5
milanesi pensarono di poter dare un contributo notevole all�apostolato
sociale, secondo quanto riportato dal documento di padre Janssens; gioc�
un ruolo importantissimo anche il fatto di potersi avvalere del clima
culturale milanese, lontano dalla Roma papale e centralizzatrice, e pi�
aperto alle influenze positive della modernizzazione (sia industriale che,
generalmente, sociale)
4
. L�acquisita consapevolezza dei cattolici di
costituire una parte, seppur numerosa, della societ� e non pi� il �tutto�,
spinse forse i gesuiti del Centro Studi a considerare ancor pi�
fondamentale e irrinunciabile l�opera di aggiornamento, allo stesso tempo
formativo e informativo
5
, di tutti coloro che si dimostrassero interessati a
diffondere l�esperienza cristiana di giustizia sociale e solidariet�. D�altra
parte, il titolo stesso della rivista indica un contenuto come quello appena
descritto, che, tuttavia, sar� destinato ad evolversi nel corso degli anni: la
scelta di concedere maggiore o minore attenzione ai singoli argomenti
deriver�, invece, dal periodo storico e dall�analisi che di esso sar� fatta da
parte della redazione.
Se i primi anni di pubblicazione, da questo punto di vista, furono
sostanzialmente dedicati all�informazione dei lettori, attraverso la
presentazione graduale delle posizioni di partenza della redazione,
lentamente si deline� la spinta verso l�interpretazione dei fatti, politici,
sindacali, economici, secondo una precisa visione della questione sociale,
quella del cattolicesimo democratico. Tuttavia sarebbe fuorviante
ricondurre Aggiornamenti Sociali entro schemi d�appartenenza predefiniti:
la rivista manterr� sempre intatta la propria autonomia di pensiero, persino
nei confronti della gerarchia ecclesiastica, quando questa far� sentire forte
la propria voce in ambito politico
6
. Si tratt� dunque di un�esperienza
4
Cfr. A. PRANDI, Chiesa e politica. La Gerarchia e l’impegno politico dei cattolici italiani, Il
Mulino, Bologna 1968, p. 236.
5
Un concetto ribadito in occasione del decennale della rivista da M. CASTELLI, Non “fare”
l’opinione ma servirla, in “Aggiornamenti Sociali”, a. X, 1959, n. 1, pp. 1-8.
6
Scrive a tal proposito Italo Vaccarini: “ I vari responsabili della Rivista hanno avuto ugualmente
un indirizzo strategico di cultura politica, definibile come centralità dinamica. Questa espressione
indica che la linea impressa alla rivista ha sempre occupato una posizione mediana nello spettro
destra-sinistra in cui si distribuiscono le opzioni di cultura politica riscontrabili nel mondo
6
completamente originale, espressione dell�intelligenza e della grande
preparazione culturale dei suoi redattori; ognuno di essi vantava un alto
livello di conoscenza nel proprio settore di specializzazione e, grazie a
questo, poteva analizzare a fondo le questioni affrontate e prendere
posizione sulle possibili soluzioni. I temi studiati non si limitano a qualche
campo specifico, poich� la questione sociale viene intesa in senso
onnicomprensivo, inserendo tra i commenti gli aspetti politici, morali,
economici, sindacali, associativi ecc. Il taglio che la redazione d� ai suoi
articoli, generalmente, � piuttosto chiaro: essi si rivolgono ai cattolici,
sollecitandone l�intervento nei diversi ambiti e ricordando loro quanto sia
importante svolgere il proprio apostolato nella societ�, senza timore, ma
con la convinzione di ottemperare ad un�esigenza del cristianesimo
7
.
