Affidamento in prova terapeutico

1. Introduzione. Il presente lavoro espone un argomento molto significativo del diritto penitenziario. Trattasi dell'affidamento in prova terapeutico. Anzitutto, si osserva che il trattamento penitenziario si attua attraverso una serie disparata di provvedimenti, tra i quali spiccano i provvedimenti di sostegno, distinti in misure alternative alla detenzione in carcere e misure premiali. L'ordinamento italiano, in tema di misure alternative, prevede vari istituti: affidamento in prova, semilibertà, liberazione condizionale, lavoro all'esterno, provvedimenti di rigore. Tra quelli sopra elencati, la tesi si sofferma dunque sull' ”affidamento in prova terapeutico” che viene disciplinato dall'art. 94 D.P.R n° 309/90 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza). Si tratta di un caso particolare di affidamento in prova, rivolta a tossico e alcool dipendenti abituali. Il presente lavoro si prefigge l'obbiettivo di offrire un quadro il più esaustivo possibile tanto dei suoi profili sostanziali, quanto del suo meccanismo di concreta applicazione. Il primo capitolo introdurrà il discorso relativo alla funzione della pena nella Cosituzione italiana, prendendo le mosse dal principio costituzionale secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato art. 27 comma 3 Cost. Nel capitolo si esporranno le fonti connesse alla funzione della pena anche a livello internazionale, dedicando una trattazione ai diritti umani e al fenomeno crescente del sovraffollamento negli istituti di pena detentiva. Il riconoscimento della dignità specifica e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della società umana è la base di 4