Edifici bio-climatici ad Hammarby Sjostad, il nuovo distretto cittadino eco-compatibile di Stoccolma
Il progetto Hammarby Sjöstad rientra in quella nuova strategia nello sviluppo urbano che caratterizza ormai tutte le maggiori città europee e che pone in primo piano il riuso e la riqualificazione delle aree industriali in dismissione, sorte nel corso del secolo scorso nelle periferie più esterne e che sono poi state inglobate nel tessuto urbano durante le varie fasi di espansione delle città.
A Stoccolma questa nuova fase nella progettazione urbanistica ha preso il via agli inizi degli anni '80 con il progetto del distretto di Södra Station a Södermalm, un'area molto centrale della città, nel quale sono stati coinvolti progettisti di fama internazionale, come l'architetto spagnolo Ricardo Bofil, autore dell'edificio più rappresentativo del nuovo quartiere.
Rispetto a questo progetto Hammarby Sjöstad rappresenta un ambizioso passo avanti.
L'obiettivo che l'amministrazione pubblica si è prefissato, infatti, è quello di creare un quartiere che sia all'avanguardia internazionale, nel campo ecologico.
Hammarby Sjöstad oltre che migliorare l'immagine di città rispettosa verso l'ambiente, di cui Stoccolma gode, sta dando un notevole impulso allo sviluppo delle biotecnologie, settore nel quale già oggi la Svezia detiene il ruolo di leader internazionale.
L'intera opera, iniziata nel 1994 ed il cui termine è previsto per il 2015, è suddivisa in quattro fasi.
La prima è già in notevole stato di avanzamento nell'edificazione ed interessa la parte nord-ovest (più esattamente il margine est di Södermalm) chiamata Norra Harmmarbyhamnen.
Il progetto qui esposto è stato elaborato come tesi di laurea ed ha avuto la supervisione del Prof. Arch. Ado Franchini del Politecnico di Milano per l'elaborazione dell'impianto urbano, del Prof. Arch. Kai Wartiainen del K.T.H. di Stoccolma per lo studio tipologico, e dell'Ing. Diego Cucurachi per la verifica teorica dei sistemi bioclimatici.
Il lavoro prende in considerazione la parte est dell'area, chiamata Lunget, che sarà interessata dalla terza fase; in questa zona sono al momento in corso i lavori di bonifica dei terreni ed esistono progetti di massima per gli edifici.
L'IMPIANTO URBANO.
Il sito del progetto è la parte morfologicamente più caratterizzata dell'intera Hammarby Sjöstad: si tratta di una sorta di penisoletta delimitata a nord ed ad ovest dal lago Hammarby, a sud dal Sickla Kanal e, ad ovest dal nuovo raccordo autostradale, in avanzata realizzazione.
E' inoltre previsto un boulevard che, secondo il piano urbanistico, la dividerà in due parti.
Ad est, oltre il raccordo anulare si estende un parco naturale di notevoli dimensioni.
Il progetto qui esposto mantiene quasi interamente l'impianto viabilistico elaborato dall'ufficio urbanistico della città, come pure rispetta quasi integralmente la suddivisione in lotti studiata dallo stesso.
Dove maggiormente si differenzia è nel trattamento questi ultimi: a dei tipici blocchi con corte interna, vengono preferite soluzioni diverse per consentire una maggiore varietà nell'impianto urbano e, soprattutto, più "trasparenza" alla luce solare.
La luce del Sole viene infatti considerata l'elemento strategico dell'intero progetto.
Le due parti in cui il boulevard divide il sito, pur conservando nel complesso un carattere comune, vengono nel progetto trattate in modo differenziato.
Alla parte ovest, rivolta verso la città ed affacciata sul lago Hammarby, viene dato un carattere urbano, prevedendo due grandi corpi ad "L" che terminano con due edifici, uno a torre ed un altro che si protende sul lago.
Tra i corpi ad "L" è previsto un percorso verde pedonale, che funge da elemento di connessione, sia fisico sia visivo tra il lago ed il parco sulla collina posta al di là del boulevard.
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Informazioni tesi
Autore: | Diego Maltesi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Politecnico di Milano |
Facoltà: | Architettura |
Corso: | Architettura |
Relatore: | Ado Franchini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 27 |
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