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La spettacolarizzazione del cibo nei media. Pratiche, rappresentazioni ed estetiche

La tesi tratta il tema della spettacolarizzazione del cibo nei media, ovvero delle modalità di narrazione e rappresentazione del cibo inteso come oggetto di esibizione mediatica. Il cibo, infatti, è diventato un linguaggio che permette di comunicare con gli altri, di autorappresentarsi e differenziarsi dalle altre culture. I diversi approcci teorici derivanti sia dall’antropologia che dalla sociologia si sono rivelati utili per comprendere in che modo si sono evoluti i significati connessi al consumo del cibo, che inizialmente era considerato solo un mero mezzo di sopravvivenza, subordinato al sistema sociale in cui era inserito, successivamente tale consumo è diventato più individualizzato e di conseguenza ciò ha permesso di adottare scelte alimentari coerenti con la propria identità.
Fortemente connessa alla spettacolarizzazione del cibo è l’estetica, la quale rende più piacevole la fruizione visiva del piatto. La ricerca ha quindi analizzato due tipologie di estetiche, basate rispettivamente sulla bellezza e sulla bruttezza dei piatti. Per la prima tipologia di estetica sono stati intervistati tre testimoni privilegiati operanti nei media: Andrea Febo, fondatore di Radio Food, Angelo Poli, regista di programmi televisivi culinari e il food influencer Fabio Amato. Dalle interviste sono emerse differenti modalità di rappresentazione del cibo che, nei programmi televisivi culinari e nei social media, si affidano alle immagini dei piatti, le quali vengono manipolate sia per apparire più desiderabili sia perchè devono saper intercettare i bisogni e i gusti dell’audience, mentre nella radio l’unico strumento che si ha a disposizione è la voce, la quale deve riuscire a connettersi con le menti degli ascoltatori. Per la seconda tipologia di estetica è stata considerata la community di Facebook Cucinare Male, che conta oltre un milione di iscritti. Al suo interno si condividono orrori culinari, che sono seguiti da commenti ironici e solidali che premiano la performance mal riuscita. Dalla seguente community sono stati selezionati, attraverso un campionamento casuale dalla lista delle persone più attive, dodici membri, i quali sono stati successivamente intervistati. Dall’analisi delle interviste è emerso che tale community si è distinta dai programmi televisivi e dai food influencer per la sua ironia, per la libertà di ridere sui propri fallimenti culinari, ma col tempo è diventata più critica e offensiva, generando commenti fuori luogo.
Tale lavoro di ricerca ha considerato il cibo come un oggetto di coinvolgimento e intrattenimento, che può essere rappresentato in diversi modi, prestandosi a differenti narrazioni ed estetiche. Di conseguenza chi spettacolarizza il cibo dovrebbe intrepretare un’identità per un’audience ritenuta rilevante, impegnandosi a utilizzare una buona dose di immaginazione e dovrebbe tenere conto degli obiettivi del contesto nel quale opera tale spettacolarizzazione, per non limitare la libertà di partecipazione degli altri utenti.

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7 1 Marrone, G. (2022). Mettere il cibo in condizione di significare. In Gustoso e saporito. Introduzione al discorso gastronomico pp. 16-28. Bompiani. 2 Marrone, G. (2017). Cibo e linguaggio. Traduzioni e tradizioni, p.19. CAP IT O L O 1: O L T RE L A M AT E RIAL IT À DE L CIB O 1.1 Il pote r e c omuni c ati vo de l c i bo Ilcibohasubitounprocessoditrascendenza,nonèsolosostanzavitale 1 ,entitànecessaria alla sopravvivenza del corpo ma è diventato una riserva eterogenea di segni che instaurano un proprio discorso. Il cibo è un linguaggio 2 , è uno strumento di comunicazione con gli altri, di espressione del sé, di interpretazione del mondo, di consolidamento delle tradizioni culturali e di classificazione delle specie naturali. L’uomo è ciò che mangia sia perché le sostanze che ingerisce costituiscono la sua materialità sia perché lo rappresentano, definiscono la sua identità individuale e sociale. La semiotica ha identificato due dimensioni che riguardano il cibo: la prima consiste nel linguaggio che parla del cibo, come i ricettari, nei libri, nelle trasmissioni televisive, nella pubblicità, nei social media. Parlare di cibo attribuisce ad esso un significato variabile a seconda dei diversi periodi storici e culturali. Ad esempio, oggi nei media le persone discutono tanto di buona cucina e buona tavola, mangiando in modo più attento e interessandosi a problematiche, come quelle delle produzioni agricole su piccola o grande scala, argomenti che prima sembravano lontani. Inoltre, il testo di una ricetta costituisce un luogo di negoziazione fra due diverse forme di conoscenza: la competenza di chi scrive e la scarsa competenza di chi legge. Di conseguenza la ricetta non è rivolta a chi non sa cucinare ma a chi non ha lo stesso livello di conoscenza di chi scrive e ha già un'idea su come ci si muova ai fornelli. La negoziazione consiste nel gestire i saperi dei due soggetti. La seconda dimensione si riferisce al cibo come linguaggio: attraverso il cibo si può parlare di tutto, nessuno mangia solo per nutrimento. La cucina è sempre stata un desiderio di superamento dei confini geografici per importare prodotti altrui e ibridarli con quelli del proprio territorio. La cucina è un fatto sociale totale che rafforza e distingue le identità sociali. I cibi sono segni dell’uomo e del mondo sociale. L’attenzione al cibo, da qualche tempo, è diventata un fenomeno così pervasivo da definire uno «spazio sociale alimentare», come indica anche la proliferazione di espressioni del tipo foodism, food-re ligion, food-mania proprio per indicare questa iperattenzione al

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Informazioni tesi

  Autore: Anna Tulimieri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione
  Corso: Media, comunicazione digitale e giornalismo
  Relatore: Stefania Parisi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 179

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Parole chiave

media
estetica
intrattenimento
cibo
identità
social media
community online
spettacolarizzazione del cibo
rappresentazione mediatica del cibo
narrazione del cibo

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