La riforma della Polizia Locale Italiana nelle comparazione con Spagna e Francia: alcune riflessioni
L'analisi in questione è nata dalla necessità di una riforma della Polizia Locale, evidenziando carenze e punti di forza del modello italiano, comparandolo con i modelli di polizia locale spagnola e francese. Le origini della polizia locale affondano le radici in una tradizione antichissima risalente addirittura all'epoca degli antichi Romani anche se in forme e nell'ambito di organizzazioni sociali assai diverse da quelle attuali. Con il passare degli anni, sì sente sempre di più, la necessità di garantire un miglior controllo e una maggiore sicurezza nelle città, riconoscendo alla polizia locale maggiori coinvolgimenti specifici in tema di sicurezza e polizia giudiziaria, assegnandole maggiori competenze. Momento fondamentale nella storia della polizia locale, si ha con la riforma Costituzionale del 2001, ma soprattutto con l’approvazione della Legge Quadro sull'ordinamento della polizia municipale, L.7 marzo 1986 n. 65, legge che disciplina tutt’oggi il funzionamento della Polizia Locale. Confrontando il modello della polizia locale nostrano con quello spagnolo e francese, si è poi voluto mettere in evidenza i “punti deboli” del modello italiano, per far comprendere quanto sia necessaria una riforma che vada a disciplinare l’ordinamento della polizia locale. Dopo aver ricostruito i numerosi tentativi delle varie legislature di disciplinare la materia si è passati a esaminare l’ultimo disegno di legge, tuttora in attesa di essere approvato dalle Commissioni parlamentari. Di particolare interesse il confronto con la polizia locale francese, in merito al riconoscimento della stessa come forza di polizia nazionale da parte del Governo Francese. Discorso diverso riguarda la nostra polizia locale, dove l’art. 16 della L. 121/81 è tassativo nell’indicare che, ai fini della tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, oltre alla polizia di Stato, sono forze di polizia: l'Arma dei carabinieri, il Corpo della guardia di finanza e il Corpo di polizia penitenziaria. Dalla suddetta legge si evince che la polizia locale, pur svolgendo funzioni di polizia e avendo una struttura organizzativa fortemente gerarchizzata, NON è considerata una Forza di Polizia. Questo aspetto è particolarmente rilevante perché è il punto fondamentale di questa riforma, nonché dell’elaborato stesso. Questa tematica è stata discussa anche dal Parlamento Europeo, il quale si è schierato dalla parte della polizia locale italiana nella sua richiesta di equiparazione, in termini di tutele e formazione alle altre forze di polizia presenti sul territorio, evidenziando in particolare la necessità di un maggiore coinvolgimento della polizia locale nella lotta al terrorismo. La Locale rappresenta una riserva di personale (parliamo di circa 60.000 unità) che, se adeguatamente formata, potrebbe contribuire sia alle attività di prevenzione, sia nell’attività di primo contrasto e repressione. Questo corpo di polizia, come ricordato dalla Commissione Europea, può svolgere “un ruolo fondamentale” nella condivisione delle informazioni, nella lotta alla radicalizzazione e in quella al terrorismo. L’elaborato in questione è stato arricchito con delle interviste ad alcuni Comandanti della polizia locale, i quali si sono distinti per i loro servizi resi alla comunità e per aver dato un contributo fondamentale nella lotta alla mafia. Con gli stessi si è affrontato il discorso della riforma, andando ad analizzare quelle che sono le problematiche relative alla P.L. italiana e del contributo che la stessa può dare per garantire una maggiore sicurezza nelle città. Interessanti sono le difficoltà operative emerse dalle dichiarazioni dei Comandanti, causate principalmente dalla carenza di personale e fondi, nonché dalla mancanza degli strumenti necessari per poter svolgere al meglio il servizio. Basti pensare che gli operatori di PL non hanno ancora accesso completo alle banche dati del Ministero dell'Interno, utili per verificare l'esistenza di provvedimenti di ricerca nei confronti delle persone controllate. Nonostante queste problematiche la polizia locale è riuscita a svolgere attività degne di nota, andando a ledere in modo vitale gli interessi economici di alcuni clan mafiosi. La tesi si conclude con alcune considerazioni personali in merito al fatto che la polizia locale venga ancora considerata come una polizia di rango subordinato, con il compito di occuparsi esclusivamente della viabilità locale. In tal senso, l’approvazione della riforma consentirebbe alla polizia locale di ricostruire una peculiare identità all'interno del contesto delle forze di polizia, eliminando le pesanti discriminazioni che pregressi interventi del legislatore le avevano inflitto, come l’escluderla dall’accesso al comparto sicurezza, comparto che identifica quelle che sono le forze di polizia in Italia.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Luceri |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2023-24 |
Università: | Università Telematica "Universitas Mercatorum" |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Paola Coletti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 45 |
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FAQ
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