Dipendenza da lavoro. Work Addiction e Workaholism
Nel panorama delle dipendenze patologiche, crescente attenzione ricevono oggi, quelle che sono “le nuove dipendenze” o “dipendenze sociali” dovute a comportamenti i quali pur producendo le stesse conseguenze delle tossico-dipendenze si costruiscono e si autoalimentano in assenza di qualsiasi sostanza chimica ed hanno a che fare con comportamenti , abitudini, usi del tutto legittimi e socialmente incentivati. Fanno parte di questo gruppo lo shopping compulsivo, il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza dal sesso e la stessa work addiction un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo che si manifesta attraverso richieste autoimposte, incapacità di regolare le abitudini lavorative ed eccessiva indulgenza al lavoro. Le origini di tale disturbo sembrano risiedere nell’infanzia quando il soggetto sperimenta la mancanza di amore e valorizzazione da parte dei genitori. Inconsciamente spinto dalla convinzione che l’amore e l’approvazione possono essere conseguiti solo attraverso sforzi straordinari, s’impegna in una continua ricerca di perfezione che resta però insoddisfatta. Il sorgere della dipendenza da lavoro è favorito anche dall’attuale progresso industriale e tecnologico, che determinando una generale situazione d’insicurezza nel mondo lavorativo, spinge gli individui ad eccedere nel proprio lavoro e a competere per paura di perdere il proprio ruolo. Risulta chiaro come aumenti il peso dell’identità lavorativa sull’identità personale. È fondamentale chiarire che il termine dipendenza non ha sempre una connotazione negativa, quindi sarebbe errato parlare di una polarità dipendenza-indipendenza, e sarebbe più opportuno che noi parlassimo di un continuum tra dipendenza sana e patologica, indicando con il primo gli aspetti necessari per il normale funzionamento psichico, aspetti che per alcuni individui possono assumere una forma patologica, quindi la dipendenza patologica viene definita come una esperienza caratterizzata dal bisogno coatto di essere ripetuta con modalità compulsive. Nel passaggio da un comportamento normale ad uno additivo si possono distinguere 3 fasi: iniziale critica e cronica. Nella fase iniziale il soggetto inizia a lavorare di nascosto e i rapporti iniziano a deteriorarsi.
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Informazioni tesi
Autore: | Gino Micco |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Dino Mengozzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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