2
INT RO DUZ IO NE
L’8 giugno del 1973, Samuel Beckett iniziò a pensare all’opera che avrebbe poi
intitolato That Time. Egli stesso scrisse a George Ravey: «Have written a short piece
(theatre): That Time . N ot I. Family». Nella primavera del 1976, il drammaturgo disse a
Patrick Magee, che interpretava il ruolo dell’Ascoltatore, che non avrebbe mai permesso la
rappresentazione di That Time e N ot I nello stesso palinsesto, poiché talmente «cut out of
the same texture» da risultare troppo simili.
Questo elaborato si pone l’obiettivo di individuare i punti di contatto tra queste due
opere e spiegare perché lo stesso drammaturgo le considerasse “brothers”.
Nel primo capitolo, dopo qualche cenno sulla biografia dell’autore, le sue opere e la sua
poetica, si daranno delle indicazioni in merito alla genesi delle due opere trattate, alla loro
struttura e alla loro sinossi.
Nel secondo capitolo si tenteranno di individuare i punti di contatto tra le due opere,
analizzando in particolare il modo in cui Beckett mette in scena immagini di corpi
frammentati – Mouth in N ot I e Head in That Time – e voci isolate o dissociate dal
personaggio.
Lo scopo di questa tesi è esporre le riflessioni elaborate da alcuni dei maggiori studiosi
di Beckett sulla questione della loro “parentela”, soffermandosi in particolar modo sulla
dissoluzione del personaggio all’interno di esse.
3
1
D. Bair, Samuel Beckett., Londra, Jonathan Cape, 1978, pp. 3-4; cit. in J. Knowlson, Damned to Fame:
The Life of Samuel Beckett, Bloomsbury, London, 1996, p. 8.
2
«La sua unica biografia autorizzata». J. Knowlson, Damned to Fame, cit., p. 8.
CAP IT O L O I
B E CK E T T E IL T E AT RO
1. L a vita
Samuel Barclay Beckett nacque a Cooldrinagh in Foxrock, Contea di Dublino, il 13
aprile 1906, giorno di Venerdì Santo. Secondo quanto riportato da Deirdre Bair nella prima
biografia non autorizzata di Beckett, furono molti i dibattiti circa la veridicità della data
della sua nascita. Il suo certificato registra la data al 13 maggio, perciò si pensa che Beckett
abbia volutamente creato un mito circa la sua nascita: una data perfetta per uno come lui,
consapevole della vita come “Passione dolorosa”
1
.
Quando James Knowlson gli propose di scrivere la sua biografia nel 1972, egli in un
primo momento rifiutò. Nel 1989 però, consapevole che qualcun altro avrebbe scritto una
nuova biografia su di lui, decise di affidare il compito a Knowlson, che già lo conosceva, e
il cui lavoro definì poi «his sole authorized biography»
2
.
Beckett stesso fornì a Knowlson il materiale di ricerca su cui lavorare, e dopo la sua
morte furono ritrovati sei diari scritti durante i suoi viaggi in Germania del 1936-1937.
Particolare importanza è da attribuire anche alle migliaia di lettere, che sopperirono alla
mancanza di testimonianze dirette di amici e colleghi ormai deceduti, poi raccolti in
volumi di recente pubblicazione.
Knowlson riporta che Beckett crebbe in una famiglia Protestante della classe media, ma
per i primi tre anni fu allevato da una nutrice di nome Annie Bisset e successivamente da
un’altra donna, Bridget Bray, che rimase con i Beckett per i successivi dodici anni ed
esercitò una grande influenza su di lui.
4
3
Ibid., pp. 13-24.
4
Ibid., pp. 25-32.
5
Ibid., pp. 33-41.
6
Ibid., pp. 50-63.
Dall’età di cinque anni fino ai nove, frequentò un piccolo asilo gestito da due sorelle
tedesche, Ida e Pauline Elsner
3
. Nel 1915, all’età di nove anni, lasciò l’accademia delle
sorelle Elsner per frequentare una scuola più grande a Dublino, la Earlsfort House.
Beckett passò quattro anni a Earlsfort House. La scuola era gestita da Monsieur Alfred
E. Le Peton, conosciuto come “Lep”, figlio di padre francese ma cresciuto a Manchester.
Lep parlava un eccellente francese ed aiutò Beckett a migliorare ciò che aveva iniziato ad
imparare con Miss Elsner.
All’età di tredici anni si trasferì a Enniskillen nella contea di Fermanagh, dove
frequentò la Portora Royal School, un collegio favorito nel diciannovesimo secolo da
famiglie benestanti Protestanti
4
.
Successivamente, all’età di diciassette anni, iniziò a frequentare il Trinity College per
conseguire la laurea in Arte. Qui Thomas Rudmose-Brown, professore di Lingue
Romanze, iniziò a sviluppare un interesse personale nei suoi progressi. Fu proprio lui a
insinuare in Beckett l’interesse per la poesia contemporanea e a incoraggiarlo a iniziare il
suo lavoro sul poeta contemporaneo francese Pierre-Jean Jouve.
