Esercizio delle funzioni pubbliche da parte di ''autorità indipendenti''
La letteratura sulle autorità indipendenti, già cospicua al momento della redazione della tesi, si è ulteriormente arricchita negli ultimi anni, anche in corrispondenza dell’ampliarsi del panorama delle autorità indipendenti, alcune delle quali, come il Garante per la protezione dei dati personali e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, muovevano all’epoca i primi passi. Anche in virtù delle modificazioni intervenute sui mercati bancario e finanziario, specialmente a seguito dell’integrazione monetaria, che si sono logicamente riflesse su Banca d’Italia e Consob, il primo capitolo del lavoro, dedicato all’analisi strutturale e funzionale dei soggetti che si è ritenuto di ricondurre alla categoria, è, quindi, per alcuni versi, datato, pur mantenendo un suo interesse almeno storico-ricostruttivo.
I due capitoli seguenti, invece, dedicati rispettivamente alle funzioni amministrative ed a quelle normative delle autorità indipendenti, si ritiene conservino pressoché intatta la loro attualità ed interesse.
In primis, è sempre quantomai aperta la dialettica politica/amministrazione, cui, con le autorità indipendenti si è voluto dare una risposta con riferimento ad alcuni fra i settori più delicati dell’intervento pubblico, come la finanza, le telecomunicazioni ed il trattamento dei dati personali, ma anche in quanto, nella trattazione, ci si è confrontati e soffermati su alcune categorie classiche del diritto amministrativo. Si ricordano, in particolare, la discrezionalità – in senso stretto e quella cosiddetta tecnica – l’interesse pubblico, l’imparzialità e l’indirizzo politico, oltre alla configurazione dello stesso concetto di indipendenza, in rapporto a quello, di più antica cittadinanza nel nostro ordinamento, di autonomia, e di quelli di neutralità e terzietà, storici predicati della giurisdizione, che si è iniziato a declinare anche quali tratti fondamentali caratterizzanti delle autorità indipendenti. Altra chiave di lettura che si è utilizzata è la “funzione di regolazione”, che diversi autori hanno visto come paradigma del nuovo modo di fare amministrazione proprio delle autorità indipendenti, in collegamento biunivoco con l’individuazione di una tipologia di “norme condizionali”; per questo si è scelta la regolazione condizionale come punto di partenza della riflessione compiuta nel lavoro: si tratta di un concetto complesso e polisemico, maturato principalmente negli ordinamenti di matrice inglese e statunitense, che, solo per alcuni tratti può essere apparentato a quello, anch’esso di difficile definizione, di controllo.
Tutto ciò viene affrontato, ovviamente graduando l’approfondimento rispetto agli obiettivi del lavoro, mediante un’illustrazione critica dell’impostazione dottrinale prevalente in materia di autorità indipendenti, svolta anche con particola-re riferimento a quella che ne è una delle principali basi positive, ovvero la disciplina dell’informazione societaria, senza trascurare quella relativa all’antitrust, per giungere poi a proporre quelli che si sono definiti “appunti per una proposta di lettura”, alternativa e volta, in buona sostanza a ricondurre le funzioni amministrative esercitate dalle autorità indipendenti nell’ambito della discrezionalità amministrativa, senza dimenticare che anche questo istituto, tradizionale protagonista del diritto amministrativo, negli ultimi anni sta andando incontro ad una rivisitazione, ma nemmeno accogliendole suggestioni derivanti da un'assimilazione delle funzioni delle autorità indipendenti a quelle giurisdizionali.
Lo stesso approccio, il partire da un'analisi critica delle posizioni dottrinali prevalenti, per poi proporre una ricostruzione alternativa sulla scorta del dato positivo, è stato adottato anche nel terzo capitolo, relativo alle funzioni normative delle autorità indipendenti: dopo l'illustrazione delle linee essenziali della questione dell'identificazione di norme e fonti, si passa, infatti, all'analisi della normazione secondaria della Consob ed alle difficoltà del suo inquadramento.
Il lavoro si conclude poi con un capitolo dedicato al ruolo delle autorità indipendenti nel sistema costituzionale, ricordando le poche sentenze della Corte costituzionale sul tema.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Augusto Bubula |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1995-96 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Fabio Severo Severi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 200 |
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