L�aspetto morale dei problemi che vengono descritti non pu�, anzi non
deve, essere sottovalutato, qualora si voglia perseguire la dottrina sociale
della Chiesa; certamente non si tratta di un compito facile, i cattolici
migliori sono proprio quelli che non si lasciano sopraffare dalla brama di
potere, dall�individualismo, ma agiscono con l�intenzione di promuovere
sempre il �bene comune�. Ecco la chiave di volta di tutto il percorso di
Aggiornamenti Sociali: il bene collettivo, la priorit� data all�interesse della
comunit� piuttosto che a quello del singolo, pur nel rispetto evidente delle
peculiarit� individuali. E allora si capisce bene l�importanza di adeguare le
forme del potere e del controllo statale alle esigenze della modernit� e
della democratizzazione, � facile intendere il ruolo assegnato dalla
redazione alle riforme e all�attuazione della Costituzione, anche quando il
mondo cattolico non si dimostra per nulla unito. Il sostegno che la rivista
offre alle strutture dei cattolici italiani, a partire dal partito democristiano,
fino alla CISL e alle ACLI (queste ultime seguite, per anni, con attenzione
particolare ad ogni sfumatura), non equivale ad un appoggio
cattolico italiano. Nondimeno si tratta di una posizione mediana mobile e orientata verso la sinistra
di quello spettro di posizioni ideali”. I. VACCARINI, “Aggiornamenti Sociali”. Cinquant’anni di
storia 1950-2000, San Fedele Edizioni, Milano 2000, pp. 14-15.
7
indiscriminato: non c�� traccia, se non in qualche rara occasione, di
giustificazioni, la capacit� critica di Aggiornamenti Sociali resta una delle
caratteristiche pi� interessanti (ne � un esempio concreto la stroncatura di
ogni accordo tra DC e MSI
8
). Se da una parte la redazione si schiera,
piuttosto apertamente, al fianco di queste organizzazioni, essa trova fin
dai primissimi numeri il vero �avversario� da affrontare e, possibilmente, da
battere: il comunismo. Non ci si pu� sorprendere del ferreo sentimento
anticomunista dei gesuiti milanesi, soprattutto nel contesto dell�Italia degli
anni cinquanta e sessanta, ma risulta interessante scoprire, nelle diverse
analisi presentate, le motivazioni che, secondo la rivista, hanno portato tra
le braccia del PCI un numero cos� elevato di persone: � necessario
comprendere che, qualora la giustizia sociale fosse la prima prerogativa
della Repubblica italiana, il comunismo vedrebbe irrimediabilmente
compromesse le sue posizioni. Ecco un altro incentivo alla causa del
riformismo, che dovrebbe essere guidato ovviamente dai cattolici,
finalmente liberi, nell�Italia del dopoguerra, di orientare le proprie scelte
verso una terza via tra liberalismo e marxismo
9
.
Per la vastit� e la complessit� degli argomenti affrontati, il nostro studio ha
dovuto compiere una selezione che, per quanto riduttiva, ha seguito criteri
ben precisi: si � scelto, per prima cosa, di prendere in esame gli anni
1950-1963 (quelli del centrismo e del primo centrosinistra, ma anche quelli
della crisi sindacale e delle prime spinte unitarie tra CGIL e CISL), per
dare una visione complessiva dello sviluppo della rivista, dalla nascita fino
alla fine della terza legislatura
10
. Il decennio cinquanta vede
Aggiornamenti Sociali strenuamente impegnata in ogni tipo di dibattito,
nella convinzione di poter giocare un ruolo di primo piano nel percorso
d�avvicinamento ad una societ� migliore, non orientata esclusivamente al
7
Cfr. anche A. FERRARI, La cultura riformatrice. Uomini, tecniche, filosofie di fronte allo
sviluppo (1945-1968), Studium, Roma 1995, pp. 148 e ss.
8
A.S., Cattolici e neofascismo, in “Aggiornamenti Sociali”, a. XI, 1960, n. 6, pp. 321-326.
9
Cfr. ancora A. PRANDI, op. cit., pp. 241 e ss.
10
E’ stato giustamente affermato: “L’epoca di maggior dinamismo e convergenza d’intenti della
Rivista corrisponde ai primi 15-18 anni della sua vita”. I. VACCARINI, op. cit., pp. 12-13.
