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Il soggetto transizionale di G. Benedetti nella terapia non verbale delle psicosi e i suoi collegamenti con il pensiero freudiano

L'elaborato qui presente ha avuto come scopo una ricerca bibliografica relativa al vissuto dell'assenza di limiti corporei nella patologia delle psicosi, in particolar modo nella schizofrenia, analizzando inoltre i correlati neurofisiologici di tale sintomo, in particolare a livello dei neuroni specchio, di cui ricercatori di spicco come V. Gallese ritengono vi sia una disfunzione.
La tesi prende avvio dalle teorizzazioni di Freud riguardo l'istanza psichica dell'Io come punto di partenza per un'analisi del lavoro dello psicoanalista francese Didier Anzieu, l' "Io-pelle", termine con cui egli ha indicato la rappresentazione a livello psichico dei limiti corporei (di cui, appunto, gli psicotici sono privi). Da qui ci si sofferma sulla genesi di tale istanza e sulle declinazioni patologiche di essa che si hanno in relazione a carenze relative alle prime relazioni tra la madre e il bambino. Successivamente, dopo un breve accenno sulla natura e le caratteristiche più salienti della schizofrenia, si sviluppa ampiamente il topic principale: la perdita dei confini dell'Io e le modalità per fornire a questi pazienti una nuova, più solida e sana identità. Questo sembra possibile grazie a terapie non verbali in cui sembra emergere più che in altre il "soggetto transizionale" (G. Benedetti) o "terzo analitico intersoggettivo"), entità formata da parti psichiche del paziente e parti psichiche del terapeuta all'interno della relazione analitica. Tale terzo soggetto risulta essere il vero motore della terapia ed è esso che permette una restituzione del senso di sè alla persona psicotica.

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7 1 . 2 C o n c e t t o - t e o r i a d i I o - p e l l e Se a i te mpi de lla na sc ita e de i primi sviluppi de lla psic oa na lisi le ma la ttie pre va le nte me nte inc ontra te da Fre ud e da i primi psic oa na listi e ra no fonda me nta lme nte di na tura ne vrotic a (ne vrosi iste ric he , ne vrosi osse ssive , ne vrosi fobic he ), suc c e ssiva me nte c i si è trova ti se mpre più a dove r a ffronta re pa z ie nti c on disturbo borde rline di pe rsona lità , ma soc histi o a ffe tti da psic osi c he , tra l’a ltro, soffrono di una ma nc a nz a di c onfini de l proprio e sse re . Didie r Anz ie u (1985) a sc rive a lla soc ie tà post-mode rna una pa rte di re sponsa bilità , in qua nto c oltiva a mbiz ioni smisura te pe r l’individuo in ogni c onte sto di vita (di c oppia , fa milia re , ne lle istituz ioni soc ia li), e c he inc ora ggia un’a boliz ione de l limite a ttra ve rso l’uso di droghe a rtific ia li, c himic he e di a ltro ge ne re , fa vore ndo quindi l’imma turità e susc ita ndo una prolife ra z ione di disturbi psic hic i de l limite . Da qui il suo inte re sse ne ll’a na liz z a re c ome si struttura no que ste de limita z ioni, la c osidde tta “ pe lle psic hic a ” , il pe rc hé de lla loro a sse nz a , fra mme nta z ione o, in a ltri c a si, un e c c e ssivo ispe ssime nto di que sti c onfini, e ne l c e rc a re i giusti a pproc c i te ra pe utic i pe r a iuta re ta li pa z ie nti a ric ostruire i c onfini de lla loro pe rsona lità , offrire loro un’imma gine di sé unita ria , c ontinua e se pa ra ta da l mondo e ste rno, ma nte ne ndo c on e sso un ra pporto be n struttura to. Gli psic ologi ha nno disc usso e d e splora to va ri a spe tti de i c onfini, tra c ui que lli de lla pe rc e z ione , i c onfini re la tivi a pe nsie ri e se ntime nti, o tra sta ti di c onsa pe vole z z a e c osc ie nz a , c onfini sonno-ve glia , c onfini c orpore i e inte rpe rsona li (Ha rtma nn, Ha rrison, & Z borowski, 2001). Un c onfine , a nz itutto, ra ppre se nta la possibilità di distingue re un sé da un non-sé . L ’orga niz z a z ione di c onfini risulta indispe nsa bile pe r c onse ntire proc e ssi sia di sta biliz z a z ione c he di tra sforma z ione de ll’ide ntità , ga ra nte ndone c ontinuità a ttra ve rso il ma nte nime nto de lla diffe re nz ia z ione c on l’a ltro, pur ma nte ne ndo la possibilità di un c onfronto c he pe rme tta lo sviluppo e l’inte gra z ione di a spe tti nuovi. Il c onfine tra c c ia un profilo di tra nsiz ione c he c onse nte un e quilibrio dina mic o e osc illa nte : in c a si e stre mi ve rso la rigidità e in a ltri ve rso la dissoluz ione . L a le tte ra tura psic oa na litic a ha c olto l’importa nz a de lla pe lle , fa c e ndone ogge tto di ric e rc a e d osse rva z ione c linic a , pone ndo in luc e le implic a z ioni c he e ssa gioc a ne llo sviluppo c orpore o e psic hic o de l ba mbino e ne lla c a pa c ità , da a dulto, di sta bilire re la z ioni inte rpe rsona li in un c onte sto simbolic o-c ultura le (Ma rtino, De L uc a Pic ione , & Fre da , 2016). L a pe lle è a nz itutto l’orga no di se nso c he a vvolge la tota lità de lla supe rfic ie c orpore a , ric opre ndo una funz ione di c onfine e me dia tore tra la re a ltà e ste rna e la re a ltà inte rna .

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Parole chiave

psicologia
psicoanalisi
psicologia dinamica
freud
psicosi
schizofrenia
io-pelle
didier anzieu
terzo analitico intersoggettivo
soggetto transizionale

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