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Aspetti del dibattito etico-giuridico sull'eutanasia

L'eutanasia è un tema che da decenni infiamma il dibattito etico e politico poiché essa concerne il valore più importante, la vita umana, e la liceità, sopraggiunte talune circostanze, di porvi fine. L'intento di questo lavoro è cercare di analizzare il tema in questione al fine di rendere chiaro e nitido questo concetto ormai usato ed abusato, e del quale non se ne ha una piena comprensione. Un preambolo imprescindibile per un discorso eutanasico è una riflessione intorno al progresso scientifico e tecnologico (perno centrale della riflessione di Hans Jonas), infatti è solo grazie a quest'ultimi che si sono resi possibili quei casi limite dei quali si discute oggi. Risulta utile, per svolgere il tema dell'eutanasia scomporlo nelle varie forme nel quale può manifestarsi: eutanasia attiva (consensuale e non), eutanasia passiva (consensuale e non) ed eutanasia indiretta. Questi discorsi vengono delineati sia ad un livello teorico, esponendo il pensiero dei sostenitori e dei detrattori, sia ad un livello pratico citando i fatti di cronaca più famosi, nazionali (il caso Welby e il caso Englaro) e internazionali (il caso inglese di Charlie Hard e il protocollo olandese sull'eutanasia infantile). Più si approfondisce il discorso eutanasico, quindi sulla vita, e più ci si accorge come, in realtà, anche un discorso sulla morte sia fondamentale. Probabilmente il dibattito occidentale sull'eutanasia dipende dal peculiare atteggiamento nei confronti della morte, sempre più allontanata e sempre più diventata un taboo, a tal punto da aver prodotto un attaccamento patologico alla vita precludendo così il pieno discernimento tra la vita vera e ciò che vita non è più. Vita e morte sono due metà della mela che è necessario si ricongiungano poiché entrambe sono sostanziali e determinanti per l'altra.​

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5 Introduzione L’intento del mio lavoro è cercare di analizzare i presupposti e la discussione filosofica intorno al complicato tema dell’eutanasia, il quale da sempre, infiamma il dibattito pubblico, intellettuale e politico. Naturalmente, in questa discussione il contributo giuridico non può che essere fondamentale per un’analisi approfondita e attuale del tema, infatti, come spiega bene la professoressa Cinzia Piciocchi: Il tema della fine della vita rientra più in generale nel rapporto tra diritto e scienza e dall’impatto della scienza sui diritti […]. La rapidità e, talvolta, l’imprevedibilità delle scoperte scientifiche sono spesso indicati come i principali aspetti problematici che il diritto deve affrontare, trovandosi a dettare regole per disciplinare un panorama in continuo mutamento. 1 Nel primo capitolo espongo il pensiero etico di Hans Jonas, il quale ha elaborato una filosofia morale, sviluppata negli anni settanta, ma che appare perfetta per il nostro tempo. La sua impostazione è, infatti, più comprensibile ora che negli anni della sua pubblicazione perché parte integrante del suo lavoro sono i moniti pessimistici verso un futuro a rischio, moniti purtroppo inascoltati poiché si possono facilmente verificare, oggi, le nefaste conseguenze da lui paventate. Altro contributo fondamentale del suo lavoro è l’analisi della storia della scienza e della tecnica; infatti i grandi dilemmi morali del nostro tempo dipendono proprio dal grande progresso tecnico-scientifico e dal mutamento che esso ha apportato alla natura umana ed extraumana. Il progresso ha aperto delle possibilità dapprima nemmeno immaginabili, e, come un vaso di Pandora, si sono riversati su di noi nuovi e angosciosi dilemmi morali. La soluzione proposta dal filosofo, ovvero una nuova etica fondata sul principio di responsabilità, sembrerebbe essere l’unica soluzione possibile, da adottare celermente, per evitare di sprofondare in un baratro irreversibile, come espresso nell’opera Sull’orlo dell’abisso. Il principio responsabilità, la sua personale teorizzazione etica, può, anzi deve, diventare l’egida sotto la quale l’impresa scientifica deve muoversi. 1 C. PICIOCCHI, La dignità nel fine vita: un concetto dirimente?, in A. D’ALOIA, Il diritto alla fine della vita. Principi, decisioni, casi, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2012, p. 42.

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Parole chiave

morte
eutanasia
bioetica
jonas
progresso
diritto di morire
bacone
welby
englaro
dat

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