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Il kibbutz, tipica forma cooperativa del mondo ebraico. Attuale fase di profonda crisi. Motivazioni culturali ed economiche

La storia del kibbutz, comunità cooperativa tipicamente israeliana, attraversa tutto il XX secolo, riassumendo molte delle contraddizioni, dei dubbi, degli ideali, dei cambiamenti, delle evoluzioni della società mondiale.
Per riuscire a conoscere questo esempio, unico, di democrazia diretta del mondo moderno, fondata sui principi della libertà personale, dell’autogoverno, della reciproca responsabilità e della proprietà collettiva di tutti i beni, è necessario ripercorrere la storia del continente europeo ed esaminare le principali teorie sociali e politiche degli ultimi 200 anni.

Questi insediamenti, sorti poco più di cento anni fa in Palestina, hanno subito una notevole evoluzione sociale, culturale, economica, politica, tanto che le comunità odierne sono ben diverse da quelle fondate dai pionieri dall’inizio del XX secolo.
Parlare del kibbutz significa scoprire cosa e chi può spingere degli esseri umani a emigrare in una terra desertica, senza acqua, senza strade, senza alcun riparo, sacrificarsi per renderla fertile, per riuscire a dare una Nazione al popolo ebreo che, perseguitato, fuggiva dall’Europa.
Significa esaminare il desiderio di creare una società nuova, paritaria, che negava il valore della famiglia (nell’accezione borghese del termine), che voleva raggiungere l’assoluta uguaglianza dei sessi, che cercava il riscatto della condizione della donna, che esaltava la necessità dell’educazione collettiva della prole.
L’ideologia fondatrice dei primi kibbutz è la base di partenza per l’esame delle comunità e della loro evoluzione, da itineranti a stabili, gradualmente sempre più estese territorialmente e popolate, sempre più numerose ed importanti nel contesto territoriale della Palestina sottoposta al mandato britannico, prima, e del neonato Stato d’Israele, poi.
Ripercorrendo l’intera storia del secolo di vita di queste originali comunità, il cui motto degli inizi era “Da ognuno secondo le sue possibilità, ad ognuno secondo i suoi bisogni”, registriamo non solo profondi cambiamenti politici, ma anche e soprattutto grandi capacità di adattamento al mondo esterno, attraverso l’evoluzione economica e sociale.

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3 Introduzione Il kibbutz è una comunità cooperativa agricola tipicamente israeliana, unico esempio di democrazia diretta del mondo moderno, fondata sui principi della libertà personale, dell’autogoverno e della reciproca responsabilità, della proprietà collettiva di tutti i beni. Questi insediamenti, sorti poco più di cento anni fa in Palestina, durante il loro secolo di vita hanno subito una notevole evoluzione sociale, culturale, economica, politica, tanto che le comunità odierne sono ben diverse da quelle fondate dai pionieri dell’inizio del XX secolo. La descrizione delle teorie sociali e politiche che erano diffuse in Europa nel XVIII e XIX secolo, da cui i fondatori delle comunità hanno tratto i loro principi (sionismo, socialismo e populismo), e degli avvenimenti storici che hanno favorito e reso possibile l’emigrazione di una piccola parte del popolo ebraico dall’Europa Orientale, verso quella terra che sarebbe diventata lo Stato d’Israele, aiuta a spiegare gli ideali di questo sparuto gruppo di pionieri. L’ideologia fondatrice dei primi kibbutz è la base di partenza per l’esame delle comunità e della loro evoluzione, da itineranti a stabili, gradualmente sempre più estese territorialmente e popolate, sempre più numerose ed importanti nel contesto territoriale della Palestina sottoposta al mandato britannico, prima, e del neonato Stato d’Israele, poi. Gli avvenimenti storici, interni ed internazionali, del XX secolo, fanno a volte da sfondo, e a volte sono la causa, delle difficoltà economiche e sociali, dell’evoluzione dell’ideologia, dell’adattamento a nuovi sistemi di vita, ma anche delle soluzioni adottate per superare tutte le crisi che periodicamente hanno colpito il kibbutz. Crisi che spesso ne hanno minacciato la stessa sopravvivenza ma che il kibbutz ha affrontato modificandosi ed adattandosi ad mondo esterno, dimostrando di aver talmente interiorizzato i principi di solidarietà, di uguaglianza, di reciproca responsabilità, di proprietà collettiva, che qualsiasi cambiamento, evoluzione o deroga a questi principi non è mai riuscito ad intaccarne le basi. Fino ad arrivare ai nostri giorni, ad un periodo travagliato all’interno dell’istituzione kibbutz, che sta attraversando una fase di profondo disagio sociale, disagio che i membri stanno fronteggiando studiando nuove soluzioni, adattando ulteriormente i

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Informazioni tesi

  Autore: Manuela Furlan
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Giampiero Berti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 89

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Parole chiave

aliyà
ebraismo
israele
kibbutz
palestina
yishuv
diaspora ebraica

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