I ricordi della terapia intensiva: sperimentazione dell'utilità di lettere di dimissione ai pazienti della rianimazione del pronto soccorso nel ridurre il disturbo post traumatico da stress
Questo studio si propone di analizzare l’utilità di una lettera di dimissione indirizzata direttamente al paziente nel ridurre il disturbo post traumatico da stress nel post ricovero in Rianimazione.
Viene scritta in termini non medici e facilmente comprensibili rivolta direttamente al paziente e racconta del suo ricovero in Rianimazione.
Il suo scopo è quello di colmare il” vuoto dei ricordi” e “riordinare” i ricordi presenti, spesso vissuti come deliri di persecuzione, torture, che generano talvolta disturbi d’ansia e una più lenta ripresa della vita normale.
Metodi: A partite da Aprile fino a Luglio 2017 tutti i pazienti ricoverati in Rianimazione del Pronto Soccorso di Cisanello con un età compresa tra i 18-80 anni e una permanenza in terapia intensiva > di 5 giorni, in assenza di lesioni cerebrali acute, pregressa demenza, storia di etilismo, sono stati arruolati nel nostro studio. A distanza di 1-2 mesi dalla dimissione il paziente e un suo familiare di riferimento sono stati contattati telefonicamente per valutare l’utilità e il gradimento di questa lettera consegnata.
Risultati: totale 8 lettere.
4 pazienti e 7 familiari hanno esaminato la lettera.
Al momento della telefonata Il 60% dei pazienti non è ansioso-depresso, il 30% è moderatamente ansioso-depresso, il 100% ha letto dalle 1-3 volte la lettera, il 25 % ha definito la lettera utile e il 75 % molto utile.
Il 90% dei familiari ha letto 1-3 volte mentre il 10% ha letto più di 5 volte,
Il 43% ha definito questa lettera utile il 57% molto utile.
Nessuno ha definito questa lettera inutile.
Tutti hanno definito il linguaggio amichevole, i contenuti chiari e hanno consigliato di estendere la lettera ad altri pazienti della Terapia intensiva
Discussione
Questa lettera è una sorta di diario per il paziente; spiega il motivo del suo arrivo in Pronto Soccorso, per quanto tempo è stato ricoverato, gli interventi che ha subito, il periodo di sedazione e di ventilazione meccanica, il delirium post sedazione e tutte le altre vicende riguardo al suo ricovero.
Anche i caregivers dei pazienti in Rianimazione possono essere vittime di disturbo post traumatico e per questo abbiamo deciso di somministrare il questionario sull’utilità della lettera anche ai Familiari.
Sia pazienti che familiari ci hanno piacevolmente sorpreso con frasi di sincera stima e di affetto.
Tra tutte, quella che mi ha fatto più emozionare è stata la risposta della figlia di un paziente:
“E’ stato un piacere riceverla, ci siamo sentiti considerati e amati. Profuma di familiarità.
Grazie davvero.”
Conclusioni: Alla fine di questo studio, i feedback che sono arrivati sono stati più che soddisfacenti e, nonostante lo sforzo richiesto per la traduzione delle patologie e delle problematiche cliniche in un linguaggio non medico e ben comprensibile, può essere davvero utile provare ad estendere questa lettera ad altri pazienti e, forse, non solo per le persone ricoverate in Rianimazione ma anche nelle varie degenze.
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Informazioni tesi
Autore: | Giulia Fiorani |
Tipo: | Diploma di Laurea |
Anno: | 2016-17 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Infermieristiche |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Silvia Pini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 81 |
FAQ
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