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Le implicazioni organizzative e finanziarie del decentramento istituzionale, con particolare riferimento alla legge Bassanini

Questa tesi ha lo scopo di effettuare una ricognizione della legge Bassanini n°59/1997 e dei suoi decreti di attuazione della legge, cercando di analizzare l'organizzazione della Pubblica Amministrazione e il sistema del finanziamento delle regioni nel nuovo assetto istituzionale che si dovrebbe delineare da qui ad alcuni anni a venire.
La tesi si struttura in 3 grandi settori:1) parte normativa, 2) parte relativa all'organizzazione e 3) parte relativa al finanziamento.
Nella prima parte viene fornita una breve visione dell’attuale sistema normativo con una spiegazione tecnica del concetto di "Federalismo" e una rassegna dei lavori delle commissioni Bicamerali.
In seguito si analizza la Legge n° 59/1997, effettuandone una valutazione critica anche alla base della attuazione finora ricevuta a livello nazionale e regionale.
Nella seconda parte, si introduce la questione del pubblico impiego che in seguito al decentramento dovrebbe uscirne completamente rivoluzionato, sia dall'abolizione di alcuni ministeri, comportando così un trasferimento di funzioni e di personale, sia dall'introduzione di un rapporto di lavoro privatizzato per i dirigenti, che vengono sempre più assimilati ai manager delle aziende private anche nella responsabilità e nel raggiungimento di obbiettivi.
L'ultima parte concerne il sistema di finanziamento delle regioni: viene analizzata la situazione finanziaria e fiscale delle regioni e si esaminano le simulazioni circa le spese e le entrate delle regioni sia prima che dopo l'applicazione della legge Bassanini. In particolare si scruterà all'autonomia regionale nelle fonti di finanziamento.
Infine si accennerà alla questione della perequazione, la cui esigenza è accentuata dal riconoscimento di maggiori margini di autonomia istituzionale e finanziaria.
Da questo lavoro i risultati che si attendono sono essenzialmente due: il primo è di dare una visione, per quanto essenziale, il più possibile completa del processo di decentramento regionale, guardando sia alle esperienze passate sia alla attuazione in fieri della legge Bassanini.

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1 1 INTRODUZIONE Dal 1861, data dell’unificazione, l Italia si Ł sempre caratterizzata per il forte accentramento delle sue istituzioni pubbliche, sebbene nella nostra carta costituzionale del 1948 sia prevista una forma di decentramento particolare:le Regioni. L’attuazione al dettato costituzionale non ha avuto luogo fino al 1972 e questa riforma non ha portato i risultati sperati, lasciando al cittadino una sensazione di lontananza dallo Stato accompagnata dall’incapacit di quest’ultimo di soddisfare efficacemente le varie esigenze territoriali. A partire dalla fine degli anni ’80 in Italia Ł iniziata a diffondersi ed affermarsi l’esigenza di un forte decentramento. Questo impulso nasce da piø parti partendo dal singolo cittadino,arrivando alle varie forze politiche, passando naturalmente per le varie uffici preposti di regioni ed enti locali. Si sono succedute nel tempo varie proposte di soluzione fino ad arrivare ad ipotesi di revisione del nostro ordinamento Costituzionale. Ma l’esigenza di decentrare non nasce solo da impulsi "sociali", infatti, vi sono problemi di amministrazione e di efficienza che potrebbero

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