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La stampa durante la dittatura fascista

Durante il fascismo, si assiste ad una graduale subordinazione della stampa, ma anche degli altri mezzi di comunicazione di massa al Regime. La libertà di stampa, che è stata una conquista importante del cittadino e che oggi è difesa dalla costituzione, fu cancellata.
In questo mio lavoro ho voluto seguire l’atteggiamento della stampa, in particolare del Corriere della Sera, negli anni dell’avvento del fascismo fino al sorgere della dittatura. Così, dopo aver fatto una breve introduzione nella quale ricordo gli anni in cui il fascismo sale al potere prima come movimento poi come partito, mi sono soffermato su alcuni aspetti della fascistizzazione della vita ed in particolare sul ruolo della stampa.
La parte centrale del mio approfondimento è stata costituita dall’analisi di alcuni documenti e di alcune pagine dell’Avanti! e del Corriere della Sera che mi sono sembrate particolarmente significative per l’argomento preso in esame.
Proprio dalle letture di alcuni articoli degli anni compresi tra il 1922 e il 1926, si evince il passaggio del quotidiano milanese da un atteggiamento ambiguo, ad una condotta di evidente contrarietà al fascismo, fino al momento in cui il giornale diviene megafono de Regime.

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3 Introduzione Durante il fascismo, si assiste ad una graduale subordinazione della stampa, ma anche degli altri mezzi di comunicazione di massa al Regime. La libertà di stampa, che è stata una conquista importante del cittadino e che oggi è difesa dalla costituzione, fu cancellata. In questo mio lavoro ho voluto seguire l’atteggiamento della stampa, in particolare del Corriere della Sera, negli anni dell’avvento del fascismo fino al sorgere della dittatura. Così, dopo aver fatto una breve introduzione nella quale ricordo gli anni in cui il fascismo sale al potere prima come movimento poi come partito, mi sono soffermato su alcuni aspetti della fascistizzazione della vita ed in particolare sul ruolo della stampa. La parte centrale del mio approfondimento è stata costituita dall’analisi di alcuni documenti e di alcune pagine dell’Avanti! e del Corriere della Sera che mi sono sembrate particolarmente significative per l’argomento preso in esame. Proprio dalle letture di alcuni articoli degli anni compresi tra il 1922 e il 1926, si evince il passaggio del quotidiano milanese da un atteggiamento ambiguo, ad una condotta di evidente contrarietà al fascismo, fino al momento in cui il giornale diviene megafono de Regime.

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