8
raggiungimento del profitto, ma capace di ascoltare e di porre l�uomo al
centro delle discussioni. Un discorso che si fa ancora pi� incalzante dopo
la met� degli anni cinquanta, quando appaiono evidenti a tutti i disagi
creati dall�industrializzazione, che Milano viveva con particolare angoscia
ma anche con il desiderio di vedere meglio utilizzati i frutti dello sviluppo
economico
11
; il mondo politico aveva forse bisogno di maggiori
sollecitazioni per intervenire e porsi come guida reale del passaggio da
una societ� rurale ad una in cui la fabbrica diventava il centro propulsore
dell�economia. E� proprio in quegli anni, infatti, che la redazione avverte il
bisogno di dedicare gran parte delle proprie attenzioni ai partiti, in stretta
relazione con il dibattito sull�intervento pubblico nell�economia (per diverso
tempo, nel dopoguerra, aveva trionfato in Italia la linea liberista di Einaudi,
poi qualcosa cambi�) e, sempre in quegli anni, diventa decisivo il dibattito
sull�apertura a sinistra, al PSI, cui Aggiornamenti Sociali dedica ampio
spazio. Ecco allora spiegati i motivi dell�altra scelta che ha influenzato
questo lavoro: la selezione di quegli articoli attinenti al mondo della politica
italiana e al campo sindacale e lavorativo (con qualche breve escursione
su problemi diversi ma sostanzialmente riconducibili alla questione
sociale). D�altra parte, l�originalit� delle posizioni della rivista si nota
perfettamente nel particolare approccio tenuto nei confronti della vita
politica e dell�apertura a sinistra, come osserva giustamente Ada Ferrari:
�Si deve preliminarmente parlare di una sorta di fedelt� metodologica alla dimensione
politica, intesa per� nella sua accezione pi� ampia ed identificabile, in sostanza, con
quella della socialit��
12
.
Il centro del discorso politico della redazione resta sempre la DC, ma
questo non limita la prospettiva, anzi la amplia, perch� i governi
democristiani non potevano avere la maggioranza in Parlamento solo
11
Sul capoluogo lombardo negli anni della ricostruzione vedi G. RUMI-A. C. BURATTI-A.
COVA (a cura di), Milano ricostruisce 1945-1954, Cariplo, Milano 1990, e G. PETRILLO-A.
SCALPELLI, Milano anni cinquanta, Franco Angeli, Milano 1986.
12
A. FERRARI, Clero e società di massa, cit., p. 126.
9
attraverso i voti del partito cattolico; Aggiornamenti Sociali, nel corso degli
anni, diventa invece sempre pi� sferzante nei confronti di quella parte del
mondo cattolico e della DC che si unisce al blocco conservatore, per
tentare di inficiare ogni tentativo riformista. Scartata dai redattori la
possibilit� di accordi politici tra DC e destra, non rimaneva che rivolgersi a
sinistra e quindi al PSI
13
, il cui travaglio � seguito congresso dopo
congresso: questa � la novit�, l�accordo con i socialisti � possibile perch�
la politica non � solo ideologia, bens� amministrazione della societ�,
coinvolgimento delle classi lavoratrici e impulso al rinnovamento (oppure,
se si vuole, adeguamento delle strutture istituzionali alle novit�
economico-sociali). L�apertura a sinistra, scissa cos� dai suoi aspetti meno
chiari, non poteva che essere positiva per la societ� italiana, essendo, tra
l�altro, portatrice di istanze democratiche e modernizzatrici (come il
parziale controllo dello Stato in alcuni settori dell�economia). Tuttavia la
gerarchia ecclesiastica, proprio in quegli anni, interveniva pesantemente in
ambito politico, principalmente per scongiurare ogni tipo di accordo o
alleanza tra DC e PSI: anche in questo caso Aggiornamenti Sociali tende
a distinguere, una cosa � il decreto di scomunica dei comunisti, altre sono
le indicazioni politiche, che rivestono il carattere di suggerimenti su
questioni temporali. Insomma la rivista, dopo attente analisi e ricerche,
ribadiva l�importanza del concetto di autonomia del partito, senza la quale
l�attivit� politica avrebbe perso il suo significato concreto. Resta da
sottolineare la frattura notevole che contrappone la rivista milanese a La
Civiltà Cattolica, che s�intensifica proprio di fronte all�apertura a sinistra e
al rapporto con il PSI, ma che era gi� ampiamente dimostrabile agli esordi,
in particolare sui temi del riformismo. La Civiltà Cattolica, infatti, si
opponeva fin dal dopoguerra, con tutte le sue forze, ad ogni tentativo di
riforma sociale proposto dalla DC (per esempio al progetto Segni di
riforma agraria); ma anche l�anticomunismo, che pur avrebbe dovuto
13
Cfr. D. SETTEMBRINI, La Chiesa nella politica italiana (1944-1963). Alle origini del
compromesso storico, B.U.R., Milano 1977, pp. 362 e ss.
