Il terremoto in Calabria del 1783. Dalla Catastrofe alla ricostruzione
Il titolo dovrebbe subito richiamare alla mente le tragiche ore di spavento e di morte sofferte dalla gente di Calabria, durante il disastroso terremoto del 1783.
Ci si interrogherà inoltre sul fatto se la Cassa Sacra sia stata o meno un fallimento. Di sicuro, come testimoniano anche le sue molteplici "rimodulazioni" non funzionò per come avrebbe dovuto, diventando una specie di carrozzone sottoposto a mille vicissitudini. Non mancarono gli esempi positivi di ricostruzione ciclopica di alcune Città, saranno analizzate nello specifico Mileto, Palmi, Cortale, Borgia e Filadelfia. Città a misura d'uomo e rispettose delle nuove regole di costruzione, che videro l'applicazione delle prime norme antisismiche ma che con il passare degli anni - lo vedremo con l'ausilio di alcune planimetrie - persero tale dimensione andando in barba non solo alle normative ma anche al buon senso e ad ogni canone di estetica.
La tesi contiene Memorie, relazioni e notizie storiche che sono state raccolte da Opere reperite nelle varie biblioteche e archivi della Calabria ed in particolar modo della Città di Catanzaro. Siamo in Calabria, è il 1783 sul trono di Napoli siedono i Borbone. Carlo secondogenito del Re di Spagna, nel 1734 diverrà Re di Napoli e Sicilia, nel 1759 a causa della morte del fratello primogenito Ferdinando VI morto senza lasciare eredi, diventerà Re di Spagna. Carlo, si troverà quindi a dover cedere la Corona napoletana a Ferdinando il quale prenderà il nome di Ferdinando IV regnando sino al 1825 e passando anche per l'unificazione del Regno di Sicilia con quello di Napoli avvenuta nel Congresso di Vienna del 1816. Essendo ancora in età puerile al Re venne affiancato un Consiglio di Reggenza e tra le personalità che ne fecero parte si distinse Bernardo Tanucci per la sua forte impronta laica volta ad imporre la superiorità dello Stato nei confronti dei privilegi feudali nobiliari ed ecclesiastici. Aiuterà la lotta contro i privilegi ed i possedimenti ecclesiastici anche l'allontanamento dal Regno di Napoli dei Gesuiti. Le politiche antifeudali adottate dai Borbone di Napoli, incentivarono un fervido movimento di idee anche figlie dell'Illuminismo che si articolarono in una volontà riformatrice in ogni settore in modo più o meno radicale. Il vento di cambiamento che soffiò anche sul Mezzogiorno italiano sfociò in un'esperienza carica di aspettative ma tragica quale la Rivoluzione Giacobina.
Nel 1783 il Sud Italia è quindi diviso tra classi povere e ricche, oppressione e benessere con ancora ben presente un sistema feudale che nella Provincia di Calabria Ultra assoggettava oltre trecentododici mila anime, impedendo un reale ed armonioso sviluppo della zona.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Elia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Giuseppe Gangemi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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