Un’altra figura importante per il suo percorso di studi fu una donna italiana di mezza età
di nome Bianca Esposito, una tutor privata che gli impartiva regolari lezioni di italiano.
Durante quegli anni fu di particolare importanza per Beckett lo studio di Joyce e Dante,
ma per lui fu una fortuna studiare anche Balzac e avere Racine (per il teatro), Diderot e
Stendhal (per i romanzi) tra i suoi precursori
5
.
Dopo aver conseguito la laurea in francese e italiano, nel 1928 si trasferì a Parigi dove
fu nominato docente di inglese alla Ecole Normale Supérieure.
Proprio a Parigi conobbe James Joyce. Avevano molto in comune, dalla laurea in
francese e in italiano all’amore per le parole, i loro suoni, il ritmo, la forma, le etimologie e
le storie. Condividevano anche uno scetticismo per tutto ciò che avesse a che fare con la
religione. Fu grazie a Joyce che Beckett iniziò a scrivere, prima un saggio proprio su di lui,
poi A ssumption e il suo primo poema Whorosc ope . Ma Knowlson spiega che il rapporto tra
i due si raffreddò nel momento in cui Beckett respinse la figlia di Joyce, Lucia, che soffriva
di schizofrenia
6
.
Nel 1930 ritornò al Trinity College, stavolta come docente di francese, ma si pentì
presto di questa scelta. Così nel 1931 lasciò l’Irlanda con l’intenzione di dare le dimissioni,
5
7
Ibid., pp. 74-85.
8
Ibid., pp. 86-97.
9
Ibid., pp. 98-111.
10
Ibid., pp. 112-124.
11
«Non so perché, signore, mi dispiace»., Lawrence Harvey, intervista non datata a Samuel Beckett, in J.
Knowlson , Damned to Fame: The Life of Samuel Beckett, Bloomsbury, London, 1996, p. 130.
e dopo un breve periodo a Kassel si ritrasferì a Parigi, dove visse in un hotel. Proprio al
Trianon Palace, iniziò a concentrarsi esclusivamente sulla scrittura del suo primo romanzo,
Dre am of F air to Middling Wome n. Nel 1932 fu costretto a lasciare la Francia e scelse di
trasferirsi a Londra sperando di crearsi una nicchia nel giornalismo letterario e di
convincere qualcuno a pubblicare il suo romanzo, ma a causa dei continui rifiuti ne
abbandonò la stesura. Depresso e ormai a corto di denaro, Beckett fu costretto a chiedere ai
suoi genitori un aiuto per tornare a casa
7
.
Il 26 giugno del 1933, Bill Beckett morì d’infarto. Devastato dalla morte del padre,
scrisse un poema The Unde rtak e r’s Man. Il 25 settembre Charles Prentice gli comunicò la
pubblicazione della sua raccolta di racconti brevi, More P ric k s than K ic k s.
Nel frattempo, la sua salute iniziò a peggiorare e si sottopose a un trattamento di due
anni a Londra con lo psicanalista Wilfred Bion presso la Tavistock Clinic
8
.
Nel 1935, pubblicò il suo libro di poesie E c ho’s B one s, and Othe r P re c ipitate s. Il suo
compito più importante a questo punto era ultimare Murphy, il suo romanzo. Affittò una
stanza a Cooldrinagh e nel giugno del 1936 riuscì a terminarlo. Successivamente, partì per
un intenso viaggio in Germania, durante il quale riempì diversi taccuini con liste di opere
d'arte degne di nota
9
.
Ritornò in Irlanda per un breve periodo nel 1937, dove supervisionò la pubblicazione di
Murphy, che tradusse personalmente in francese l'anno successivo. I continui litigi con la
madre lo portarono a prendere la decisione di andare via per sempre da Cooldrinagh, e
nell’ ottobre del 1937 partì per Parigi, che rimase la sua casa per i successivi cinquantadue
anni
10
.
Nel 1938 venne accoltellato da un uomo mentre era in compagnia di amici. Il coltello
non perforò cuore e polmoni ma colpì la pleura. Intorno alla metà di febbraio iniziò a stare
meglio e nel marzo del 1938 iniziò il processo contro l’uomo che lo aveva accoltellato.
All’ingresso del tribunale Beckett chiese all’uomo, di nome Prudent, perché lo avesse
fatto. Lui rispose: «Je ne sais pas, Monsieur, je m’excuse»
11
. La notizia
dell’accoltellamento attirò l'attenzione di Suzanne Dechevaux-Dumesnil, che conosceva
6
12
J. Knowlson, Damned to Fame, cit., p. 149.
13
«Se ci sarà la Guerra, come credo che succederà presto, mi dovrò mettere a disposizione del mio
paese». Samuel Beckett a Tom McGreevy, 18 aprile 1939, in J. Knowlson, Damned to Fame, cit., p. 140.
14
J. Knowlson, Damned to Fame, cit., pp. 149-157.
15
Ibid., p. 165.
già Beckett fin dal suo arrivo a Parigi; da questo momento i due svilupparono un legame
che durò per tutta la vita
12
.
