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Le collaborazioni fra Luciano Berio e Italo Calvino: i libretti d'opera

Le collaborazioni fra Luciano Berio e Italo Calvino: i libretti d'opera.
Nonostante le difficoltà incontrate negli anni, la collaborazione fra Berio e Calvino, durata alla luce degli spettacoli analizzati circa tre decenni, assume ai miei occhi l’andamento armonico di una sinosoide.
Berio e Calvino, insieme ed allo stesso tempo diversi, ognuno alle prese con le prorie passioni ed i propri fantasmi. Musicista e scrittore, legati ma autonomi, affiancati ma in contrasto. Il loro rapporto ha dunque profondi punti d’intesa, non strettamente legati alla volontà di affrontare gli stessi argomenti sociali, politici o gli stessi temi narrativi, ma che emergono chiaramrente dalla loro ultima collaborazione, curiosamente la meno scorrevole nelle sue tappe creative: entrambi intendono l’opera come metafora di se stessa.
Ripercorrendo la tradizione musicale l’uno, la letteraria l’altro, verificano le proprie radici ed appartenenze culturali, trovando un difficile punto di dialogo, lasciando trasparire la grande forza della capacità di comunicazione ed allo stesso tempo la sua complessità.

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5 INTRODUZIONE In questa dissertazione mi propongo di analizzare gli allestimenti scenici frutto della collaborazione di Luciano Berio 1 ed Italo Calvino 2 . Oggetto di analisi specifica della dissertazione saranno: il libretto dei lavori interessati con chiara ricerca delle fonti e delle contaminazioni subite dai testi in riferimento alle origini, alle differenti ispirazioni da cui gli autori hanno attinto i diversi argomenti; gli intrecci dei suddetti testi dalle origini sino alla stesura ultima ed alla pubblica rappresentazione; alle problematiche venutesi a creare durante la lavorazione e la stesura dei libretti, prendendo in esame gli eventuali accordi e/o disaccordi tra le varie versioni; il rapporto tra musica e testo con particolar riguardo alla stretta alternanza o predominanza dei linguaggi, al loro intreccio in scrittura, presentazione finale ed allestimento scenico; la regia degli allestimenti, affrontata nella sua iconografia, nella critica degli allestimenti, grazie al materiale di cui sono in possesso, per giungere ad un raffronto fra i personaggi delle opere e le loro caratteristiche, aspirando al significato ultimo dei lavori; 1 Luciano BERIO (1925-2003) nacque ad Oneglia (Imperia) nel 1925. Iniziò gli studi col padre proseguendoli poi al conservatorio di Milano sotto la guida di Paribeni e Ghedini. Nel 1954 fondò con Bruno Maderna lo Studio di Fonologia della Rai di Milano, che diresse sino al 1960. Nel 1956 fondò la rivista «Incontri Musicali». Ha svolto una intensa attività di insegnante negli Stati Uniti e in Europa, tenendo corsi di composizione a Tanglewood (1960); alla Summer School di Dartlington (1961); al Mills College di Oakland (1962- 1963); a Darmstadt, a Colonia, alla Harvard University e alla Juiliard School of Music di New York. Dal 1974 al 1979 collaborò con l’Ircam di Parigi. Nel 1980 la City University di Londra gli conferì la laurea Honoris Causa. Ha diretto le più iportanti formazioni orchestrali negli stati Uniti e in Europa. 2 Italo CALVINO (1923-1985) nato a Santiago di Las Vegas, Cuba, da famiglia sanremese, trascorse l’infanzia e la giovinezza a Sanremo (IM). Durante la guerra partecipò alla resistenza. In seguito si stabilì a Torino, dove lavorò presso la Casa Editrice Einaudi con Cesare Pavese, che insieme a Elio Vittorini incoraggiò le sue prime prove di scrittore. Nel 1972 gli è stato conferito dall’Accademia dei Lincei il Premio Feltrinelli per la letteratura. Nel 1977 iniziò il lavoro al libretto de La Vera Storia di Luciano Berio. Dal 1979 visse tra Parigi e Roma. Svolse attività di consulenza editoriale per la Casa Einaudi; ha collaborato a riviste e quotidiani, tra cui «La Repubblica».

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