10
accomunare le due riviste, era inteso in senso molto differente.
Aggiornamenti Sociali non invocava nessuna caccia alle streghe, semmai
si preoccupava di come poter strappare al PCI le giovani leve attraverso
un metodo democratico; la redazione romana, al contrario, sosteneva
l�attivit� dei Comitati Civici di Gedda, in funzione di un vasto schieramento
anticomunista, che esautorasse la strategia di De Gasperi e la sua
prospettiva centrista, aprendo eventualmente a destra
14
.
Il confronto era anche interno alla gerarchia ecclesiastica, sempre tra
Roma e Milano, dove, nel 1955, giunse Montini, portatore d�istanze
favorevoli, per esempio, all�operato della DC e delle ACLI; egli avr� un
ruolo decisivo nella costruzione di quella cultura cattolica democratica che
caratterizzer� il capoluogo lombardo negli anni successivi, portando a
maturazione i fermenti del periodo postbellico
15
. La Civiltà Cattolica
sosterr� l�ipotesi centrista, in politica interna, proprio quando essa non
avr� pi� nessuna possibilit� di riuscita, verso la fine degli anni �50,
negando di conseguenza l�ipotesi di dialogo tra cattolici e socialisti. Credo
che questi brevi cenni alle peculiarit� del pensiero di Aggiornamenti
Sociali e all�importanza della sua presenza nell�ambito del mondo cattolico
italiano siano sufficienti per giustificare l�interesse suscitato, che � andato
aumentando nel corso della lettura, a causa delle posizioni
straordinariamente moderne, almeno per gli anni in cui furono sostenute,
di alcuni articoli (mi riferisco in particolare a quelli di Mario Reina sui
problemi sindacali).
Lo studio ha quale novit� sostanziale l�approccio sistematico agli scritti dei
diversi redattori e collaboratori, esso � frutto del tentativo di non cadere in
14
Cfr. R. SANI, Da De Gasperi a Fanfani. ”La Civiltà Cattolica” e il mondo cattolico nel
secondo dopoguerra (1945-1962), Morcelliana, Brescia 1986, pp. 97 e ss.
15
Vedi anche A. FERRARI, Una religione feriale: aspetti e momenti del cattolicesimo
ambrosiano dall’Unità agli anni Settanta, in AA.VV., Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità a
oggi. La Lombardia, Einaudi, Torino 2001, pp. 462 e ss; G. RUMI, Milano, una seconda Roma al
nord?, in A. RICCARDI (a cura di), Le chiese di Pio XII, Laterza, Roma-Bari 1986, pp. 155-158;
A. MAJO (a cura di), G. B. Montini arcivescovo, Ned, Milano 1983; G. RUMI, L’arcivescovo
Montini e la società del suo tempo, in Lombardia guelfa 1780-1980, Morcelliana, Brescia 1988,
pp. 213-228.
