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Tendering Theory - Il processo decisionale dell'offerente e la simulazione ad agenti come strumento d'analisi

Partendo da un excursus storico atto ad illustrare i passi più importanti che hanno caratterizzato lo studio dei modelli decisionali e passando alla definizione degli elementi principali che contraddistinguono la Teoria dei Giochi e delle Decisioni, si arriva ad analizzare la così detta Tendering Theory, una teoria che si prefigge come scopo quello di descrivere e modellare il comportamento di un offerente in un contesto di gara d'appalto. Il focus principale sarà sulla decisione circa la misura dell'offerta, elemento decisivo dal quale dipende in larga parte il successo o meno nella gara. Si affronteranno le principali discussioni sul tema e sulle relative problematiche, proponendo come possibile soluzione l'utilizzo dei modelli simulativi e in particolar modo dell'Agent Based Modeling. Si descriverà quindi la costruzione di un modello riguardante un processo di gara d'appalto e la conseguente analisi dei risultati, per poi fare una comparazione con un'analisi statistica basata su un dataset di gare reali estratto dal portale comunitario sui contratti d'appalto TED (Tender Electronic Daily). Lo scopo di questa tesi è quello di mostrare come si sono evoluti i modelli decisionali e di come sia determinante l'ausilio di strumenti informatici in contesti di decisione complessi e difficilmente modellabili. L'esempio delle gare d'appalto mette in luce le questioni aperte nell'affrontare questo tipo di problemi e di come un approccio simulativo porterebbe giovamento alla comprensione e all'analisi del relativo modello decisionale, alzando il livello di qualità delle decisioni stesse.

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Introduzione La vita di ogni individuo e costellata di scelte. Alcune possono essere poco importanti altre pi u serie, possono avere potenziali conseguenze problematiche o meno oppure essere decisive piuttosto che marginali. Prendere decisioni { piccole o grandi, facili o dicili che siano { e inevitabile. Si pu o cercare di evitarne alcune, ma non e possibile farlo per sempre. Anche scegliere di non decidere e una scelta in fondo. Quindi spesso, nella vita come nel lavoro, la domanda giusta da porsi non e se prendere una decisione o meno, ma quale sia quella giusta da prendere e come prenderla. Di base, una decisione e una scelta tra alternative tra loro non indierenti e ci o che rende spesso complicata una situazione decisionale e la presenza di una quantit a cospicua (o scarsa) di dati che amplia il ventaglio di alternative possibili e di conseguenza anche la possibilit a di cadere in errore. Frequentemente in questi casi, la strategia pi u adatta non e quella di fare adamento sull’esperienza passata, sull’istinto o sul caso, ma cercare di modellare il problema per trovare una soluzione, interpretarla e solo alla ne decidere. Parliamo quindi di metodi e modelli per le decisioni, riferendoci a tutta una serie di studi e lavori atti a mostrare come e perch e sia utile usare modelli per aiutarsi nelle decisioni, in particolar modo per riuscire a prenderne di miglio- ri. Il campo delle decisioni e oggetto di studio da secoli e l’operato congiunto di economisti, loso, psicologi e sociologi ha contributo ad accrescerne la sfe- ra di inuenza, rendendolo a tutti gli eetti una materia interdisciplinare con molteplici domini applicativi. Gli approcci modellistici alle decisioni sono essenzialmente di due tipi, l’ap- proccio normativo e l’approccio descrittivo. Quello normativo e un approccio prevalentemente matematico che ha come riferimento il comportamento raziona- le degli individui, di cui analizza le conseguenze logico-matematiche delle regole per prendere decisioni. Quello descrittivo e un approccio in cui si pone il focus su individui reali (opposti a quelli razionali) e su come si comportino in situazio- ni in cui devono prendere una decisione. Mentre in passato c’era della distanza tra questi due approcci, con l’avanzare del tempo e dei progressi svoltisi essa si e assottigliata. Avere dei modelli comportamentali ottimali di riferimento e essenziale per poter eettuare un confronto con modelli di comportamento basati su individui reali e valutare la distanza tra le soluzioni ottenute. Un approccio formale e sicuramente vantaggioso dato che consente di prevedere in maniera pi u precisa l’impatto di una decisione e, tramite l’ausilio di algoritmi e strumenti informatici, e possibile trattare un numero maggiore di alternati- ve possibili e accelerare cos il processo decisionale. Inoltre in questo modo il processo viene giusticato e certicato, il che permette di dimostrare ad altri soggetti in che modo si e giunti a quella determinata conclusione e, nel caso in cui qualche premessa fosse errata, e possibile eettuare gli aggiustamenti neces- sari anzich e ripartire da zero. Uno degli strumenti informatici di riferimento in questo campo e la simulazione, un esperimento articiale costruito sulla base di ipotesi elaborate a monte da chi costruisce il modello. La simulazione riesce a sopperire alle dicolt a di eseguire esperimenti nel mondo reale e all’impossibi- 2

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Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Pizzuti
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Filosofia dell'Informazione. Teoria e Gestione della Conoscenza
  Corso: Classe delle lauree magistrali in scienze filosofiche
  Relatore: Vincenzo Fano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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Parole chiave

teoria dei giochi
decision making
abm
simulazione
gare d'appalto
teoria delle decisioni
processo decisionale
netlogo
tender theory
agent based modeling

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