivamente, nel 1953, viene pubblicata la seconda opera, Los elementos
del desastre, che Mutis redige da solo. Lavora per la radio come annunciatore e poi
diviene capo delle relazioni pubbliche di varie compagnie nazionali e internazionali
tra cui la Lansa, la compagnia aerea colombiana, e la Esso, la compagnia petrolifera
che gli permette di girare e conoscere tutto il mondo.
Nel 1954 contrae il secondo matrimonio con María Luz Montané Zañartu dalla
quale avrà un‟altra figlia, María Teresa; qualche anno dopo, Mutis viene querelato
dalla società Esso con l'accusa di peculato per aver impiegato i fondi destinati ad
opere di carità, soldi con i quali egli sponsorizzò invece atti di cultura
donchisciotteschi, non negli interessi dell‟azienda. Per sfuggire alla minaccia del
carcere, nel 1956 Mutis si trasferisce a Città del Messico, dove stabilisce la sua
residenza definitiva. Lì rincontra amici colombiani di vecchia data, in particolare
Fernando Botero e sua moglie Gloria Zea, con i quali inizia un‟assidua
frequentazione; conosce e stabilisce inoltre una duratura amicizia con Octavio Paz,
Juan José Arreola, Juan Rulfo, Carlos Fuentes, Elena Poniatowska e Luis Buñuel.
Intanto nel 1959 viene pubblicata l'opera Reseña de los Hospitales de Ultramar,
come estratto della prestigiosa rivista Mito di Bogotá, diretta dal poeta Jorge Gaitán
Durán.
In quel periodo Mutis ottiene un contratto di lavoro con Telerevista e inizia
un‟importante collaborazione con Manuel Barbachano e con il mondo del cinema.
Egli avrà anche il ruolo di doppiatore per una famosa serie televisiva del 1958
chiamata Gli intoccabili. Sembra essersi rifatto una vita, ha successo nel lavoro e nel
frattempo la sua opera inizia ad essere conosciuta ed apprezzata, tuttavia tre anni
dopo viene rinchiuso nel carcere di Lecumberri in attesa di giudizio, dove resterà per
quindici mesi: dopo la morte del padre, questa costituirà un'altra esperienza limite
della sua vita; in carcere Mutis scrive il Diario de Lecumberri, che sarà ristampato
nel 1992 con il titolo di Cuadernos del Palacio Negro, l'altro nome con il quale viene
chiamato il penitenziario messicano in cui il poeta trascorre più di un anno. Oltre al
drammatico diario, in prigione Mutis inizia a scrivere una serie di note su fatti di cui
era stato testimone e che lo avevano colpito profondamente. «Non avevo un progetto
molto definito. Si trattava piuttosto di occupare il tempo della prigione, spesso molto
14
pesante»
11
racconta. Così comincia a scrivere i racconti che si intitolano Sharaya,
Antes que cante el gallo, La muerte del Etratega, una prima versione de El último
rostro
12
e diversi componimenti che più tardi, nel 1965 raccoglierà ne Los trabajos
perdidos
13
, opera per la quale otterrà il Premio Nacional del nadaísmo per la poesia
nello stesso anno.
Finalmente il suo avvocato colombiano - grazie al costante interessamento del
fratello Leopoldo - riesce a far annullare la causa di estradizione e Mutis viene
riconosciuto non colpevole e messo in libertà agli inizi del 1961, grazie soprattutto
alla caduta del governo militare di Rojas Pinilla; il processo durante il quale era stato
giudicato colpevole, infatti, era legato al regime oppressivo della dittatura, alla quale
Mutis è sempre stato estraneo e contrario. La raccolta Los trabajos perdidos, tradotta
in italiano Le opere perdute da Martha Canfield, sarà dedicata a Carmen, la donna
che lo scrittore conosce in Messico e con la quale si sposerà per la terza volta nel
1966. Carmen Miracle Feliú, di origine catalana, giovane vedova, ha già una figlia,
Francine, che egli crescerà come sua. Durante quest'epoca Álvaro Mutis è
considerato il miglior poeta colombiano del momento, sebbene la sua visione della
letteratura e del suo paese sia già abbastanza pessimista.
