Rappresentazione dei mass media della violenza maschile contro le donne
Il mio lavoro di tesi parte dall’analisi di un fenomeno presente nella nostra società: il fenomeno della violenza di genere. Quando si parla della violenza di genere si fa riferimento a tutti gli atti commessi da parte di uomini, che arrecano danni alla salute psico/fisica della donna; che sia dunque un qualunque tipo di manifestazione di essa come la violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, facendo una breve distinzione nello specifico. La violenza di genere nella maggior parte dei casi si sviluppa in un contesto domestico e gli autori di tali reati sono uomini conosciuti dalle vittime, legati ad esse da relazioni affettive; queste aggressioni però non sempre vengono fuori dal contesto domestico, restando così segrete e accrescendo il cosiddetto “numero oscuro”. La violenza di genere purtroppo ha antiche radici che si basano su una questione socio- culturale, amplificata da una concezione maschilista della quale ancora oggi è permeata la nostra società. Con il continuo sviluppo della tecnologia, è possibile osservare come rispetto al passato la donna possa sentirsi un po’ più libera da quello che è il suo ruolo di madre/moglie riconosciuto dalla società, grazie a quello che viene chiamato “ciberfemminismo”: una sorta di femminismo moderno diffuso attraverso i nuovi sistemi tecnologici, soprattutto la rete web, in cui si va oltre quel dualismo di genere uomo/donna. Con lo sviluppo della tecnologia oggi è stato possibile anche una maggiore fruizione da parte di tutti di quelle forme di comunicazione di massa che prendono il nome di mass media, nei quali viene rappresentata l’immagine della donna, osservando come nel corso del tempo si è passati da una rappresentazione di quest’ultima come una donna dedita alla casa e alla famiglia per poi diventare un vero e proprio “oggetto” volgendo l’interesse esclusivamente al suo corpo, utilizzato per attirare l’attenzione su campagne pubblicitarie o fare audience nei programmi televisivi. Oltretutto i mass media ci riportano frequentemente storie di violenza, volgendo l’attenzione sul modo in cui questi ultimi rappresentano un fenomeno così importante come la violenza di genere, notando come spesso gli avvenimenti vengano raccontati in modo distorto o addirittura in alcuni casi occultati; per fare un breve esempio ho preso in esame gli avvenimenti di Colonia in Germania, accaduti nella notte tra il trentuno dicembre 2015 e il primo gennaio 2016, durante la quale ci sono state numerose aggressioni a donne da parte di extracomunitari accolti nella città. Inizialmente c’è stato un tentativo di occultamento, il quale, ipotizzano alcuni articoli, sia stato effettuato per proteggere la politica delle porte aperte della Merkel. Da non sottovalutare poi l’importanza del ruolo che rivestono oggi i social network, diventando una lama a doppio taglio; queste comunità virtuali che da una parte favoriscono la socializzazione e l’incremento della rete sociale dell’individuo, ma dall’altra possono diventare mezzo di persecuzione per donne e ragazze (non escludiamo che possa essere così anche per individui di sesso maschile ma nel mio lavoro di tesi prenderò in esempio casi di donne, facendo riferimento alla violenza maschile contro quest’ultime). È necessario parlare di quanto il ruolo dei media e della stampa sia fondamentale per la prevenzione e la sensibilizzazione contro l’aumento di tale fenomeno, lo sviluppo di campagne pubblicitarie e interventi attuati.
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Informazioni tesi
Autore: | Flora Nazzaro D'Apice |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Management delle politiche e dei servizi sociali |
Relatore: | Claudio Alberto Tognonato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 111 |
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