Una nuova modalità di organizzazione del lavoro: lo Smart Working

11 1.3 Fattori e caratteristiche principali dello smart working “Fiducia, dare più responsabilità ad ogni worker. Se dai fiducia i worker possono diventare proprietari del lavoro”. È questa la risposta di Sandro Ansink, il program manager di Flex4Flex 9 , a chi gli chiede di descrivere lo smart working. Il capitale umano (che costituisce uno dei cardini principali del suo pensiero) è uno strumento fondamentale nelle strategie e nelle azioni di un’organizzazione; infatti, proprio per questo motivo, ogni lavoratore deve essere adeguatamente valorizzato e messo nelle condizioni di avere il maggior e miglior impatto sugli obbiettivi della stessa organizzazione. Dunque, affinché il lavoratore possa trarre maggiore soddisfazione dalla sua professione e raggiungere i risultati prestabiliti –con un evidente riscontro positivo per la sua impresa– il worker non deve più dipendere dal suo lavoro ma è necessario che se ne senta “padrone”. Gli studi dell’osservatorio sullo smart working di Milano dimostrano che un worker soddisfatto aumenta notevolmente la sua produttività. Lo smart working mira proprio a rendere il lavoratore più autonomo e a creare così un personale bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa. Un lavoratore più coinvolto nel proprio lavoro è indubbiamente più produttivo. L’elemento base dello smart working è la fiducia. Come sostiene Frans Van Rooy, un Performance Consulting, la fiducia e il controllo sono due vasi comunicanti. Il controllo aggiunto alla fiducia raggiuge 100, l’obiettivo più alto. Il maggiore controllo implica un livello più basso di fiducia e viceversa, più alto è il livello di fiducia, più è basso il livello di controllo. 9 Il programma smart working dell’autorità olandese dei mercati finanziari