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I vincoli preordinati all'esproprio tra reiterazione e indennizzo

Il lavoro svolto per questa tesi di laurea è finalizzato all'approfondimento della materia dell'espropriazione per pubblica utilità di beni immobili, o di diritti relativi ad immobili, per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità per essere fruiti indistintamente dai cittadini, ovvero destinate al conseguimento di un pubblico interesse.
L'espropriazione ricade nel diritto amministrativo attraverso il quale nell'ambito del potere ablativo la Pubblica amministrazione rinviene il trasferimento coattivo di un diritto reale, da un soggetto (espropriato) ad un altro soggetto (beneficiario) finalizzato alla realizzazione di un'opera pubblica o per altri motivi di pubblico interesse e dietro versamento di indennizzo.
La materia è regolamentata dal D.P.R.327/2001 del Testo Unico dell'espropriazione per pubblica utilità entrato in vigore il 30 giugno 2003.
Notevoli sono le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che hanno consolidato nel tempo la sicurezza del privato cittadino a garanzia non solo della collocazione di chi subisce un torto, ma anche della P.A.
In questa tesi vengono esaminati differenti aspetti relativi all'espropriazione sotto il profilo generale indicando quelli che sono le prospettive dal punto di vista organizzativo. Le varie fasi del procedimento, seguite da un'attenta analisi di alcune sentenze incentrate sulle modalità di indennizzo e di reiterazione dei vincoli preordinati all'esproprio e l'applicazione di queste modalità in alcuni casi particolari.
Infine concludo il mio lavoro esponendo un caso concreto di un espropriazione per pubblica utilità, riguardante la variante della S.s. n. 7 Appia nei pressi del Comune di Formia.
Nella realizzazione di questo mio elaborato ho consultato e approfondito lo studio di differenti testi giuridici e non. Ho cercato di cogliere dalle fonti che avevo a disposizione i concetti e gli avvenimenti più rilevanti per poi metterlo a confronto e analizzarlo, al fine di poter sviluppare un'argomentazione del tema da me trattato quando più chiara ed esaustiva possibile.

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Capitolo 1: Brevi cenni sull’espropriazione 1.1 Natura dell'istituto L’espropriazione per pubblica utilità è l’istituto giuridico in virtù del quale la pubblica amministrazione 1 può, tramite l'adozione di un provvedimento, acquisire o far acquisire ad un altro soggetto (pubblico o privato), per esigenze di interesse pubblico, la proprietà o altro diritto reale 2 su di un bene, indipendentemente dalla volontà del suo proprietario, previo pagamento di un indennizzo. L’espropriazione è espressione del potere ablatorio 3 che, in varia misura, tutti gli ordinamenti riconoscono alla pubblica amministrazione e che consente alla stessa di sacrificare l’interesse privato in vista di un superiore interesse pubblico. Inoltre, per l’esecuzione di un’opera di pubblica utilità possono essere occupati temporaneamente terreni per l’estrazione, per il deposito di materiali e attrezzature, per l’installazione di magazzini e cantieri di lavoro, per praticare passaggi provvisori, per aprire canali di diversione delle acque o per ogni altro uso necessario alla realizzazione dell’opera. Il sacrificio imposto al privato viene giustificato in ragione della prevalenza che assume l'interesse privato, per il quale vine assegnata alla proprietà privata una funzione di supporto all'intervento dello stato. Costituisce, pertanto, uno degli istituti più caratteristici del rapporto tra libertà e autorità, tra soggetto privato e amministrazione pubblica proprio perché solleva il problema fondamentale della tutela del diritto di proprietà rispetto all'esercizio del potere pubblico. Una tutela che ha condotto, in primo luogo a valorizzare la riserva di legge contenuta nell'art.42 4 , comma 3 della Costituzione e ad attribuire rilievo agli strumenti di partecipazione dei soggetti privati. L'art. 42 della Costituzione dopo aver attribuito alla legge la determinazione dei modi di acquisto e di godimento, nonché dei limiti della proprietà, allo scopo di assicurarne la funzione 1 Il termine Pubblica Amministrazione ha un duplice significato: in senso oggettivo è una funzione pubblica , consistente nell'attività volta alla cura degli interessi della collettività; comprende il complesso delle aziende pubbliche: - istituti e le scuole di ogni ordine e grado; - le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo; - le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane ecc; in senso soggettivo è l'insieme dei soggetti che esercitano tale funzione. L'aggettivo "pubblica" che qualifica il termine amministrazione fa capire che quest'ultimo ha di per sé un significato più ampio: in effetti qualsiasi persona o ente svolge attività volta alla cura dei propri interessi privati o di quelli della collettività di riferimento. (http://www.slideshare.net/giota/la-pubblica-amministrazione) 2 Il diritto reale attribuisce al titolare il potere di utilizzare il bene. Si differenziano dagli altri diritto assoluti perché hanno ad oggetto cose, più precisamente i beni materiali. Si distinguono in, diritti reali su cosa propria (la proprietà) e diritti reali su cose altrui. Quest'ultimi si distinguono in, diritti reali di godimento e diritti reali di garanzia. I primi limitano il potere di godimento del del proprietario, i secondi riguardano la garanzia dei creditori. (http://www.skuola.net/diritto/diritti-reali-definizione.html) 3 Il potere ablatorio incide negativamente nella sfera giuridica del destinatario imponendo obblighi, oppure sottraendo situazioni favorevoli dal privato all’amministrazione. In questo caso, il destinatario dell’esercizio del potere si presenta come titolare di interessi legittimi oppositivi. Tra i provvedimenti ablatori reali ricordiamo le espropriazioni, e cioè quei provvedimenti che producono l’effetto di costituire un diritto di proprietà o un altro diritto reale in capo ad un soggetto prima dell’estinzione dello stesso diritto in capo ad un altro soggetto. Il tutto, finalizzato alla realizzazione di un’opera pubblica o per altri motivi di pubblico interesse e dietro versamento di indennizzo. (Paolo Loro, (2011), Vincoli urbanistici ed edificabilità, Exseo ) 4 L’art. 42, comma 3, Cost. afferma che “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale”. Tale disposizione normativa è stata interpretata dalla dottrina e dalla Corte costituzionale come relativa all’intera categoria dei provvedimenti ablatori reali e non alla sola espropriazione. Da tale norma si possono ricavare i seguenti principi generali: principio della riserva di legge, in quanto solo una legge può riconoscere alla P.A., caso per caso , il potere di sottrarre il bene al privato, fissando limiti, oggetto e condizioni dell’atto ablativo; - obbligo di indennizzo, in quanto in tutte le ipotesi di appropriazione di un bene o di una facoltà da parte dell’amministrazione è dovuta al proprietario un’indennità, che si configura quale presupposto di legittimità dell’atto ablativo; - la necessità di motivi di interesse generale, cioè pubblico, a fondamento dell’atto ablativo. (Giancarlo Rolla, (2010), La tutela costituzionale dei diritti, Giuffrè ).

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Informazioni tesi

  Autore: Pasquale Nannarone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Architettura
  Corso: Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale
  Relatore: Lorenzo Casini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 40

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Parole chiave

cessione
testo unico
espropriazione
reiterazione
aree urbane
retrocessione
esproprio di terreni
vincoli preordinati
diritto dell'indennità
comune di formia
occupazione temporanea di aree
valutazione dell'indennità
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