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Din - Dunya - Dawla, Il significato politico dell'Islam tra conformità al modello ideale e potere reale

L'Islam, pur essendo essenzialmente una religione, può essere studiato facendo riferimento a diversi elementi ad esso connaturati che esulano dal contesto prettamente religioso. Lo stesso può essere detto per il Cristianesimo o l'Ebraismo. La loro storia è talmente intrecciata alla costituzione e allo sviluppo di società politiche complesse e alla nascita di una specifica civiltà che è difficile separare l'aspetto esclusivamente spirituale da quello cosiddetto "secolare". Questa scissione non ci pare per altro necessaria, né possibile se non a livello di concettualizzazione, per pervenire ad una valutazione più ampia e approfondita del fenomeno religioso e delle sue correlazioni con gli altri aspetti del vivere sociale. Ciò che ci siamo proposti con questo lavoro è di evidenziare il rapporto tra la politica e l'Islam, inteso nel suo significato più ampio, come civiltà, senza dimenticare però la sua essenzialità religiosa. L'intento era quello di comprendere le potenzialità odierne di un simile rapporto nei Paesi di cultura islamica, come anche di sottolineare i collegamenti e le differenze rispetto allo sviluppo politico occidentale. Il rapporto politica-religione è una connessione ineliminabile in qualunque società anche quando si dichiari atea; è un rapporto, inoltre, determinante per comprendere i fini che una società persegue.
L'Islam si presta particolarmente ad un'analisi di questo genre, sia per le circostanze del suo evento fondatore, sia per l'eccezionale attualità di questo tema nell'Islam a seguito del successo del fondamentalismo, cioè di un'ideologia politica basata sui principi fondamentali della religione musulmana.
Anche se il lavoro si è proposto l'analisi di un fenomeno attuale, fare un passo indietro nella storia è stato necessario per ritrovare le origini del dibattito, ancora aperto, sul rinnovamento islamico, ma è stato inoltre indispensabile ricordare, di tanto in tanto, eventi più remoti legati al pensiero contemporaneo. Infatti, il pensiero politico islamico parte e ritorna continuamente alle vicende delle origini dell'Islam, allo Stato profetico, modello di perfezione per ogni governo successivo. Quanto ha pesato nell'evoluzione del pensiero politico islamico il modello muhammadiano? Quanto è stato invece determinato dalle acquisizioni storiche successive? E quanto da esperienze esterne o precedenti all'Islam?
Inoltre gli avvenimenti più recenti, dalla rivoluzione iraniana all'emergere dei movimenti islamisti, impongono una riflessione sulla capacità propositiva o innovativa delle ultime teorizzazioni e attuazioni dell'ideologia politica islamica, in relazione all'ordine mondiale determinato esclusivamente dalla cultura occidentale. Da questo punto di vista la critica dell'Islam all'Occidente e la sua determinazione ad attuare un sistema alternativo di società, può essere vista come una rivendicazione del sud del mondo alla partecipazione alle decisioni, e come un'affermazione della propria autonomia.
Il metodo e la struttura di quest'analisi sono andati definendosi gradualmente, così come venivano raccolte le informazioni e si chiarivano i concetti. La prima e la seconda parte descrivono, attraverso le fonti orientaliste, il risorgere del pensiero politico islamico alle porte del colonialismo. La terza e la quarta hanno un carattere interpretativo e cercano di collegare il passato al presente, o viceversa, per una migliore comprensione di entrambi; in questo, il metodo regressivo-progressivo di Muhammad Arkoun è stato illuminante, così come i suggerimenti di Fatima Mernissi sui significati rappresentativi dei simboli e dei miti della mente musulmana. Inoltre il testo di Bertrand Badie, rapportando l'evoluzione statale occidentale a quella islamica, ha permesso una delimitazione più precisa delle specificità di questi due mondi. L'accesso a testi di larga diffussione, editi al Cairo dal Consiglio Superiore per gli Affari islamici, è stato importante per valutare la discussione recentissima nel mondo musulmano sulla democrazia e i diritti dell'uomo.

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1 INTRODUZIONE L'Islam, pur essendo essenzialmente una religione, può essere studiato facendo riferimento a diversi elementi ad esso connaturati che esulano dal contesto prettamente religioso. Lo stesso può essere detto per il Cristianesimo o l'Ebraismo. La loro storia è talmente intrecciata alla costituzione e allo sviluppo di società politiche complesse e alla nascita di una specifica civiltà che è difficile sepa- rare l'aspetto esclusivamente spirituale da quello cosiddetto "secolare". Questa scissione non ci pare per altro necessaria, né possibile se non a livello di concettualizzazione, per pervenire ad una valutazione più ampia e approfondita del fenomeno religioso e delle sue correlazioni con gli altri aspetti del vivere sociale. Ciò che ci siamo proposti con questo lavoro è di evidenziare il rapporto tra la politica e l'Islam, inteso nel suo significato più ampio, come ci- viltà, senza dimenticare però la sua essenzialità religiosa. L'intento era quello di comprendere le potenzialità odierne di un simile rap- porto nei Paesi di cultura islamica, come anche di sottolineare i collegamenti e le differenze rispetto allo sviluppo politico occiden- tale. Il rapporto politica-religione è una connessione ineliminabile in qualunque società anche quando si dichiari atea; è un rapporto, inoltre, determinante per comprendere i fini che una società perse- gue.

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Informazioni tesi

  Autore: Tiziana Atzeni
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1993-94
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Alberto Ventura
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 183

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