È importante sottolineare che la sua opera poetica, iniziata negli anni '40, non
ha reale diffusione fino al 1973, anno in cui riunisce tutta la sua poesia già pubblicata
fino a quella data in un unico volume intitolato Summa de Maqroll el Gaviero (1948-
1970)
14
. La sua tendenza narrativa - già presente in buona parte della poesia - si
accentuerà, particolarmente nei testi di prosa delle raccolte successive:
Caravansary
15
pubblicato nel 1981 e Los emisarios
16
nel 1984; con quest'ultimo
libro egli chiude il ciclo poetico del personaggio Maqroll. Intanto Mutis continua a
11
M. L. Canfield, op. cit.
12
Á. Mutis, El último rostro, Siruela, Madrid, 1990. Tale edizione contiene i racconti La muerte del
estratega, El último rostro, Antes de que cante el gallo e Sharaya, scorporati dall‟edizione originale di
Diario de Lecumberri.
13
ID, Los trabajos perdidos, Era, México 1965, include Reseña de los Hospitales de Ultramar.
14
ID, Summa de Maqroll el Gaviero (Poesía 1948-1970), con prefazione di J.G. Cobo Borda, Barral,
Barcelona 1973.
15
ID, Caravansary, Fondo de Cultura Económica, México 1981.
16
ID, Los emisarios, Fondo de Cultura Económica, México 1984.
15
viaggiare per il mondo, poiché lavora per la sede latinoamericana della Twentieth
Century Fox ed entra poi a far parte della Columbia Pictures, dove resta fino al 1988,
anno in cui andrà in pensione e gli sarà conferita la Laurea Onoris causa in lettere
dall'Università Del Valle
17
. Ancora altre due raccolte poetiche, Crónica regia, del
1985, Un homenaje y siete nocturnos del 1986 e subito dopo dà il via al ciclo
romanzesco de el Gaviero, grazie al quale diventa celebre nel mondo.
1.1.3 L'esordio nella narrativa
Mutis inizia già a muovere i primi passi verso la narrativa agli inizi degli anni
'60 con il diario e i racconti che testimoniano i mesi trascorsi nel penitenziario di
Lecumberri, ma che conosceranno il successo editoriale solo in seguito. Bisognerà
attendere il 1973 affinché il poeta colombiano diventi famoso nelle vesti di narratore.
Per uno scherzo del destino, dopo aver elaborato per oltre venti anni un'estesa
produzione poetica, Mutis esordisce nella narrativa sottolineando la vicinanza di
questa alla poesia, poiché si tratta di dos ríos que tienen una misma corriente, dos
maneras de decir una misma cosa
18
come egli stesso afferma. Egli inaugura la
stagione narrativa con La mansión de Araucaíma
19
, il racconto gotico-tropicale che
l'autore scrive un po‟ per scherzo e un po‟ per sfida dopo una discussione con l'amico
Luís Buñuel sul tema del romanzo gotico inglese
20
.
17
Nello stesso anno, suo figlio Santiago Mutis Durán, che dirige la Rivista Gradiva, pubblica una
serie di interviste e i più importanti studi critici sull'opera mutisiana avvenuti nell'arco di quarant'anni
e riuniti sotto un unico titolo: Tras las rutas de Maqroll El Gaviero (1948-1988).
18
M. L. Canfield, op. cit.
19
Á. Mutis, La mansión de Araucaíma: relato gótico de tierra caliente, Sudamericana, Buenos Aires
1973. Esaminerò questo racconto più approfonditamente nei capitoli 4 e 5, dove illustrerò le fasi del
suo adattamento alla sceneggiatura del film omonimo, diretto da Carlos Mayolo nel 1986.
20
L'idea di realizzare un film a partire da tale racconto sarà proposta dal cineasta spagnolo in una delle
tante conversazioni con l'amico Mutis, ma realizzata solo più tardi dal regista colombiano Carlos
Mayolo, come si vedrà più avanti.