Il disastro di Seveso: contaminazione e interventi di ripristino ambientale
La tesi consiste in un resoconto a trecentosessanta gradi del più grave disastro dell'industria chimica italiana, causato da un incidente avvenuto il 10 luglio 1976 nello stabilimento ICMESA di Meda, circa 20 km a nord di Milano. In cifre:
- 1.810 ha di territorio contaminati da 2,3,7,8-Tetraclorodibenzo-p-diossina (comunemente nota diossina);
- più di 37.000 persone esposte;
- 193 casi di cloracne (di cui 170 su pazienti con età inferiore a 15 anni);
- almeno 31 aborti terapeutici effettuati da donne in gravidanza che temevano i possibili effetti teratogeni della diossina;
- svariate migliaia di animali morti;
- danni per più di 120 miliardi di lire.
Il lavoro comincia con una panoramica della situazione socio-economica della zona colpita dal disastro. Viene poi analizzata la fabbrica ICMESA di Meda: la sua storia, il ciclo produttivo da cui scaturì l'incidente e le sue criticità intrinseche. Si passa quindi alla descrizione della classe di composti chiamati policlorodibenzodiossine, e nello specifico della 2,3,7,8-Tetraclorodibenzo-p-diossina, la congenere rilasciata in grandi quantità durante l'incidente. Segue un breve resoconto della dinamica dell'incidente e degli eventi dei mesi successivi, sino a giungere alla parte più importante della tesi: la descrizione delle attività di campionamento eseguite sulle matrici ambientali e la descrizione degli interventi di bonifica, ripristino ambientale e smaltimento dei materiali contaminati. Nella parte finale del lavoro vengono illustrati il monitoraggio sanitario sulla popolazione esposta alla contaminazione da diossina e le evidenze cliniche risultanti, viene quindi discussa l'influenza che il disastro ha avuto sull'evoluzione delle normative e delle tecnologie riguardanti la sicurezza degli impianti industriali e infine viene fornita una descrizione sommaria della situazione attuale nell'ex area contaminata.
Dalla tesi si evince l'evidente impreparazione generale (politica, tecnica, sanitaria) di fronte ad un evento di tale portata. Dopo un primo periodo di paralisi presero però il sopravvento la tenacia e l'abilità dei tecnici e degli operatori sanitari, che lavorarono duramente per contenere i danni causati dal disastro e successivamente per ripristinare l'ambiente e monitorare le condizioni cliniche delle persone esposte alla contaminazione. Il loro lavoro ha portato un fondamentale contributo nei campi della valutazione della contaminazione da diossina e dello studio dei suoi effetti sull'uomo, rendendo esemplare l'approccio tecnico-scientifico adottato nei mesi ed anni successivi al disastro.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianluca Floris |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria civile e ambientale |
Relatore: | Francesco Desogus |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 53 |
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