11
grossolani errori di valutazione, ma di attenersi quanto pi� possibile al
testo. Di qui un lavoro volto anche a dimostrare la presenza, nell�ambito
cattolico, anche prima del Concilio Vaticano II, di alcuni settori, soprattutto
quelli del cattolicesimo sociale, seriamente interessati alla
modernizzazione della societ� e al miglioramento della condizione dei ceti
pi� disagiati. Se gli anni sessanta sono stati portatori di grandi novit� nella
vita civile, ci� si deve in parte anche a questi ambienti che, in anni difficili,
cercavano lo spazio per esprimere il proprio parere, magari nel rispetto
delle direttive ecclesiastiche, ma rivendicando costantemente una certa
autonomia interpretativa. Da questo punto di vista, per fare solo un
esempio, il sostegno alla CISL � molto significativo: la confederazione non
viene appoggiata perch� legata al mondo cattolico, ma in quanto
espressione indipendente del movimento dei lavoratori (vengono, al
contrario, fortemente osteggiate le proposte di tornare al sindacalismo
confessionale). Lo stesso discorso vale per le ACLI, il cui impegno, sociale
e formativo, � molto apprezzato da Aggiornamenti Sociali, specialmente
negli anni cinquanta, anche come elemento di contrasto dell�egemonia
comunista nelle fabbriche
16
.
E� sembrato utile, inoltre, proporre un percorso cronologico, con il fine di
illustrare le novit� introdotte nel corso delle pubblicazioni e di indicare
dove vi siano discrepanze o ripensamenti rispetto alle analisi precedenti.
Sono state infine tralasciate, purtroppo, molte questioni che avevano un
certo peso negli studi della rivista milanese, quali la politica estera, l�etica,
l�ecclesiologia ecc., ma con il passare degli anni, aumentando la mole di
pagine delle pubblicazioni, sarebbe stato impossibile evitare una decisa
selezione.
16
Per un’analisi della cultura sociale cattolica negli anni della ricostruzione, con particolare
riferimento all’ambiente milanese, vedi A. FERRARI, La civiltà industriale. Colpa e redenzione.
Aspetti della cultura sociale in età degasperiana, Morcelliana, Brescia 1984.
12
Il lavoro di ricerca degli articoli � stato facilitato dalla particolare struttura
della rivista, una caratteristica che la contraddistinse sin dai primi numeri;
Aggiornamenti Sociali � organizzata, infatti, in schede che dovrebbero
permettere ai lettori di catalogare in dieci rubriche, secondo le indicazioni
stesse dei redattori, i diversi articoli presentati, in modo da avere, allo
stesso tempo, una visione specifica e generale dei �problemi sociali
correnti�
17
. Le pagine possono, cos�, essere staccate e poi riunite in una
rubrica tematica, immediatamente consultabile e aggiornabile. Nella
nostra disamina, com�� stato detto, ci soffermeremo soprattutto sulle
rubriche riguardanti l�economia, i problemi del lavoro, la questione sociale
e la questione politica che risultano particolarmente interessanti e che
probabilmente sono le pi� utili per chiarire alcune posizioni originali dei
padri gesuiti milanesi all�interno del mondo cattolico italiano. I commenti
dei redattori vengono messi in risalto anche dalla forma degli articoli,
suddivisi spesso in punti, per semplificare la lettura e la comprensione ma
anche per evidenziare meglio ci� che la rivista ritiene pi� o meno
importante. Le altre caratteristiche tipografiche sono l�uso diffuso del
grassetto, laddove si vuole attirare l�attenzione del lettore, e quello del
corsivo; la particolarit� di queste tecniche si nota semplicemente
sfogliando le pagine di Aggiornamenti Sociali, perch� esse permettono di
avere un�idea sufficientemente chiara degli argomenti affrontati in un
articolo, anche senza leggerlo completamente. Un�altra avvertenza pu�
essere utile alla comprensione del lavoro svolto: spesso, anche quando
l�articolo � firmato da un redattore, oppure, come succeder� sempre pi� di
frequente negli anni sessanta, da un collaboratore esterno della rivista, i
giudizi espressi sono stati attribuiti a tutta la redazione. Ci� non � stato
fatto per mancanza d�attenzione o per superficialit�, bens� nel rispetto
delle parole dei gesuiti, riportate nel primo numero del gennaio 1950: �Gli
articoli bench� firmati rispecchiano il pensiero e coinvolgono la
17
Ai lettori, in “Aggiornamenti sociali”, a. I, 1950, n. 1, pp. 1-2.
