Il controllo sull’ammissibilità del referendum abrogativo e il rischio di un giudizio anticipato di legittimità costituzionale
L’articolo 75 della Costituzione enuncia: «è indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali». Questo articolo rappresenta il punto di partenza per l’attuazione dell’istituto referendario quale strumento di democrazia diretta.
La legge n. 352 del 1970 ha dato attuazione all’articolo 75 della Costituzione, disciplinando la fase della formazione e della presentazione della richiesta da parte dei soggetti legittimati, la decisione sulla legittimità della richiesta dell’Ufficio centrale per il referendum, il giudizio di ammissibilità della Corte costituzionale e le fasi dell’indizione, dello svolgimento e della proclamazione dei risultati.
Nel presente lavoro viene posta l’attenzione, in modo particolare, sul giudizio di ammissibilità, competenza affidata alla Corte successivamente all’entrata in vigore della Costituzione con l’articolo 2, primo comma, della legge costituzionale n. 1 del 1953. È con la sentenza n. 16 del 1978 che la Corte, per la prima volta, introduce dei limiti all’ammissibilità del referendum in via giurisprudenziale. «Ai fini dei singoli giudizi di ammissibilità, questa Corte ritiene che esistono in effetti valori di ordine costituzionale, riferibili alle strutture od ai temi delle richieste referendarie, da tutelare escludendo i relativi referendum, al di là della lettera dell'art. 75 secondo comma Cost. e di qui conseguono, precisamente, non uno ma quattro distinti complessi di ragioni d'inammissibilità» .
Nel corso del tempo la Corte ha introdotto nuovi criteri e in alcuni casi li ha stabiliti a seconda della normativa oggetto del quesito referendario, come è accaduto nei casi in cui è stata chiesta l’abrogazione di leggi elettorali di organi costituzionali o di rilevanza costituzionale, norme costituzionalmente necessarie. In questi casi la Corte, oltre a valutare i criteri generali di ammissibilità, ha posto l’attenzione sulla normativa di risulta e in particolare sulla sua autoapplicatività, per garantire la costante operatività degli organi costituzionali.
È con questo tipo di valutazione che la Corte ha svolto un giudizio anticipato di legittimità costituzionale sulla normativa di risulta a seguito dell’eventuale esito positivo del referendum.
Nel primo capitolo vengono illustrati i lavori dell’Assemblea costituente per inquadrare il ruolo dell’istituto referendario all’interno dell’ordinamento e poi si analizza il procedimento del referendum e i controlli a cui viene sottoposta la richiesta depositata dai promotori o dai delegati dei consigli regionali. La richiesta referendaria è soggetta ad un giudizio di legittimità innanzi l’Ufficio centrale per il referendum e successivamente ad un giudizio di ammissibilità svolto dalla Corte costituzionale. Si analizzano, quindi, le competenze di questi due organi.
Nel secondo capitolo si pone l’attenzione ai criteri che vengono utilizzati dalla Corte nel giudizio di ammissibilità che riguardano le modalità con le quali viene formulata la richiesta. Si ricostruisce la giurisprudenza della Corte per evidenziare in che modo sono stati ricavati gli ulteriori limiti all’ammissibilità e per indicare il loro contenuto. Da questa analisi è emerso il rischio di un giudizio di legittimità costituzionale anticipato, in particolare nei casi in cui oggetto delle richieste referendarie siano le leggi costituzionalmente necessarie.
Infine, nel terzo capitolo si delinea quanto stabilito con le sentenze della Corte riguardo i referendum elettorali e i limiti previsti per questa tipologia di leggi, in particolare quello dell’autoapplicatività della normativa di risulta, per comprendere il ruolo che hanno avuto questi referendum all’interno della nostra forma di governo.
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Informazioni tesi
Autore: | Michela Guidi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Elisa Olivito |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 135 |
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