Rispondere alle sfide dell'innovazione tecnologica: verso un perimetro di sicurezza nazione cibernetico
Il futuro è digitale, il mondo corre e l’Europa si trova in uno spazio geopolitico affollato dall’egemonia tecnologica delle due superpotenze cinese e americana costretta a trovare al progresso una sua interpretazione personale. La strada che sembra aver intrapreso l’Europa è quella di rifiutare l’autoritarismo digitale cinese e la totale libertà di mercato americana in campo tecnologico per adottare un approccio umano-centrico fortemente imperniato sui valori etici cardini della società europea. Sulla scorta di questi valori l’Unione Europea e con lei l’Italia intendono nei prossimi anni colmare il gap digitale con le altre potenze investendo massicce risorse economiche nei campi delle tecnologie abilitanti, ovvero quelle costituiscono le chiavi di accesso per giocare da protagonisti la partita della Quarta Rivoluzione Industriale. Gli investimenti non saranno però sufficienti se non saranno accompagnati da una profonda riforma strutturale del sistema legislativo europeo che tracci con chiarezza la direzione che l’UE vuole prendere in campo digitale e tecnologico. In questo quadro l’Italia sta mostrando di non voler rimanere indietro e sono previsti in questi anni finanziamenti cospicui per potenziare la digitalizzazione e ridurre il divario digitale tra le aree del Paese. L’altra faccia della medaglia di un mondo che sta trasferendo i suoi interessi economici, sociali e politici nello spazio virtuale del web è costituita dai rischi che questo stravolgimento comporta; gli attacchi informatici mettono infatti a rischio la disponibilità, la sicurezza e la fruibilità dei servizi e dell’enorme massa di dati alloggiati nel cyber spazio. La risposta italiana per accrescere la sicurezza contro l’esposizione alle minacce cibernetiche è andata oltre al recepimento delle direttive europee NIS, recanti misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi dell’Unione, con il D.L. 105/2019 l’Italia istituisce un perimetro di sicurezza nazionale cibernetica che ci rende all’avanguardia a livello europeo nel campo della cybersecurity. La novità di questa architettura nazionale è di abbracciare al suo interno sia attori pubblici che privati, i quali esercitano una funzione essenziale o prestano un servizio essenziale dello Stato e che dovranno adottare tutta una serie di accorgimenti tecnici e procedurali nell’uso di strumenti ICT; saranno inoltre gravati di un onere di informazione in caso di incidenti che compromettano la sicurezza delle reti e dei sistemi informatici.
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Longhi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze giuridiche |
Relatore: | Erik Longo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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FAQ
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