Il soggetto transizionale di G. Benedetti nella terapia non verbale delle psicosi e i suoi collegamenti con il pensiero freudiano
L'elaborato qui presente ha avuto come scopo una ricerca bibliografica relativa al vissuto dell'assenza di limiti corporei nella patologia delle psicosi, in particolar modo nella schizofrenia, analizzando inoltre i correlati neurofisiologici di tale sintomo, in particolare a livello dei neuroni specchio, di cui ricercatori di spicco come V. Gallese ritengono vi sia una disfunzione.
La tesi prende avvio dalle teorizzazioni di Freud riguardo l'istanza psichica dell'Io come punto di partenza per un'analisi del lavoro dello psicoanalista francese Didier Anzieu, l' "Io-pelle", termine con cui egli ha indicato la rappresentazione a livello psichico dei limiti corporei (di cui, appunto, gli psicotici sono privi). Da qui ci si sofferma sulla genesi di tale istanza e sulle declinazioni patologiche di essa che si hanno in relazione a carenze relative alle prime relazioni tra la madre e il bambino. Successivamente, dopo un breve accenno sulla natura e le caratteristiche più salienti della schizofrenia, si sviluppa ampiamente il topic principale: la perdita dei confini dell'Io e le modalità per fornire a questi pazienti una nuova, più solida e sana identità. Questo sembra possibile grazie a terapie non verbali in cui sembra emergere più che in altre il "soggetto transizionale" (G. Benedetti) o "terzo analitico intersoggettivo"), entità formata da parti psichiche del paziente e parti psichiche del terapeuta all'interno della relazione analitica. Tale terzo soggetto risulta essere il vero motore della terapia ed è esso che permette una restituzione del senso di sè alla persona psicotica.
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Informazioni tesi
Autore: | Linda Murro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Filosofia e Scienze e Tecniche Psicologiche |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Maurizio Peciccia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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