Il linguaggio specialistico della politica – Analisi comparativa dei discorsi di V. Putin e D. Trump

In questo elaborate presentiamo il confronto tra il discorso della vittoria di Donald Trump e il discorso di fine anno del presidente russo Vladimir Putin. Questo lavoro nasce dall'interesse per il ruolo della lingua nel discorso politico. La politica è fatta di parole, parole usate per convincere, persuadere o dissuadere, manipolare e sedare. La dialettica, l'arte del saper discutere e dialogare, è indispensabile all'intero della politica. I politici fanno ricorso all'arte del bel dire, la retorica, con lo scopo di persuadere l'audience a sostenere la loro tesi. Depo aver introdotto le caratteristiche del linguaggio specialistico e, in particolare le caratteristiche del linguaggio del discorso politico, è stata svolta la traduzione dei due discorsi. L'abietive di questo studio è quello di individuare le caratteristiche comuni nel linguaggio utilizzato dai due politici e nel modo di affrontare due discorsi. A questo proposito, le domande di questo studio sono state le seguenti: Quali differenze e similitudini riscontriamo nel linguaggio utilizzato nel loro discorsi? Come le differenze personali, culturali e ideologiche modificano il lore linguaggio? L'analisi si concentra sulle scelte lessicali, l'uso della prima persona plurale. le figure retoriche, le tematiche tratate e il linguaggio del corpo. In entrambi i disconti si sota una somiglianza nel lessico e nelle tematiche trattate. I sostantivi più frequenti richiamano al tema dell'unità e al semo di appartenenza: Nazione, Paese, Patria. Nel caso del discorso di Putin, essendo pronunciato in una circostanza particolare, quale la notte di Capodanno, c'è un maggior utilizzo di sostantivi legati alla sfera familiare: famiglia, genitori, hambini. Si ricorre al richiamo della condivisione di valori universali quali: felicità, salute, comprensione, compassione. È poi prestata particolare attenzione all'uso del noi inclusivo, usato per stabilire un maggior contatto tra l'oratore e il pubblico.
L'analisi ha portato alla conclusione che, nonostante due politici rappresentino culture e ideologie contrapposte, adottano gli stessi espedienti linguistici per consolidare il loro potere. Gli aspetti più interessanti che sono stati evidenziati sono: Il ricorso a l'amore per la patria, la nazione e il forte coinvolgimento del pubblico tramite il pronome noi.
Inoltre, è emerso che le argomentazioni fanno appello alle tre componenti della retorica aristoteliana: lagos, ethos e pathos. L'orature, oltre a proporre un'argomentazione logica, deve essere in grado di dare un'immagine credibile di sé (ethos) e di far scaturire sentimenti e emozioni, influenzare lo stato d'animo del pubblico (pathos).