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Il comportamento prosociale nel contesto lavorativo: un contributo empirico

Nei contesti lavorativi, amicali e sociali la possibilità di riuscire a raggiungere un obiettivo, affrontare un imprevisto o una situazione di disagio è sempre più legata a capacità e risorse personali, sia per sé stessi che mettendo in campo azioni e comportamenti di aiuto verso chi ne necessita, per riuscire a superare una difficoltà, per raggiungere un traguardo o nel leggere in maniera alternativa una situazione complessa. Questa tesi è un percorso di ricerca e riflessione sul comportamento prosociale, con una prima parte dedicata agli studi e ai dati di ricerca forniti sul fenomeno, attraverso un quadro di insieme che ne riporta i contributi teorici più salienti. Ampio spazio viene dedicato al contesto lavorativo con approfondimenti sul comportamento extra-ruolo e, nello specifico, sul comportamento di cittadinanza organizzativa (Organizational Citizenship Behaviour - OCB) nelle organizzazioni. La seconda parte del lavoro giunge all'approfondimento delle variabili personali e ambientali sottese alla tendenza ad aiutare gli altri: caratteristiche morali, emotive, sociali e contestuali. La terza parte si concentra sugli aspetti del comportamento prosociale in un contesto lavorativo, esaminando - attraverso analisi statistica - variabili personali come l'empatia, la gestione delle proprie emozioni, il disimpegno civico e variabili ambientali come il supporto percepito nell'ambiente lavorativo, per verificare come tali aspetti possano promuovere oppure ostacolare la tendenza alla condotta prosociale. Lo studio empirico, eseguito in un contesto lavorativo, prende in esame le variabili sopra esposte in un campione di 50 soggetti, impiegati di un'azienda di telecomunicazioni, equamente distribuiti tra uomini e donne. La rilevazione, effettuata attraverso una ricerca trasversale, è stata eseguita attraverso la somministrazione di questionari (autocompilati in modo anonimo e con dichiarazione di consenso informato), per rilevare sia il ruolo delle determinanti del comportamento prosociale prese in esame, sia le correlazioni e il differente peso tra di esse. I risultati principali evidenziano quanto segue:
1) l'importanza dell'autoefficacia legata all'empatia e all'espressione delle emozioni positive nel promuovere il comportamento prosociale;
2) il ruolo della preoccupazione empatica (empatic concern) e della "presa di prospettiva" (perspective taking") nel promuovere il comportamento d'aiuto nel posto di lavoro;
3) l'alta correlazione positiva tra il comportamento extra-ruolo (OCB) e il comportamento prosociale, mitigata dalla tendenza al disimpegno civico;
4) un'autoefficacia crescente nella gestione delle emozioni negative se legata ad un supporto percepito più elevato. In conclusione, considerando l'importanza delle differenze empatiche di personalità nel favorire la condotta prosociale e le relazioni risultanti tra le determinanti sopra esposte, sarebbero auspicabili interventi del tipo seguente:
a) promozione e sviluppo dell'autoefficacia e dell'impegno civico sia in contesti sociali che organizzativi, allo scopo di favorire il comportamento prosociale;
b) azioni di miglioramento, nelle organizzazioni, della percezione di supporto da parte dei dipendenti, così da promuovere il comportamento extra-ruolo e, di conseguenza sia una tendenza più elevata alla condotta prosociale sia un maggiore impegno organizzativo per performance più elevate.

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4 Premessa Nella società attuale è sempre più evidente come nei contesti lavorativi, amicali e sociali la possibilità di riuscita nel raggiungere un obiettivo, nel fronteggiare imprevisti e situazioni di disagio, sia strettamente legata alle capacità e risorse personali, sia per sé stessi che nel fornire un aiuto, un supporto o un vero soccorso a chi si trova in difficoltà. Spesso l‟aiuto - sia esso fatto di azioni vere e proprie sia anche psicologico, di comprensione e partecipazione - si rivela fondamentale per superare un ostacolo, un momento di disagio o di transizione, una problematica emotiva e affettiva, quando la richiesta viene esplicitata e quando resta implicita ma viene recepita. Ciò che mi ha spinto ad intraprendere questo lavoro è l‟interesse per le potenzialità delle persone di esercitare un ruolo attivo nel cambiare il corso degli eventi, coinvolgendo loro stesse e mettendo in campo azioni e comportamenti di aiuto verso chi ne necessita, per riuscire a superare una difficoltà, per raggiungere un traguardo o nel leggere in maniera alternativa una situazione complessa. L‟obiettivo di questa tesi è partire dalle riflessioni, dagli studi teorici e dai contributi di ricerca che in decenni precedenti sono stati forniti sul comportamento prosociale, per poi giungere ad approfondire alcune caratteristiche individuali sottese alla tendenza a mettere in atto comportamenti d‟aiuto. Nello specifico, il presente lavoro prende in esame le determinanti emotive, sociali e cognitive dell„agire in favore di qualcuno, con la consapevolezza di comprenderne e percepirne le necessità e il bisogno di supporto. L‟elaborato ricostruisce un quadro teorico, concentrandosi sugli aspetti del comportamento prosociale in un contesto lavorativo, esaminandone - attraverso analisi statistica - le correlazioni tra variabili personali (come l‟empatia, la gestione delle proprie emozioni, l‟impegno civico) e variabili contestuali (come il supporto percepito nell‟ambiente lavorativo), per poter verificare come tali componenti promuovano la tendenza a mettere in atto condotte prosociali in generale e nei luoghi di lavoro. Nel 1° capitolo, dopo una breve introduzione sulla tematica del comportamento prosociale viene definito il fenomeno, prendendone in considerazione gli aspetti funzionali alla riuscita, la reciprocità positiva nelle relazioni interpersonali, la componente empatica e la consapevolezza delle proprie intenzioni. La definizione è poi seguita da un quadro di insieme che riporta i contributi teorici più salienti che hanno concorso alla conoscenza e studio del fenomeno, fino a contributi recenti sullo sviluppo empatico e sulla socializzazione, con evidenze di studi empirici sulle differenze individuali di genere e dei “tratti” di personalità. La chiusura del capitolo è

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Vattani
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università Telematica Internazionale Uninettuno
  Facoltà: DISCIPLINE PSICOSOCIALI
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Marinella  Paciello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 89

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