Il problema della credibilità delle politiche pubbliche
Obbiettivo di questo lavoro è di fornire una presentazione ed un inquadramento generale dei problemi di credibilità, o come talvolta alternativamente indicati, dei problemi di coerenza temporale delle politiche pubbliche. In particolare, attraverso l’illustrazione di vari modelli, alcuni ormai classici, altri più recenti, si cercherà di definire cosa si intende per credibilità di una policy, di individuare le condizioni sotto le quali una politica risulta essere temporalmente coerente, di evidenziare gli effetti di una mancanza di credibilità, di illustrare i rimedi individuati dalla letteratura a situazioni caratterizzate dalla presenza di time consistency problems. Nel contempo si cercherà anche di dare esplicita evidenza al particolare ed innovativo contesto teorico all’interno del quale questi temi vengono sviluppati.
Il lavoro è articolato in due parti. Nella Parte Prima, seguendo la sequenza temporale degli sviluppi teorici, si fornisce una visione d’insieme del problema della credibilità. Nello specifico il capitolo Primo è dedicato ad una sintetica presentazione dell’apparato teorico proprio della tradizione “classica” della teoria della politica economica al fine di evidenziarne le differenze rispetto agli approcci più moderni. Nel capitolo Secondo, attraverso la presentazione di alcuni pionieristici, ma fondamentali modelli, si introduce il tema della credibilità vero e proprio, offrendo un inquadramento generale all’interno del nuovo apparato teorico di cui si tratta. La discussione parte dai celebri lavori di Kydland e Prescott (1977) e di Calvo (1978), che, avendo aperto la strada all’analisi macroeconomica degli incentivi, rappresentano il riferimento concettuale nelle analisi dei problemi di credibilità. In tale contesto si definisce il concetto di “incoerenza temporale” e si mostra come essa comporti la non credibilità degli annunci di policy. Successivamente, la presentazione dei cosiddetti “vincoli politici” e “vincoli di credibilità”, focalizza l’attenzione sui giochi di politica economica (modello di Barro e Gordon - 1983). Nel capitolo Terzo, ultimo di questa Parte Prima, si accennano in primo luogo alcuni temi che pur essendo propri della letteratura che si occupa dello studio del potere di coordinamento del governo, presentano importanti connessioni con i problemi di coerenza temporale. Successivamente viene presentata una struttura, sviluppata da Cooper (1999) sulla base delle idee contenute nel lavoro di Chari, Kehoe e Prescott (1989), che costituisce un riferimento generale per i problemi di commitment. In essa vengono ripresi e riorganizzati alcuni dei temi introdotti nei capitoli precedenti e si evidenziano i due elementi chiave all’origine dei time consistency problems: la presenza di esternalità non “interiorizzate” dagli agenti privati; la presenza di conflitti di interesse tra responsabili della politica economica e pubblico. A chiusura del capitolo, vengono presentati due celebri esempi di problemi di credibilità: una teoria positiva per l’inflazione, sviluppata nello spirito dei lavori di Kydland e Prescott (1977) e di Barro e Gordon (1983); un modello di determinazione della tassazione ottimale di Fischer (1980).
La Parte Seconda è dedicata ad una presentazione del problema della credibilità all’interno dell’ambito specifico della politica monetaria. Nel capitolo Quarto, si illustra un modello, sviluppato da Persson e Tabellini (1990), (2000), che rappresenta una struttura di riferimento per le analisi sviluppate nel capitolo. Sulla base di specifiche assunzioni e ipotizzando differenti sequenze temporali nel processo di policymaking, si individuano i risultati di equilibrio statici (in termini di occupazione e inflazione) in riferimento ad un regime con regole (commitment) e ad un regime discrezionale. Per evidenziare la natura ripetuta del processo di policymaking il modello viene poi esteso ad un contesto multiperiodale anche in ipotesi di output persistence. Nel capitolo Quinto si passano in rassegna alcuni dei principali risultati individuati da quel ramo della letteratura teorica che si occupa dello studio e dell’analisi degli incentivi: il tema principale riguarda il se e il come istituzioni monetarie appropriate possono rimediare ai problemi di incentivo illustrati nel capitolo Quarto. La successiva discussione circa l’indipendenza della banca centrale, basata sul pionieristico lavoro di Rogoff (1985), permette di focalizzare l’attenzione sulla questione della delegazione strategica nella politica monetaria. In ultimo, a chiusura del capitolo e del lavoro, si accenna ad una recente letteratura che si occupa dello studio dei targeting scheme. Tali procedure di fissazione degli obbiettivi sono studiate dal punto di vista della teoria dei contratti ottimali.
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Tavazzi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative |
Corso: | Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa |
Relatore: | Andrea Boitani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 182 |
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