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Istituzioni e partecipazione: la crisi della fiducia nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Uno studio qualitativo tra gli studenti dell'Università degli Studi di Bergamo.

La fiducia è un'attitudine umana messa in atto in un contesto di incertezza, essa si fonda su aspettative ragionevoli che se disattese provocano delusione. Attraverso una riflessione sulle trasformazioni che la democrazia sta subendo attualmente, si osserva l'incapacità delle istituzioni di mantenere le promesse, la mancanza di un senso di condivisione e il bombardamento continuo di messaggi contraddittori che si autoelidono. Il cittadino perde il ruolo di co-creatore di senso nell'istituzione e diventa un mero utente che si limita ad usufruire dei servizi erogati; questa distanza che si interpone tra cittadino e istituzione porta ad una crisi della fiducia che si manifesta con indifferenza e scarsa partecipazione.
Scopo del presente lavoro è descrivere, attraverso uno studio qualitativo, come tutto ciò si possa osservare all'interno di un contesto specifico, l'Università di Bergamo. Lo studente si rivela, oggi, in evidente difficoltà ad investire la propria fiducia nell'università in quanto ne vengono meno i presupposti; si tratta di uno studente deluso dall'istituzione, passivo e con una scarsa cultura della partecipazione.

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7 Introduzione “Se siamo disillusi, è perché ci siamo illusi sulla facilità del compito” (Zagrebelsky, 2007, p.46). La crisi della fiducia nelle istituzioni è un fenomeno complesso che invade molti ambiti di studio: la filosofia, che dai tempi di Aristotele si interroga sulle forme di buon governo; la psicologia che studia i processi di costruzione della fiducia a partire dall’infanzia; e in ultimo, le scienze della comunicazione che affrontano la riflessione sui messaggi politici e la formazione dell’opinione pubblica. Lo scopo di questo lavoro è trovare i presupposti che permettono al cittadino di investire in un rapporto di fiducia con l’istituzione senza il quale si innescherebbe per logica un processo di indifferenza e scarsa partecipazione alla cosa pubblica. Dopo aver costruito un quadro teorico che permette la riflessione sul rapporto attuale tra cittadino e istituzioni, si procederà descrivendo lo studio qualitativo a supporto di questa tesi, ovvero l’analisi della crisi della fiducia dello studente nei confronti della propria università, nello specifico, l’Università degli studi di Bergamo. Il contesto teorico di riferimento inizia necessariamente con un primo capitolo dedicato al concetto generale di fiducia. L’azione di fidarsi, ben diversa dal confidare, si mette in atto in contesti di incertezza, come spiega Luhmann (1989), la fiducia diventa una riduzione della complessità, una soluzione per rendere tollerabile l’ansia generata dall’incertezza costante a cui è sottoposto l’essere umano. La fiducia viene costruita a partire dalla primissima infanzia e per descrivere questo processo ci si è avvalsi della teoria di Erikson (1982/1984), che affonda le proprie origini nella psicologia dello sviluppo. L’autore parla di una “fiducia di fondo” (p.55) che si costruisce nel primo anno di vita e si manifesta attraverso la sensazione di soddisfacimento dei propri bisogni e di benessere interiore; fondamentale a questo processo è la qualità del rapporto con la figura materna. La fiducia stessa è, inoltre, basilare nella formazione di una personalità coerente nell’individuo, ovvero nella costruzione dell’identità, nel riconoscimento di se stesso come differenziato dall’Altro. Le relazioni sociali sono, dunque, il primo ambiente entro cui si sperimenta l’investimento della fiducia, esso ne è il contesto privilegiato: è proprio l’interazione con l’Altro, attraverso la costruzione di significati comuni, che permette lo scambio di fiducia.

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