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Epidemiologia e prevenzione delle infezioni veicolate nelle strutture sportive

Questa tesi nasce dallo studio dell'igiene e di come venga applicata in tutti i settori ed in particolare: nella sanità, nella nutrizione, nel turismo, nelle strutture scolastiche ma anche nelle strutture sportive. Lo studio dell'igiene pone come obiettivo la prevenzione dalle malattie, promuovendo la salute con l'introduzione di fattori protettivi e il potenziamento dei sistemi di difesa dell'organismo ma soprattutto evitando o correggendo i fattori di rischio. Nello specifico questa tesi espone i rischi infettivi negli impianti natatori e le malattie trasmesse attraverso l'acqua. Attualmente, sono veramente tante le persone di ogni fascia di età che attratte dagli sport acquatici si dedicano ad essi con diverse motivazioni. La maggior parte si dedicano agli sport acquatici per mantenere la loro forma fisica, per desiderio di relazioni sociali, per semplice piacere o per tutto l'insieme di queste motivazioni.
Una piccola parte pratica il nuoto come attività a livello agonistico. Proprio per questo motivo, le strutture hanno bisogno di manutenzione e di maggiori controlli delle acque.
L'acqua della piscina e l'umidità dell'aria nell'ambiente circostante favoriscono la formazione di microrganismi patogeni che attraverso il contatto dell'acqua o degli oggetti di uso comune con la pelle e le mucose (via non enterica) e mediante l'ingestione di acqua della piscina (via enterica), possono trasformarsi in infezioni di tipo virale, batterico e/o micotico. Per prevenire la diffusione di infezioni è necessario il corretto uso della piscina da parte degli utenti e la corretta gestione dell'impianto, soprattutto durante la fase di trattamento delle acque e della disinfezione dei luoghi comuni. Tenere informati tutti gli utenti tramite immagini e/o cartellonistica sui rischi in cui questo tipo di sport li espone, e con piccoli accorgimenti tali rischi possono essere evitati e/o mitigati.
La prevenzione delle infezioni non dipende solo dai gestori degli impianti ma anche dal comportamento dei bagnanti, secondo cui attraverso tutta una serie di buone pratiche da adottare affinché non si verifichi la trasmissione di infezioni.
L'elaborato è suddiviso in tre capitoli che trattano il nuoto, gli sport acquatici, il luogo in cui questi sport hanno luogo, le malattie ad essi connesse e la prevenzione affinché non si verifichino queste patologie. Nel primo capitolo vengono illustrate le piscine e gli impianti natatori, il nuoto e gli sport natatori con i suoi benefici. Nello specifico vengono descritte la classificazione delle strutture sopracitate e i requisiti necessari per essere definiti tali. Successivamente il focus si sposta sui benefici degli impianti acquatici generati dal movimento del corpo umano nell'acqua. I benefici riguardano principalmente lo sviluppo muscolare ed il miglioramento del tono muscolare, il dimagrimento, e la possibilità insita nelle attività svolte in acqua che rimanda all'apporto di benefici e di sollievo rispetto a patologie preesistenti nell'individuo che possono riguardare, ad esempio, il sistema cardiocircolatorio. II sottoparagrafo successivo si addentra nella descrizione dell'idroterapia e dell'idrokinesiterapia: la prima comprende tutte le cure, interne ed esterne che utilizzano l'acqua a scopo salutistico, la seconda è una terapia basata sul movimento in acqua. Nell'ultima parte del primo capitolo, l'elaborato di tesi pone l'attenzione sul nuoto e sulla differenziazione dei vari stili e la tecnica che li caratterizza.

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1 Capitolo 1 Impianti acquatici: le piscine 1.1 Tipologie e classificazioni Gli impianti acquatici, in rapporto alla struttura, alle loro finalità ed alle modalità di gestione possono avere diversa complessità e possono essere classificati in varie categorie. In merito alla loro destinazione si possono distinguere: Piscine di tipo A: ovvero le piscine di proprietà pubblica o privata, aperte al Piscine di tipo B: ovvero le piscine condominiali destinate solo ai condomini e ai loro ospiti; Piscine di tipo C: ovvero le piscine al servizio di edifici abitativi per una o più famiglie. Le piscine di tipo A vengono distinte a loro volta in: Piscine di tipo A1: piscine pubbliche, come le piscine comunali; Piscine di tipo A2: piscine ad uso collettivo, piscine già inserite in strutture adibite ad altre attività (ad esempio le piscine per gli alberghi, camping, agriturismi e simili), accessibili solo agli ospiti, clienti, soci della struttura; Piscine di tipo A3: piscine che hanno come obiettivo il gioco acquatico.

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Parole chiave

prevenzione
malattie
controlli
igiene
impianti sportivi
nuoto
piscina
infezioni
strutture sportive

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