13
responsabilit� di tutto il gruppo�
18
. Una posizione di questo genere,
retrospettivamente, � stata senza dubbio un punto di forza di
Aggiornamenti Sociali, soprattutto perch� i suoi lettori sono stati messi
nelle condizioni migliori per debellare eventuali incertezze interpretative
(nei primi anni, a conferma di quanto detto, molti articoli non erano
nemmeno firmati
19
).
La rivista ha avuto un buon successo di pubblico, negli anni cinquanta
arriv� all�ottimo risultato di 5.000 abbonati, cresciuti poi fino a 10.500 nel
1960 e ad oltre 15.000 negli anni settanta
20
: sono cifre importanti
nell�ambito della cultura cattolica, esse dimostrano la vitalit� del gruppo
redazionale e l�interesse suscitato. Ancora oggi Aggiornamenti Sociali
continua il suo percorso, dopo oltre un cinquantennio d�attivit�, in una
veste grafica rinnovata ma, pare, con lo spirito di sempre: sotto la guida
del suo direttore (dal 1997), padre Bartolomeo Sorge, e in collaborazione
con l�Istituto di formazione politica �Pedro Arrupe� di Palermo, essa
prosegue nelle sue inchieste sociali, nella sua spiccata propensione
all�analisi politica ed economica. Dopo la caduta definitiva della DC, il
mondo cattolico si � trovato a fare i conti con quello che nessuno dei suoi
esponenti avrebbe mai auspicato, la fine dell�unit� politica dei cattolici:
senza fare tragedie, la rivista milanese ha deciso di sostenere quella parte
politica che pi� corrisponde alla sua interpretazione della vita (in ogni suo
aspetto) e della giustizia sociale, il centrosinistra.
18
Ibidem.
19
Si noti che, spesso, gli autori degli articoli nei primi cinque anni di publicazione sono stati tratti
dagli indici generali del 1980, poiché nei numeri studiati risultava impossibile risalire fino a loro.
20
I. VACCARINI, op. cit., p. 11.
14
1. CAPITOLO I (1950-1952)
1.1 L’IDENTIFICAZIONE POLITICA
Aggiornamenti sociali d� inizio alle sue pubblicazioni nel gennaio del 1950
(�anno santo, crocevia del nostro secolo�
1
), presentandosi ai suoi lettori,
laici ed ecclesiastici, in una veste particolare, caratterizzata dal formato a
schede e dall�evidenza tipografica (grassetto) data ad alcuni concetti.
L�intenzione dei padri gesuiti del Centro Studi Sociali San Fedele di
Milano, di cui la rivista � emanazione, si pu� dedurre direttamente dal
titolo assegnatole: il campo in cui si vuole operare �, infatti, quello del
sociale, anche se la prospettiva rimane ampia. Il metodo utilizzato dalla
redazione per affrontare gli argomenti mette in evidenza l�estrema
accuratezza dei redattori stessi per quanto riguarda lo studio analitico di
ogni singolo problema e, soprattutto, la grande erudizione personale e
preparazione specifica. Ogni tema, infatti, � analizzato partendo dalle
origini storico-sociali del fatto in questione, salvo poi sviluppare riflessioni
personali e dare, spesso, giudizi di merito (se ne possono leggere molti
anche tra le righe).
I due anni iniziali della nuova pubblicazione, quelli che vanno dal 1950 al
1952, servono probabilmente per delimitare il campo delle indagini,
trovare le questioni pi� urgenti e immediate su cui �aggiornare� i lettori e
individuare gli avversari. Il primo numero della rivista (gennaio 1950), a
questo proposito, � illuminante. Per prima cosa viene presentata, seppur
brevemente, la situazione economico-sociale italiana all�anno 1949: in due
pagine, per sommi capi, si passano in rassegna molti dei problemi che
saranno poi affrontati specificatamente, in apposite rubriche, nei mesi e
negli anni successivi (produzione industriale e agricola, livello dei prezzi,
esportazione, emigrazione, disoccupazione)
2
. Successivamente si
1
Ai lettori, cit.
