Buon Governo (Quality Institutions) e Crescita Economica: il Rapporto IMF
Il presente lavoro ha per oggetto l’analisi macroeconomica delle c.d. quality institutions, che è stata tradotta come “buon governo”.
Esso si dividerà sostanzialmente in due parti: nella prima verrà discussa in termini generali la questione del rapporto tra istituzioni ed economic performance, mentre nella seconda sarà esaminato uno specifico settore all’interno del quale poter verificare la tenuta di quanto dedotto in linea generale nella prima parte.
Quanto alla prima parte, la prospettiva specifica nella quale l’analisi verrà sviluppata è quella rappresentata dalle considerazioni che a tale proposito sono state sviluppate dall’ International Monetary Fund (IMF), ed in particolare in un suo fondamentale documento: il “World Economic Outlook – April 2003”.
Il solco entro il quale verrà condotta la ricerca, che è anche il percorso indicato dall’IMF nel World Economic Outlook, è quello dei rapporti, delle reciproche influenze e delle interconnessioni tra le istituzioni e l’economic performance dei Paesi. L’obiettivo che si intende raggiungere consiste sommariamente nell’individuazione di quel modello di Istituzioni che più e meglio di altri è in grado di condurre ad un potenziamento dell’economic performance: in altre parole la ricerca mira ad individuare le quality institutions.
Com’è facilmente immaginabile, la prospettiva d’analisi riprende l’ottica del contesto internazionale, proposta da buona parte della letteratura tra cui Nickell, Frankel e Rodrik, data l’oramai imprescindibile internazionalizzazione dei mercati. Il che significa, nello specifico, che il sistema di riferimento sarà il mercato internazionale e non solo i singoli mercati nazionali, come proposto dalla World Trade Organization (WTO), IMF e World Bank. E conseguentemente anche il discorso attorno alle quality institutions, il vero nucleo del presente lavoro, non potrà che essere riferito ad un contesto internazionale, se pur necessariamente dovranno essere mossi i primi passi a partire da singole (importanti) esperienze nazionali o “regionali” in senso lato.
Lo sviluppo dell’analisi, nel percorso indicato dall’IMF, porta la sua attenzione sulla liberalizzazione dei mercati, siano essi del lavoro, dei beni o quelli finanziari, promovendo così la competitività a livello ultra-nazionale (la c.d. cross border competition).
Si riporteranno alcuni modelli di quality institutions teoricamente da poter applicare in ambienti differenti; evidenziando anche le difficoltà nel raggiungimento di tale meta-obiettivo.
La seconda parte della tesi sarà dedicata ad analizzare le quality insistutions nell’ambito del mercato del lavoro. Anche in questo caso sarà seguita la traccia suggerita dall’IMF nel suo World Economic Outlook 2003.
Verranno approfonditi gli elementi costitutivi del mercato del lavoro che sono ritenuti dall’IMF come “strutturali”, e quindi meritevoli di un’analisi più approfondita analiticamente. L’obiettivo, in particolare, sarà quello di valutare la risposta che la struttura delle istituzioni del mercato del lavoro dei due modelli principali oggi esistenti, quello Americano e quello Europeo, può fornire alla discussione sul problema.
Si riporteranno, quindi, le valutazioni di Scarpetta, Vickerman e dell’IMF, circa il modello istituzionale del lavoro americano e le possibili conseguenze di una sua applicazione in Europa. Infine si accennerà al problema dei costi di transizione ed alla loro considerazione nella progettazione delle riforme istituzionali.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Zanchi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia, statistica e informatica per l'azienda |
Relatore: | Giuliano Petrovich |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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