Il software libero nella pubblica amministrazione
Alla luce di quanto analizzato, l’Open Source rappresenta sicuramente una grande opportunità non solo per la crescita e l’evoluzione della pubblica amministrazione italiana, ma anche per la diffusione in tutta la società, di un nuovo modo di condividere le conoscenze e le informazioni. L’innovazione introdotta, infatti, comporta delle modificazioni di carattere tecnico, organizzativo e soprattutto culturale che investono molteplici settori della società.
L’affermazione e la crescita dell’open source sono andati di pari passo con la diffusione di Internet in tutto il mondo e di conseguenza con il nascere di nuovi formati standard aperti, condivisibili dalla moltitudine delle comunity che nel frattempo si sono proliferate. Ed è proprio grazie a queste, che già dalla prima fase di espansione del “movimento”, il FLOSS si è largamente diffuso coinvolgendo progressivamente, non più solo ambienti universitari o di ricerca, ma soprattutto imprese, governi e comuni cittadini. In sostanza si è spostato dai laboratori e dalle “cantine” di programmatori e hacker, fino al “mercato globale”.
Tutto ciò ha portato nel tempo ad una maggiore consapevolezza della qualità generale del software open source e delle sue potenzialità di sviluppo.
In questo contesto si rivela importantissimo il ruolo delle istituzioni nel promuovere un’utilizzo consapevole alle tecnologie informatiche e nel creare delle strutture che sappiano costituirsi come guide per la comprensione di un fenomeno variegato, complesso, in costante evoluzione come l’open source. La pubblica amministrazione, nell’ambito della sua progressiva riforma ed evoluzione, diviene così attore fondamentale per la diffusione e per la regolamentazione del FLOSS esercitando la sua funzione di garante dell’interesse pubblico.
Abbiamo visto come il legislatore italiano, consapevole di tutto ciò, abbia voluto seguire le indicazioni provenienti dal mondo del software mettendo per la prima volta sullo stesso piano il FLOSS e il software proprietario. Il Codice dell’amministrazione Digitale, evitando di favorire una delle due modalità di acquisizione, si veste di un ruolo neutrale, “scaricando” sulle singole amministrazioni l’onere di valutare e scegliere le tipologie di soluzioni software più adatte alle loro esigenze. Nonostante la molteplicità di critiche rivolte al Codice proprio in merito a tale aspetto, a nostro parere è corretto che la normativa statale non si sbilanci troppo a favore dell’open source per andare a discapito del software proprietario ma resti neutra e non interventista su un mercato tanto delicato come quello del software. L’analisi dei benefici e dei rischi correlati all’uso del FLOSS nella Pubblica Amministrazione, ha fatto emergere la predominanza dei primi rispetto agli altri, ma ha evidenziato altresì l’importanza di non sottovalutare la presenza di eventuali negatività in quanto potenzialmente invalidanti di tutta l’organizzazione basata su tali sistemi informativi. Infatti, se è vero che l’adozione del FLOSS da parte della PA da un lato pone quest’ultima al riparo dai “capricci” delle grandi software house, dall’altra parte la espone ai ben più incontrollabili “umori” delle comunity di sviluppo, che in assenza di particolari stimoli, potrebbero ad un certo punto, creare notevoli problemi di stabilità del mercato dei programmi open source. Forse questo ne rappresenta ancora oggi uno dei limiti più evidenti.
L’Open Source è una realtà ormai presente da anni nel mercato del software ed è in grado di offrire vantaggi economici e funzionali ma è comunque necessario che siano sempre attentamente valutati i costi e i benefici attesi derivanti dall’utilizzo, confrontandoli con quelli relativi all’adozione di software proprietario. In ogni caso, la pubblica amministrazione, deve prestare attenzione alla portata innovativa dell’introduzione del FLOSS, sul piano culturale, organizzativo e tecnico nelle organizzazioni e nella società.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Careddu |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Amministrazione Governo e Sviluppo Locale |
Relatore: | Daniele Marongiu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 43 |
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