2
Quadro economico sociale 1949 in Italia, in “Aggiornamenti sociali”, a. I, 1950, n. 1, pp. 15-16.
15
sottolinea l�importanza, per un paese come l�Italia, di affrontare e risolvere
prima possibile i grandi disagi delle popolazioni agricole, per
salvaguardarne i valori morali (il tema del mondo rurale sar� uno dei temi
centrali, sempre in primo piano nei pensieri dei redattori, almeno fino alla
met� degli anni cinquanta)
3
. Infine la rivista tratta un argomento
fondamentale per impostare tutta la propria successiva attivit�, in modo da
escludere subito come inaccettabili alcune posizioni: l�articolo si intitola
significativamente �Laicit� s�, laicismo no!�. Il nodo centrale del problema �
certamente religioso, ma investe soprattutto le relazioni tra potere
temporale e potere spirituale, calando cos� la questione religiosa
all�interno della vita politica della giovanissima Repubblica italiana
4
. La
distinzione tra laicit� e laicismo pone la necessit� di fare alcune
osservazioni: Aggiornamenti Sociali riconosce la legittimit� dell�autonomia
dello Stato nelle sue funzioni amministrative e politiche, cos� come la
facolt� dello Stato stesso di non imporre una religione ai propri cittadini,
anzi di rispettarle tutte, ma trova assolutamente inaccettabili i laicismi
liberali e socialcomunisti. Ecco le teorie con le quali confrontarsi: il
materialismo marxista, che ispira i socialisti e i comunisti, �, d�altra parte,
assolutamente antitetico rispetto alla religione cattolica e quindi va
respinto con forza; per quel che riguarda il laicismo �storico-liberale�, la
redazione lo caratterizza come �contrario all�insegnamento della Chiesa�,
perch� auspica la separazione totale tra le due istituzioni (Chiesa e Stato)
e la mancanza di contatti diretti. C��, infine, un ultimo punto, strettamente
legato a quelli precedenti, che afferma l�assoluta inaccettabilit�, anche dal
punto di vista morale, della separazione dello Stato dalla Chiesa, visto che
i cittadini sono soprattutto figli di Dio. Qui sembra di poter ravvisare una
certa contraddizione con le affermazioni di ammissibilit� della laicit�
statale e di distinzione tra le due istituzioni �nell�origine, nella costituzione,
3
Carta di Malines sui problemi rurali, in “Aggiornamenti sociali”, a. I, 1950, n. 1, pp. 23-24.
4
Per alcune indicazioni sul ruolo della Chiesa in questi anni, sotto il papato di Pio XII, cfr. G.
ALBERIGO-A. RICCARDI (a cura di), Chiesa e papato nel mondo contemporaneo, Laterza,
Roma-Bari 1990, pp. 159-167.
16
nel fine e nei mezzi�. Come possono convivere, infatti, due concezioni del
genere se lo Stato non pu� prescindere dalla Chiesa? Quello che per�
anche Aggiornamenti Sociali vuole evitare � lo scontro tra Chiesa e Stato
che, in particolar modo in Italia, era stato al centro del dibattito politico fin
dall�Unit�. Qualora infatti lo Stato riconosca e rispetti tutti i diritti della
Chiesa (come corporazione e come societ�) e del clero, la separazione
potr� essere accettata o, meglio ancora, sopportata
5
.
1.1.1 L’inchiesta sul comunismo italiano
Nell�ambito del clima politico generale del dopoguerra, i caratteri distintivi
dell�anticomunismo si facevano sempre pi� nitidi, soprattutto in un paese
come l�Italia, dove svolgeva la sua azione il pi� forte e organizzato partito
comunista dell�Occidente.
