Automazione del comparto biologico di un impianto di trattamento acque reflue civili a fanghi attivi, mediante sonde Ox-Redox con telegestione su cloud
Il presente lavoro è, in sintesi, il risultato di un’esperienza svolto nell'ambito di un corso di alta formazione finalizzata a ripartire, in un’ottica multidisciplinare e applicativa, le tecniche più innovative attinenti al trattamento dei reflui e relativo reimpiego irriguo della risorsa.
Uno dei limiti tecnici che ostacola la diffusione della best-practice del riutilizzo di acque reflue depurate è circoscritto nella difficoltà di gestire un processo di rimozione biologico, affinché mantenga l’efficienza costante nel tempo e sia sostenibile nelle interazioni con il sistema ambiente.
La gestione degli impianti di trattamento delle acque reflue rappresenta una scienza che ingloba nozioni d’impiantistica, idraulica, microbiologia, chimica-fisica ed elettro-meccanica, inoltre in virtù dei molteplici gradi di variabilità legati alla continua instabilità dei carichi e della natura degli scarichi, si può dire come tale scienza risulta ancora poco ammaestrata.
La ricerca industriale negli ultimi anni, ha proposto diverse soluzioni a tale problematica individuando due strade percorribili; da una parte, lo studio del fenomeno su scala pilota, con risultati deludenti vista la scarsa replicabilità su scala reale, e dall'altra attraverso l’installazione di "package" costituiti da sonde poste in campo e software in grado di governare le architetture di elaborazione dati e controllo.
Tale soluzione, seppur in grado di fornire segnali positivi verso il miglioramento delle efficienze di abbattimento inquinanti, rappresenta una metodologia con elevati oneri economici e giustificata solo nel caso di grandi stazioni di trattamento.
La metodologia proposta in questa attività di ricerca industriale, risponde all'esigenza generalizzata e diffusa nel territorio nazionale di contenere gli investimenti nel comparto strumentale, in quanto maggiormente presente la taglia medio - piccola delle stazioni di trattamento.
Nel dettaglio si mira a diffondere l'applicazione della ICT a servizio dell’ingegneria di processo degli impianti di trattamento dei reflui civili, attraverso un monitoraggio puntuale, costante e intensivo dei parametri chimico-fisici necessari a trarne considerazioni e correlazioni per indicare gli interventi richiesti da una gestione ordinaria e/o straordinaria dell’impianto.
Si realizza a tal fine, un sistema intelligente in grado di descrivere gli eventi storici dell’impianto ai fini di definirne, interpretando opportunamente i dati, gli algoritmi che ne governeranno il funzionamento.
In altre parole è stato realizzato un sistema di supporto alle decisioni che integra le nozioni provenienti dall'ingegneria di processo con gli elementi ad alto contenuto tecnologico racchiusi nelle tecnologie del telecontrollo e della gestione su piattaforma cloud.
La potenzialità di questo strumento utile alla ricerca per raggiungere risultati sperimentali di qualità e in poco tempo, è ascrivibile anche alla possibilità semplificata di integrare ulteriore strumentazione (revamping strumentale) non essendo regolamentata dalla logica dei "package" sopra citati.
Ribadendo quanto detto, una parte della sperimentazione ha riguardato la stabilizzazione del tenore di ossigeno del reattore biologico, e l’altra l’introduzione di un nuovo parametro di misura (ORP, potenziale di ossido-riduzione), come elemento di misura a tecnologia consolidata e a basso costo, per ottenere correlazioni sull'andamento del processo.
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Informazioni tesi
Autore: | Pietro Difonzo |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Trattamenti acque reflue finalizzati al loro riutilizzo irriguo |
Anno: | 2013 |
Docente/Relatore: | A. Ferruccio Piccinni |
Istituito da: | Università degli Studi di Bari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 36 |
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