Basi neurofisiologiche dei disturbi dissociativi dell'identità

L'interesse per questo argomento nasce da una mera curiosità, dal voler sapere come e cosa scatenasse la sua origine e come tale patologia modificasse il cervello e la memoria.
Lo scopo del presente lavoro è quello di indagare e fornire una revisione dal punto di vista eziologico, neurobiologico, neurofisiologico e psicoterapeutico di pazienti adulti affetti da disturbo dissociativo d'identità.
La metodologia utilizzata per la redazione consiste in una revisione sistematica della letteratura, con lo scopo di indagare e riunire la ricerca, non molto consistente, sull'argomento in questione. Essa è stata principalmente effettuata su banche dati come PubMed, ScienceDirect, APA PsycNet, dalle quali sono stati selezionati ed analizzati una serie di articoli che rispettassero i criteri di inclusione ed esclusione precedentemente determinati.
La letteratura analizzata fa emergere numerose problematiche riguardanti la sua eziologia, mettendo in evidenza una maggiore probabilità di sviluppo legata a traumi prolungati. Le evidenze neurobiologiche e neurofisologiche del trauma a cui i pazienti sono sottoposti sottolineano alterazioni neurali nelle cortecce frontali, nell'amigdala, nell'insula e nell'ippocampo. Il trattamento risulta essere decisamente impegnativo, con una maggiore applicazione delle tecniche cognitivo-comportamentali.