Tra il 1938 e il 1939, la minaccia della guerra incombeva sull’ Europa. Il 18 aprile
Beckett scrisse: «If there is a war, as I fear there must be soon, I shall place myself at the
disposition of this country»
13
. Si unì alla Resistenza francese dopo l’occupazione tedesca
nel 1940, lavorando come corriere. Nell’agosto del 1942 la sua unità vanne tradita e
Beckett e Suzanne furono costretti a fuggire dalla Gestapo nel piccolo villaggio di
Roussillon. Continuò a servire la Resistenza nascondendo armi nel retro della sua casa e
aiutò il sabotaggio dei Maquis all'esercito tedesco nelle montagne del Vaucluse. Allo
stesso tempo, continuò a scrivere il suo romanzo, Watt, che aveva iniziato a Parigi nel
1941
14
.
Nel capitolo quindici della sua biografia Knowlson parla di quella che è stata definita da
molti “A Fenzy of Writing”, uno dei periodi più produttivi dello scrittore.
Egli spiega che durante i due anni a Roussillon, Beckett parlò quasi esclusivamente in
francese. Decise di scrivere tutte le sue opere del dopoguerra proprio in questa lingua,
asserendo che fosse più facile per lui scrivere “senza stile”
15
.
Un racconto breve, Suite, poi intitolato La F in, segnò l’inizio del periodo fertile della
produzione di Beckett, in cui scrisse quattro storie, quattro romanzi e due opere teatrali
tutte in francese, e un gran numero di critiche e poesie. Nel 1946, il periodico di Jean-Paul
Sartre Le s Te mps Mode rne s pubblica la prima parte del racconto, ma credendo che il
racconto fosse completo e che Beckett avesse cercato di ingannarlo per assicurarsi due
pubblicazioni consecutive sulla rivista, Simone de Beauvoir rifiutò di pubblicare la
seconda parte.
Il suo successivo lavoro fu il suo primo romanzo in francese, Me rc ie r e t C amie r, che
concluse nel 1946.
Nel gennaio 1947, Beckett iniziò a dedicarsi al teatro. La sua prima opera fu E le uthe ria.
Dal 1947 al 1950 lavorò alla sua trilogia Molloy , Malone me urt e L’Innomable .
7
16
Ibid., pp. 165-178.
17
Ibid., p. 192.
18
Ibid., p. 193.
19
Ibid., pp. 200.
20
Ibid., pp. 217-231.
E n A tte ndant Godot fu scritta tra il 1948 e il 1949. Venne pubblicata nel 1952 e la sua
prima rappresentazione si tenne nel 1953 al Theatre de Babylone a Parigi, dove venne
accolta in modo controverso. Due anni dopo fu tradotta in inglese, da lui stesso
16
.
La prima stesura di F in De P artie non funzionò e Beckett si ritrovò ad accusare i
sintomi di un impasse creativo. Nel 1956 qualche mese prima del viaggio che Beckett
avrebbe compiuto a Londra, Deryk Mendel si esibì in un cabaret, il “Fontaine des Quatre
Saisons”, travestito da clown. Dovendo esibirsi in un altro numero con lo stesso
personaggio, scrisse a molti autori in cerca di una nuova sceneggiatura. Qualche settimana
più tardi Beckett gli inviò una sceneggiatura dal titolo A c te s Sans P arole s
17
.
Il suo impasse creativo si sbloccò nel momento in cui durante un viaggio a Parigi, iniziò
una rilettura di A ndromaque , P hè dre e B e re nic e che lo fecero riflettere sulle possibilità del
monologo e cosa si potesse fare con dei personaggi immobili in un mondo in cui cambia
poco e nulla. Ciò fece concentrare Beckett su tre elementi essenziali – Tempo, Spazio e
Parola – e lo portò nella direzione che rese possibile la serie di monologhi scritti negli anni
‘70
18
.
Nel 1956 Beckett scrive la sua prima opera per la radio, A ll That F all. L’11 dicembre
1957 fu informato della malattia terminale del suo primo amore, Ethna McCarthy. Durante
i primi mesi del 1958, ricordi di Ethna quando era piena di vita e ricordi di Ethna malata si
contrapponevano nella mente di Beckett. Questi ricordi ispirarono l’opera che scrisse nel
1958 , K rapp’s Last Tape
19
.
Nel 1959 scrisse la sua opera più complessa, C omme nt c ’e st, e nell’ottobre del 1960,
iniziò a scrivere Happy Day s.
Beckett si rese conto che se fosse venuto a mancare, la sua compagna non avrebbe
avuto legalmente alcun diritto sulle sue opere. Così, Il 25 marzo 1961 a Londra, sposò
Suzanne, sua compagna da vent’anni, in una cerimonia privata.
Nel giorno del suo cinquantanovesimo compleanno iniziò a comporre un testo per una
voce femminile che facesse da eco nella mente del protagonista maschile, E h J oe
20
.
Gli ultimi anni del decennio 1960 furono per Beckett periodi bui dal punto di vista
fisico e anche emotivo. Era stato nominato alcune volte per il Premio Nobel alla
Letteratura, i suoi lavori furono tradotti in diverse lingue e studiati nelle università di tutto