DREAMING STUFF: Shakespeare e Bion a confronto

La presente tesi si propone di argomentare le principali interpretazioni dell'emblematica citazione “We are such stuff as dreams are made on” presente in The Tempest di William Shakespeare tra il 1610 e il 1611 e, soprattutto, vuole fornirne una spiegazione in chiave psicoanalitica.

A tal fine si passerà brevemente in rassegna, all'interno del 1° capitolo, la concezione dell'onirico di Sigmund Freud, considerato da molti l'erede dello scrittore Inglese, perché è riuscito a tramutare la sua poesia nella teoria psicoanalitica. Freud, all'interno de L'interpretazione dei sogni, definiva i sogni “la via regia verso l'inconscio”: infatti essi rappresentano l'appagamento mascherato, censurato, di desideri inaccettabili e latenti contenuti nell'inconscio. Ma non solo: i sogni servono anche a proteggere e preservare il sonno dell'individuo.

L'altro punto di vista psicoanalitico che si prenderà in considerazione, che è stato approfondito nel 2° capitolo, è quello dello psicoanalista britannico Wilfred Ruprecht Bion, la cui prospettiva è ben diversa da quella freudiana, perché nella sua teorizzazione è il sogno che genera l'inconscio attraverso l'azione della funzione alfa, che ha il compito di trasformare le esperienze sensoriali (elementi β) e le emozioni che afferiscono alla persona in elementi utili, the stuff, per la costruzione dei sogni, dei pensieri e della memoria.