Ontologia e antropologia in Giordano Bruno
Questa tesi mira ad esporre alcuni aspetti del pensiero del Bruno, in particolare per quanto attiene l’etica e l’interpretazione della religione. Il titolo fornisce una prima indicazione della prospettiva che si è inteso dare: l’antropologia, ovvero la concezione dell’uomo, di ciò che l’uomo è e deve essere in rapporto a ciò che è, in rapporto all’ontologia, a una particolare visione del mondo e del principio divino che ne è il fondamento. Si è cercato di mostrare come l’ontologia del Bruno stia alla base di un’interpretazione particolare dell’uomo e del mondo che nel suo pensiero mira esplicitamente a contrapporsi a quella cristiana che lui considera degenerata e fuorviante, in quanto propria di una tradizione di pensiero che a smarrito il vero significato del reale. Ed è proprio partendo da questo fondamento ontologico che Bruno, passando attraverso la cosmologia, viene definendo la propria visione dell’uomo.
Fulcro di questa ontologia è il principio della infinita e necessaria comunicazione ed esplicazione di Dio nella realtà naturale nella sua totalità, in tutte le cose che rappresentano, ognuna da un punto di vista particolare e finito, la potenza e l’eccellenza divine. Dio, inconoscibile nella propria trascendenza e assolutezza, rappresenta il principio che dà vita ed esistenza a tutte le cose, comunicandosi in modo continuo e infinito.
Questo principio rappresenta per Bruno il fondamento e la giustificazione della sua visione cosmologica: l’infinita potenza attiva divina comporta come immediata conseguenza la necessità sul piano fisico di uno spazio infinito, continuo e omogeneo, in cui innumerevoli mondi sono caratterizzati dalla vita e dal movimento, dalla contrarietà e dalla mutazione costante. Effetto necessario della infinita potenza creatrice, l’universo non può che essere infinito, interamente pervaso da un principio vitale divino che anima tutte le cose allo stesso modo, abbattendo qualsiasi strutturazione gerarchica precostituita, qualsiasi metafisica e aprioristica distinzione di valore tra realtà fisiche. Sviluppando l’eliocentrismo copernicano alla luce di questo principio ontologico, Bruno giunge ad un mutamento radicale dell’immagine del mondo chiuso e finito rappresentata dalla cosmologia aristotelico-tolemaica.
Per Bruno, l’affermazione di un universo infinito non costituisce esclusivamente né principalmente una svolta in ambito scientifico. Rappresenta, invece, la rinascita di quella che Bruno considera l’antica vera filosofia che si fonda sul principio della necessaria e infinita esplicazione di Dio. In questo senso Bruno vede come strettamente correlati il geocentrismo aristotelico e la metafisica cristiana: entrambi infatti partendo da una errata rappresentazione di Dio, giungono ad una altrettanto errata rappresentazione del mondo e dell’uomo. Ciò che li accomuna è il principio della radicale scissione tra ambito del divino e ambito del mondano.
È proprio il disvelamento dell’errore geocentrico e la riscoperta dell’ontologia antica in contrapposizione alla teologia cristiana ad implicare per Bruno il dischiudersi di una visione antropologica nuova, tesa ad annullare quella cristiana culminante nella identificazione luterana e protestante tra umanità e peccato, corruzione e assenza di Dio, cui è necessario contrapporre una concezione dell’uomo in cui divino e naturale non si escludono ma si integrano in maniera complementare.
L’uomo si scopre privo di uno statuto ontologico privilegiato e cessa di essere cristianamente il centro e il fine ultimo del cosmo, l’unico portatore di significato al suo interno e l’unica ragion d’essere della creazione. All’interno di un universo infinito, frutto del perenne esplicarsi di un unico principio, nessun ente rappresenta per Bruno la ragion d’essere e il fine di tutto l’esistente. Tuttavia nel quadro dell’universo infinito l’identificazione di natura e divinità consente all’uomo di rappresentare se stesso quale essere insieme naturale e divino, immerso profondamente nella vita della natura e allo stesso tempo sempre a contatto con il Dio che in essa si manifesta e che è presente allo stesso modo nell’uomo come in ogni altro punto dell’universo.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Bonvissuto |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Davide Bigalli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 170 |
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