Dilemmi e ambiguità della partecipazione online, tra nuove piattaforme e social media
A partire dalla prima metà del XX secolo lo scenario politico delle democrazie occidentali ha avuto numerose fasi di rottura e crisi che hanno contribuito a trasformare il rapporto tra governati e governati. In Italia ma anche nelle altre democrazie occidentali, la scarsa fiducia degli elettori nei confronti della classe dirigente, incapace di rispondere ai loro bisogni, l'incremento dell'astensionismo elettorale e le tendenze al disallineamento ideologico, hanno spinto i politologi e le istituzioni a chiedersi come restituire senso agli istituti tipici della cittadinanza democratica.
Questo elaborato ha come obiettivo principale quello di analizzare l'impatto che hanno avuto le nuove tecnologie, in particolare Internet, sulla partecipazione online.
Nel primo capitolo, dopo un breve cenno sulla rappresentanza politica, analizzerò come gli scandali politici e la crescente sfiducia dei cittadini hanno provocato un'incolmabile frattura tra rappresentati e rappresentanti; una crisi che pone l'esigenza di rivedere le tradizionali forme di partecipazione alla luce delle nuove forme di possibilità offerte dall'utilizzo delle nuove tecnologie.
Senza dubbio, l'utilizzo di queste tecnologie ha plasmato non solo l'organizzazione della società in senso generale e le relazioni sociali ma ha anche modificato le strutture della rappresentanza politica, dando alla luce nuove forme di partecipazione democratica. Sono sempre più in aumento quei partiti o movimenti, nati sulla scia di protesta contro l'establishment, che giudicano il nostro sistema democratico rappresentativo “malato” e ormai “inguaribile”. L'unica soluzione, dal loro punto di vista, è quello di restituire la parola ai cittadini, eliminando dalla scena, almeno parzialmente, gli intermediari politici, in quanto parte di quel sistema corrotto e malato. Se ciò era facilmente attuabile nelle antiche polis greche, riunendo gli abitanti all'interno delle agorà, dove ogni cittadino poteva esprimere la propria opinione, oggi l'unico strumento capace di superare l'ostacolo dei grandi numeri presente in ogni Stato è il coinvolgimento dei cittadini nella Rete.
Dopo aver spiegato il concetto di e-democracy mi addentrerò nel dibattito nato tra tecno-entusiasti, coloro che enfatizzano le possibilità di democratizzazione e di ampliamento delle possibilità di accesso alla sfera pubblica, e tecno-pessimisti, coloro che invece guardano con diffidenza alle nuove tecnologie perché in grado di rinforzare le disuguaglianze nella distribuzione di poteri e saperi. Il dubbio che nasce è se l'e-democracy rappresenti l'inizio della fine della rappresentanza politica almeno come la conosciamo oggi, oppure, al contrario, costituisca uno strumento al servizio della democrazia stessa. Inoltre, nel secondo capitolo, mi soffermerò sui media civici, spiegando cosa sono e, in particolare, su quegli elementi che più li distinguono dai social media.
Internet ha dato via ad un nuovo mondo virtuale dove è stato radicalmente rivoluzionato il modo di fare politica, nonché l'idea stessa di politica. L'aumento esponenziale delle persone che ogni giorno si connettono alla rete ha fatto sì che il potere di questo strumento diventasse tanto forte da essere utilizzato anche dalla politica. Infatti la facilità con cui i leaders politici possono entrare in contatto e comunicare con i propri elettori in tempo reale, ha reso i social media uno strumento appetibile per tutti. Ma allo stesso tempo sono uno strumento potenzialmente pericoloso per gli utenti. Nel nuovo scenario il pubblico non è più solo il consumatore di notizie, come nel web 1.0, ma anche attore e produttore delle stesse. Dunque l'informazione può essere manipolata con maggiore facilità e soprattutto sempre più difficile è diventato smascherare le notizie fasulle da quelle reali. Approfondirò il problema che si cela dietro agli algoritmi digitali, il ruolo indispensabile che hanno le analisi dei big-data (spesso sottratti senza autorizzazione dell'utente) e il loro trattamento automatizzato al fine di recapitare agli utenti una serie di messaggi mirati e personalizzati. Per meglio chiarire tale problematicità accennerò brevemente allo scandalo scoperto nel 2018 di Facebook-Cambridge Analytica. Lo scopo di questo capitolo è offrire ai lettori quegli elementi capaci di sottolineare come un uso scorretto delle tecnologie possa alterare gli equilibri elettorali e democratici.
Infine, nell'ultimo capitolo, riprenderò il tema affrontato all'inizio di questo lavoro, ovvero la possibilità di affrancare i regimi democratici rappresentativi con sistemi di democrazia diretta, realizzabili attraverso le nuove tecnologie informatiche ed in particolare, mi concentrerò nell'analisi di alcune tra le principali piattaforme online.
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Scaramucci |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Sociologia e politiche sociali |
Relatore: | Alessandra Valastro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 127 |
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