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Rendimento Etico e responsabile. Una difficile pratica economica e sociale

Con questa ricerca si indaga allora sull'effettiva esistenza e pratica della responsabilità sociale d'impresa, soprattutto nel territorio italiano, in modo da definire quale sia il rapporto che al giorno d'oggi le imprese hanno con la società. Inoltre, per dare man forte a questo studio, si analizzerà l'impresa Rendimento Etico, una realtà italiana nata nel 2019 che oggi si trova ai vertici del mercato immobiliare e che, come intuibile dal suo nome, si distingue per uno spiccato interesse nell'etica del profitto.
Si cercherà di porre le basi teoriche per analizzare a fondo le questioni poste qui sopra, e si procederà con uno studio e una analisi di dati e fatti che oggi attestano l'utilizzo delle best practices e quindi della CSR.
Si parte dal racconto di come negli ultimi anni si sia creato un nuovo panorama scientifico e culturale che costituisce lo sfondo di un nuovo dialogo tra diritto, etica ed economia, e di come questo dialogo abbia una importanza particolare nel campo dell'attività d'impresa.
Per quanto riguarda il diritto, verrà considerato che gli ordinamenti giuridici statuali ormai non mostrano più chiusure nei confronti dell'etica ma piuttosto essi stessi spingono all'adozione di regole di condotta improntate a standard etico-sociali e alla diffusione di codici etici. Un esempio, come si vedrà, è costituito dalla Sarbanes-Oxley Act, una legge adottata negli Stati Uniti nel 2002 al seguito di scandali finanziari gravi che, una volta persa la fiducia dei risparmiatori, ha incentivato l'adozione di best practices da parte delle imprese.
Sarà solo in seguito ad avvenimenti di questo tipo infatti che la situazione diventerà sempre più ramificata e seria, tanto da far adottare agli stati o ai privati delle pratiche di controllo come l'organismo di vigilanza sui mercati (SEC), che si preoccupa di assicurare che le norme stabilite all'interno di codici etici d'impresa vengano rispettate con tanto di penale nel caso in cui vengano violate.
Sarà proprio da questo punto che andrà formandosi il contesto ideale in cui le prassi ethically correct verranno promosse all'interno del mondo economico, all'interno del quale l'Italia non tarda ad essere presente, tant'è che, già tra gli anni 2001-2003, verranno pubblicati alcuni decreti a tutela delle organizzazioni attraverso i quali verrà consentito alle società di sottrarsi a un giudizio di responsabilità per atti illeciti compiuti dai loro dipendenti, nei casi in cui le stesse società riescano a dimostrare di aver adottato un codice di comportamento utile a prevenire illeciti del genere di quelli indicati all'interno del codice.
Sono questi dunque gli anni in cui si respira aria di cambiamento tuttavia, il vero elemento di novità sarà che le imprese si accorgeranno piano piano che l'adeguamento a standard di comportamento etico-sociali e l'adesione a programmi internazionali e comunitari promuoventi le best practices, arreca:
- vantaggi economici,
- miglioramento dell'immagine e della reputazione commerciale all'instaurazione di relazioni più durature e intense con gli stakeholders,
- vantaggi fiscali e semplificazioni amministrative alla riduzione del rischio di impresa,
- incrementi di valore per gli azionisti, fino ad arrivare a poter essere "premiati" dalla Borsa con una quotazione più alta.
Questo fenomeno desta stupore se si pensa che fino a poco tempo fa si era convinti che il mercato costituisse la dimensione esclusiva dell'avere e che l'impresa si ponesse come il più solido baluardo del principio plutocratico. Invece ci si trova con le imprese assorbite nel dilemma dell'essere e anzi, nell'ancor più problematica dimensione del dover essere.
La diffusione dell'etica nasce quindi dall'apparire se non l'unica fonte, sicuramente la più idonea e plausibile al fine di proporre codici di valori comuni, decaloghi di prassi condivise, complessi di regole che non scaturiscono solo dalla logica dei rapporti di forza o dei compromessi di potere.
Al giorno d'oggi Anche organizzazioni internazionali non governative, come Amnesty International o Pax Christi International, e istituzioni internazionali che rappresentano governi nazionali, come OCSE o il Fondo Monetario Internazionale o anche la Banca Mondiale, suggeriscono l'adozione e il rispetto di best practices.

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Capitolo I - CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Nell’ “Etica Nicomachea” Aristotele esprime la propria opinione riguardo l’economia, una scienza che in origine si presentava come una pratica indirizzata al perseguimento della ricchezza e che nella concezione aristotelica non appare isolata alle altre scienze pratiche, ma al pari di queste era subordinata alla politica. Il guadagno non è mai fine a sé stesso:<<… la ricchezza non è il bene che ricerchiamo; infatti essa è solo in vista del guadagno ed è mezzo per un qualcosa d’altro>>. In questa visione, l’economia era affiancata all’etica ed entrambe erano riassorbite nell’arte della politica. Era quest’ultima, dedita alla ricerca del bene umano e a rispondere all’interrogativo su come comportarsi e in quale direzione agire, che ambiva a definire i compiti ultimi che sfidavano le scienze dell’uomo a offrire una risposta. Quando Aristotele ragiona di “bene comune” non lo fa con esclusivo riguardo al singolo individuo, poiché ritiene che questo bene sia “più bello e più divino se riguarda un popolo e la città”. ARISTOTELE, Etica Nicomachea, 1096°, 5. 1- Il dialogo tra diritto, etica ed economia fino ad oggi Il superamento della rigida distinzione tra diritto e morale è stato in buona parte preparato dai saggi scritti a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, in cui ci si impegnava

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