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Evoluzione del parassitismo nei nematodi

Il parassitismo è comune tra gli animali e le piante con molte dinamiche che ancora non comprendiamo. In alcuni casi i parassiti possiedono strategie uniche per la sopravvivenza che la selezione naturale ha favorito nel tempo. La selezione naturale ha promosso alcuni processi che hanno portato il parassitismo ad essere lo stile di vita principale in alcuni gruppi di animali e piante, con conseguenti cambiamenti morfologici e fisiologici, perdita e guadagno di alcune caratteristiche. Alcune strutture corporee sono andate perse, così come le vie metaboliche, a causa dell'adattamento dei parassiti ad uno stile di vita all'interno dell'ospite.

In altri casi i parassiti possiedono strutture corporee e biomolecole che sono innovative considerando il clade a cui appartengono (a volte non assomigliano nemmeno alla forma canonica che il loro clade è solito possedere). I parassiti mirano a sopravvivere sfruttando un ospite e le sue risorse, con compromessi tra il danno che causano al loro ospite e la capacità di nascondere, eludere e modulare la risposta immunitaria dello stesso. Gli elminti, nome che descrive i parassiti vermiformi, hanno un'ampia varietà di biomolecole che usano per aderire ai tessuti e agli organi degli ospiti, per penetrare la pelle dell'ospite e per migrare all'interno del corpo dell'ospite alla ricerca del posto giusto per rimanere e riprodursi. Allo stesso tempo, gli elminti devono eludere i processi di "pulizia" messi in atto dal sistema immunitario dell'ospite. In questo lavoro, parassitismo e adattamento di vermi parassiti, come i nematodi, sono discussi. Imparare come i parassiti trovano e invadono un ospite, penetrano e si nascondono all'interno può aiutare a prevenire le infezioni, riducendo così la diffusione dei parassiti e limitando i problemi di salute che possono causare.

L'obiettivo principale nei confronti di alcuni parassiti, quando risultano troppo pericolosi se solo contenuti o limitati, è l'eradicazione. Oltre ogni dubbio, l'analisi e lo studio dei processi biologici che i parassiti operano durante la loro vita all'interno dell'ospite è una valida strategia per combatterli, grazie alla produzione di potenti antibiotici e farmaci. Molti nematodi sono di interesse medico a causa dei sintomi e delle lesioni che possono causare, che, senza ombra di dubbio, possono essere totalmente debilitanti. I nematodi usano un sacco di strategie diverse per modulare la risposta immunitaria dell'ospite, come cistatine e serpine, che mirano a bloccare alcuni generi di proteasi dell'ospite, evitando i processi di degradazione causati dai lisosomi immunologici. In tempi recenti lo studio di biomolecole prodotte da nematodi parassiti ha concentrato l'attenzione sui microRna, che basandosi sull'analisi in vitro e in vivo, dovrebbero bloccare e sopprimere la risposta immunitaria. Queste piccole sequenze di nucleotidi sono rilasciate dai vermi parassiti durante il processo di infezione attraverso esosomi, che vengono poi internalizzate dalle cellule del sistema immunitario dell'ospite. Gli esosomi internalizzati dalle cellule ospiti cessano le loro attività o bloccano la produzione di antigeni mirati a colpire i parassiti. Grazie ai microRna i nematodi parassiti possono rimanere all'interno del loro ospite e non essere scoperti o rimossi dal sistema immunitario.

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3 Introduzione Il termine “parassita” si utilizza per indicare quegli organismi che tendono a sfruttare le risorse trofiche (o di altro tipo) dei loro ospiti, arrecando loro un danno nel processo di simbiosi. Ovviamente, il parassita obbligato non fa quel che fa per arrecare fastidio, fare un “torto” o mettere alla prova il suo ospite in maniera intenzionale, bensì attua una strategia di sopravvivenza evolutasi in milioni di anni a seguito di pressioni selettive operate dalla selezione naturale. Le prove storiche di un’antica origine del parassitismo sono testimoniate da fossili risalenti al Cambriano, ovvero a più di 500 milioni di anni fa. Ne sono un esempio quelli dei vermi marini della specie Cricocosmia jinningensis parassitati da Inquicus fellatus, un presunto ectoparassita vermiforme (Cong et al., 2017). È perciò un fatto che il parassitismo sia una condizione esplorata dai primordi della radiazione adattativa dei metazoi, e che nel tempo si sia evoluta fino alla complessità attuale. Più del 40% degli eucarioti ha uno stile di vita parassitario (che come noto è uno stile di vita predominante negli Archeobatteri ed Eubatteri), e questo comporta che, nell’insieme, essendo molti parassiti elusivi, le reti trofiche siano più complesse di quanto possiamo immaginare (Dobson et al., 2008). Negli eucarioti, il Regno dei Funghi, delle Piante e degli Animali presenta molte forme parassitarie. Infatti, ad esempio, esistono piante parassite di altre piante come quelle del genere Cuscuta, famiglia delle Cuscutacee: in queste piante la clorofilla può essere assente, e dunque, di conseguenza, la fotosintesi e l’autotrofia. In aggiunta vi è la mancanza occasionale di un apparato radicale e tessuto vascolare, e dunque, queste piante convergono verso un vero e proprio stile di vita parassitario nei confronti di altre piante ospiti (necessarie per completare il ciclo vitale), e sono perciò considerabili oloparassite (Kaiser et al., 2015). Le cuscute utilizzano gli austori per penetrare nel tessuto di una pianta

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Parole chiave

biologia
parassiti
selezione
animali
evoluzione
immunitario
microrna
nematodi
serpine
cistatine

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