La Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni tra formazione universitaria e professione: un'analisi storico-comparativa tra Italia e Spagna
L'idea di realizzare il presente lavoro è nata dall'esperienza vissuta da chi scrive nel 1997 presso la Universidad Central de Barcelona (Catalunya-Spagna), grazie ad una Borsa di Studio conseguita all’interno del Programma Erasmus; si tratta di un'iniziativa comunitaria che favorisce lo scambio di studenti universitari europei, offrendo loro la possibilità di proseguire gli studi presso un'Università di un altro paese europeo, senza interruzione di continuità e nell'ambito del proprio Corso di studi.
Vivere l'opportunità di un approccio alle materie dell'Indirizzo di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni della Facoltà di Psicologia in un contesto formativo diverso rispetto a quello di provenienza poteva costituire un'occasione interessante; ma non erano da sottovalutare alcune difficoltà, che andavano ben oltre i limiti dovuti alla non conoscenza della lingua, lo spagnolo, e che ben erano state sottolineate da chi aveva già compiuto una simile esperienza.
Rendere efficace e produttivo un periodo di studi all'estero richiedeva prioritariamente la predisposizione di idonee condizioni, soprattutto di ordine amministrativo: era necessario cioè individuare, e concordare per tempo con i vari docenti dei due Atenei, i criteri oggettivi ed equiparabili di valutazione dei contenuti e dei tempi delle materie di studio: da un lato infatti il sistema formativo italiano, basato su un iter curriculare in gran parte determinato a priori dal Piano di Studi, diversificato all’interno dei 5 anni del Corso di Laurea in Psicologia, stabiliva un determinato numero di materie e di esami da seguire e superare nell'arco di ciascun semestre accademico; dall’altro il sistema spagnolo, basato sul concetto di crediti formativi (all'interno di un Corso di studi articolato in 4 anni), offriva ampia libertà allo studente di scegliere nell’ambito di un alto numero di materie opzionali quelle che più considerava attinenti al proprio iter formativo e di specializzazione.
La maggiore difficoltà consisteva nel rendere perfettamente compatibili gli esami del piano di studi del Corso di Laurea in Psicologia a Padova, con quelli, simili ma ovviamente non uguali nei contenuti, in quanto formalmente frammentati in micro-corsi e connotati da un differente accreditamento, del Pla d’Estudi de la Licenciatura en Psicologia di Barcellona.
Il pericolo di vedere vanificati gli sforzi con il non riconoscimento della validità degli esami sostenuti a Barcellona (11 prove corrispondenti a sei esami presso la Facoltà di Padova), aveva comportato, già prima del trasferimento, un'analisi approfondita dei programmi, supportata da un' intensa corrispondenza con le segreterie ed i docenti delle rispettive Università.
Durante la frequenza dei Corsi subentrarono poi altre curiosità: i compagni di studi spagnoli dedicavano, nell'ambito delle materie da frequentare, un gran numero di ore (sempre espresse in crediti) alla pratica e dovevano immatricolarsi ad un numero altissimo di esami per semestre; inoltre, coloro che si laureavano in Psicologia avevano un'età media inferiore di ben tre anni rispetto agli studenti della stessa disciplina italiani e manifestavano una mentalità decisamente pragmatica e concreta, orientata all’intervento sul campo.
Queste ed altre curiosità sono andate acquisendo col tempo una fisionomia di preciso interesse, che ha trovato espressione concreta nella presente ricerca tesa ad approfondire in modo più sistematico la comparazione, prima articolata in intuizioni e riflessioni frammentarie, tra i due sistemi universitari; nel contempo è stata allargata l'area di indagine ad altre due Facoltà di Psicologia, la Complutense di Madrid e la Facoltà di Torino: ad una spagnola dunque e ad un'altra italiana.
Uno degli obiettivi era quello di capire, per quanto possibile, se ciascuna di esse, in forza di peculiarità specifiche acquisite nel tempo nel proprio contesto socio-culturale locale, si caratterizzasse per una sostanziale individualità, estranea ad ogni forma di affinità con altre realtà formative; o piuttosto potesse essere ricondotta ad un'area di comune appartenenza contribuendo alla costituzione, in forza di unificanti esperienze di natura culturale, storica e sociale, di una comune identità culturale nazionale.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Chiara Pacquola |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Assaad Marhaba |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 334 |
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