Dopo la fine della collaborazione governativa DC-PCI-PSI, per la prima
fase della ricostruzione, lo scontro venne sempre pi� delineandosi come
ideologico: erano due mondi ben organizzati, quello cattolico
6
e quello
socialcomunista, che si affrontavano a colpi di propaganda. La battaglia
per la campagna elettorale del 1948
7
rappresent� il culmine di questa lotta
serrata e vide trionfare il partito cristiano che, forte dell�appoggio degli
Stati Uniti e della Chiesa, ottenne la maggioranza assoluta nel neonato
Parlamento repubblicano
8
. Negli anni successivi alle elezioni del 1948,
ognuno dei due schieramenti tent� di aumentare il proprio peso specifico,
lavorando alacremente per danneggiare lo schieramento opposto. Si
aggiunga che il pontefice, Pio XII, dopo aver lanciato nel 1949 la
scomunica contro tutti gli appartenenti ai partiti comunisti, fece proprio
5
A. TOLDO, Laicità sì, laicismo no!, in “Aggiornamenti sociali”, a. I, 1950, n. 1, pp. 17-22.
6
Lo stesso mondo cattolico aveva però matrici molto diverse al suo interno, che affondavano le
proprie radici nella storia delle relazioni tra stato italiano e cattolici. Cfr. G. FORMIGONI, L’Italia
dei cattolici. Fede e nazione dal Risorgimento alla Repubblica, Il Mulino, Bologna 1998.
7
Vedi la ricostruzione di A. FIORANI-A. LEGA, 1948: tutti armati. Cattolici e comunisti pronti
allo scontro, Mursia, Milano 1998, e L. MECURI, 18 Aprile 1948. La grande svolta elettorale,
Marzorati, Settimo Milanese 1991, nel quale vengono proposti alcuni documenti interessanti.
17
dell�anticomunismo il suo cavallo di battaglia, non limitandosi al piano
strettamente dottrinale ma mobilitando le masse
9
.
Aggiornamenti Sociali si rende perfettamente conto della necessit� di dare
un apporto alla lotta anticomunista dell�intero mondo cattolico (gerarchia,
DC, organizzazioni collaterali, quotidiani, riviste ecc.)
10
e lo fa studiando a
fondo il partito comunista e i suoi �princ�pi dottrinali�. Nel primo numero
della rivista, la redazione ci offre le cifre degli iscritti ai diversi partiti
comunisti nel mondo; l�intento evidente � quello di presentare la
consistenza dell�avversario da affrontare, tutt�altro che marginale. Il primo
dato rilevante � quello che riguarda gli aumenti notevoli delle iscrizioni tra
il 1947 e il 1949. Le ragioni di questi successi, individuate dalla rivista,
variano da zona a zona: nell�Europa orientale gli iscritti sono aumentati di
molto ma si dubita, giustamente, della spontaneit� di queste iscrizioni, in
paesi dove il modello politico era stato imposto dall�URSS; nei paesi
anglosassoni e scandinavi i partiti comunisti, per quanto ridotti nel numero
di appartenenti, hanno trovato consensi per la partecipazione alle lotte
resistenziali; in alcuni paesi asiatici (Indocina, Indonesia, Malesia) il
comunismo si aggrappa allo spirito nazionalista di rivalsa contro i
colonizzatori europei. C��, tuttavia, un elemento sempre presente in tutti i
movimenti di ispirazione comunista: la propaganda. Essa fa in modo che
tutti coloro che si trovino in condizioni di miseria, di difficolt�, di disagio
economico e sociale, si rivolgano con fiducia ai movimenti comunisti nella
speranza di un miglioramento. E� una realt� di cui non si pu� non tener
conto, se si vuole dare una visione completa della societ�, come
Aggiornamenti Sociali intende fare.
8
Vedi A. CANAVERO, I cattolici nella società italiana. Dalla metà dell’800 al Concilio
Vaticano II, La Scuola, Brescia 1991, pp. 260-264.
9
“La contrapposizione dunque assume i caratteri di un conflitto religioso e di civiltà che sovrasta
qualsiasi dimensione puramente politica” sostiene Scoppola in AA.VV., Storia della Chiesa vol.
XXIII, I cattolici nel mondo contemporaneo (1922-1958), Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo
1991, p. 156.
10
Una rapida analisi sul collateralismo si trova anche in M. REINERI, Il colllateralismo
democristiano, in AA.VV., La successione. Cattolici, stato e potere negli anni della ricostruzione,
Edizioni Lavoro, Roma 1980, pp. 95-117.