Autori di reati sessuali: analisi e prospettive trattamentali
Un argomento che sempre più frequentemente sta attirando l’attenzione del mondo scientifico (giuristi, criminologi, medici, psicologi, sociologi ed educatori) e dell’opinione pubblica, è quello delle perversioni sessuali e della tipologia di trattamento che dovrebbe riguardare gli autori di reati a sfondo sessuale.
L’obiettivo di questa tesi consiste nel ricercare, nell’ambito della regione Lombardia, quale trattamento viene maggiormente impiegato per il recupero ed il reinserimento del condannato, in esecuzione penale, per tale tipologia di reato.
A fronte di tale obiettivo è necessario chiarire in via preliminare cosa si intende per ‘perversione sessuale’, il cui termine, da un punto di vista storico, ha rappresentato un problema di difficile soluzione per coloro che hanno cercato di determinare il confine tra normalità e anormalità in tale ambito comportamentale.
Per cercare di risolvere il problema su come identificare quali comportamenti sessuali vengono considerati anormali, è necessario fare una premessa sull’origine della sessualità per poi giungere all’esposizione di tre parametri che analizzano tali condotte: quello medico-psichiatrico, che definisce tali comportamenti con il termine ‘perversioni’; quello sociologico, che utilizza il giudizio della società che interviene riconoscendo o meno, secondo le norme morali o del costume, tale condotta; infine il criterio giuridico, che individua quali norme giuridiche vengono adottate per tutelare certi valori sessuali.
Attraverso tale analisi si comprenderà la difficoltà a poter identificare quali comportamenti sessuali potranno essere considerati anormali e quali normali risultando difficile trovare una coincidenza fra i tre parametri sopra indicati. Confrontando infatti il criterio medico-psichiatrico con quello giuridico, si constaterà che non tutte le perversioni sessuali comportano la commissione di reati e che, reciprocamente, non tutti i delitti a sfondo sessuale hanno la loro matrice in una parafilia. Lo stesso ragionamento verrà esteso anche al modello sociologico in quanto vi sono comportamenti che le norme di costume censurano, non considerandoli reati, o che rientrano nell’ambito di interesse psichiatrico.
Una volta chiarite le differenze tra i comportamenti sessuali normali, perversi, deviati e criminosi, verrà fatto un accenno sulla fenomenologia del reato sessuale; esaminando i dati emersi dagli annuari di statistiche giudiziarie penali dell’ISTAT sui reati sessuali commessi dal 1995 al 2000, verrà fatta una comparazione dei valori tra quelli a livello nazionale e quelli a livello regionale con riferimento a quelli lombardi.
Prima di giungere all’esposizione dei dati emersi dalla ricerca, verranno affrontate le varie teorie ed ipotesi trattamentali applicabili, o applicate in alcuni paesi dell’Europa e negli Stati Uniti d’America, nei confronti dei sex offenders. Il difficile argomento verrà approfondito sotto l’aspetto medico-psicologico e sotto l’aspetto giuridico. Nel primo saranno considerate le ipotesi del trattamento chirurgico, come la castrazione fisica o chimica, poi quelle farmacologiche e psicologiche attraverso i metodi cognitivi-comportamentali accompagnati da terapie di prevenzione delle ricadute (relapse prevention); il secondo aspetto, quello giuridico, avrà l’obiettivo di analizzare la tipologia di trattamento inframurario ed extramurario prevista dall’ordinamento giuridico, accennando, in conclusione, ad un progetto dell’Amministrazione Penitenziaria per la regione Lombardia che offre l’opportunità agli operatori del settore penitenziario di conoscere e sperimentare una modalità di intervento che, sia dal punto di vista teorico che operativo, potrà favorire l’adempimento dei rispettivi mandati istituzionali in ordine alla promozione del reinserimento sociale dei condannati per reati sessuali.
A fronte di quanto verrà esposto nella prima parte della tesi, saranno analizzati, nella seconda parte, i dati della ricerca che evidenzieranno uno spaccato della situazione lombarda sulla tipologia di trattamento inframurario ed extramurario adottata nei confronti dei condannati per reati sessuali con particolare attenzione alle misure alternative alla detenzione che sono state concesse sul campione esaminato, ai trattamenti accompagnatori offerti e agli esiti che tali misure hanno dato.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Freddi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Ernesto Calvanese |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 132 |
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