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Informazione manipolazione e cultura politica. L’informazione nella coscienza critica dei cittadini: dalla patologia dell’abbondanza alla scelta consapevole

L’informazione oggi è destinata a tutti: entra attraverso i nuovi social media e permea la quotidianità di tutti noi. La manipolazione diventa impercettibile proprio perché subentra una abitudine quotidiana alla quale purtroppo ci si assuefà. Si è consapevoli che l’opinione pubblica, fin dalla sua emersione a fenomeno sociale, sia stata e sia sempre orientata da gruppi di interesse variegati. Basti pensare che “la pubblicità è l’anima del commercio”. I grandi ideali quali ad esempio la necessità di un regime democratico per un paese sono riusciti in passato a permeare questa massa grazie all’informazione veicolata, tra gli altri, dagli attori dell’informazione e anche dai partiti politici. Oggi tutto appare privo di significato e lascia spazio al populismo proprio perché le informazioni scorrono e non permeano le coscienze degli individui: gli stessi individui divenuti membri passivi (spettatori) di una opinione pubblica a prevalenza acritica. La qualità delle informazioni è sempre più scadente, perché la democratizzazione portata dallo strumento della rete web consente a chiunque di esprimere le proprie idee, e accreditarsi quale autorevole professionista dell’informazione. È proprio la rete, il flusso continuo di informazioni che si rinnova costantemente, rendendo le notizie già vecchie un attimo dopo la loro pubblicazione, che non consente al fruitore di una notizia di assimilarla e farla propria. Non ci sono più esempi della Storia vissuti all’ interno delle famiglie, mancano il confronto con i temi della società e la possibilità di costruire una propria coscienza critica condivisa con le idee del proprio nucleo familiare. La tecnica dello storytelling ha preso il posto della narrazione familiare. Un individuo si forma in famiglia, a scuola e nel suo gruppo sociale di prossimità, per poi costruire la propria individualità.
Oggi, lo spazio fisico sociale è sostituito dallo spazio social. Lo spazio social si rivolge non agli individui ma ai consumatori. Senza solide basi di critica siamo piccoli pesciolini in un oceano pieno di grandi balene costantemente a bocca aperta. La disaffezione alla partecipazione alla vita politica continua ad essere sempre maggiore e se abbiamo riposto fiducia nella figura degli Influencer digitali come possibili baluardi della società, capaci di influenzare le scelte politiche dei giovani, con le ultime elezioni politiche abbiamo potuto constatare che questo non è avvenuto. Perché gli Influencer digitali non influenzano veramente e i milioni di followers che li seguono sono milioni di individui che desiderano nel mezzo social utilizzato, per esempio Instagram, fare parte di una comunità legata a quei consumi proposti, non un cittadino che ha a cuore temi sociali o politici e vuole attivamente fare la sua parte. Di fronte pertanto a questa patologia dell’abbondanza e allo scenario attuale offerto dalla modalità pervasiva e manipolativa dei nuovi media di interagire con noi, possiamo lavorare solo a partire da una educazione civica e pedagogica, che venga insegnata a scuola, visto che l’elemento emotivo familiare è stato sostituito dalla mediazione dei media, i quali però non sono il nostro tessuto familiare, non agiscono per il nostro benessere ma per renderci consumatori passivi lasciando che le decisioni sulla società siano prese da gruppi di potere sempre più ricchi. La contemporanea azione della globalizzazione, della cultura di massa, della pervasività del mezzo televisivo ci ha reso spettatori acritici e consumatori onnivori. La bibliografia è stata scelta cercando di approfondire i media come strumenti, il panorama attuale del mondo digitale, il ruolo della pedagogia sociale e culturale e le possibili risorse per educare i giovani alla vita pubblica.

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19 Capitolo Secondo Il panorama attuale del mondo digitale 1. Lo scenario attuale: internet e i nuovi media Internet è una rete di telecomunicazioni ad accesso pubblico nata nel 1969. Come riportato da Wikipedia 35 “la storia di Internet è collegata allo sviluppo delle reti di telecomunicazione. L'idea di una rete informatica che permettesse agli utenti di differenti computer di comunicare tra di loro si sviluppò in molte tappe successive. La somma di tutti questi sviluppi ha condotto alla “rete delle reti”, che noi conosciamo oggi come Internet. È il frutto sia dello sviluppo tecnologico, sia dell'interconnessione delle infrastrutture di rete esistenti, sia dei sistemi di telecomunicazione”. Le reti di connessioni consentono la circolazione continua di un flusso di informazioni e di immagini. Come evidenziato da Vanni Codeluppi 36 il nuovo bene, l’informazione, attraverso le reti di comunicazione, ha determinato il passaggio “dal modello dell’industrialismo a quello dell’informazionalismo”. Le moderne società avanzate hanno progressivamente adottato il modello che, attraverso internet consente la produzione di ricchezza economica incentrata sulla comunicazione, anziché sulla creazione di beni materiali. Siamo sempre più immersi in una natura capitalistica, che tende ad operare incessantemente in questo spazio non materiale ma assolutamente determinante nella creazione di valore economico. L’affermazione progressiva di internet e la sua pervasività nelle nostre vite si manifesta attraverso i dispositivi: pc- tablet- smartphone – i nuovi media. Oggi più che mai entrare in relazione con i media è diventata l’attività più importante delle persone, che attribuiscono pertanto al mondo in cui vivono significati largamente influenzati dall’operato degli strumenti elettronici di comunicazione. I media stanno profondamente trasformando il nostro schema sociale, il nostro modo di percepire e vivere la realtà che ci circonda. I media, secondo Vanni Codeluppi 37 evolvono attraverso salti culturali che dipendono dalle risorse tecnologiche disponibili nel tempo. In questo scenario, il media tradizionale non scompare ma si integra con il media emergente, che ne acquisisce, potenziandola, la capacità comunicativa. Marshall Mc Luhan 38 riteneva che “ogni nuovo medium, alla sua comparsa sulla scena sociale, non disponesse di propri contenuti, ed è costretto ad assorbire quelli generati dal media che l’hanno preceduto. Così come riteneva che il contenuto di un medium è sempre un altro medium” (1967, p. 16). Gli studiosi Jay Bolter e Richard Grusin 39 hanno sviluppato una teoria 35 Risorsa disponibile su https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Internet 36 CODELUPPI V., Dizionario dei media, con testi di POLESANA M. A. e VAGNI T., Milano, 2020 37 CODELUPPI V. I media siamo noi, Milano, 2014 38 McLUHAN M., Gli strumenti del comunicare, Milano,1967 39 BOLTER J.D., GRUSIN R., Remediaton, Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, Milano, 2002

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Informazioni tesi

  Autore: Assunta Paganucci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università Telematica Unitelma La Sapienza di Roma
  Facoltà: Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche
  Corso: Scienze dell'amministrazione e dell'organizzazione
  Relatore: Nicolò Conti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

comunicazione
mass-media
manipolazione
cultura politica
mondo digitale
coscienza critica

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