Il mutismo selettivo

INTRODUZIONE Con questa tesi intendo trattare del mutismo selettivo, un disturbo prettamente psicologico caratterizzato dalla difficoltà dei bambini ad utilizzare il linguaggio verbale nella comunicazione con gli adulti estranei e a limitarne l’uso solo in luoghi specifici e prevalentemente con persone a loro familiari (in particolar modo con la madre), mentre in altri contesti si esprimono tramite il linguaggio verbale e la scrittura. Ho iniziato il primo capitolo parlando dell’origine di questo termine e delle successive modificazioni a cui è stato sottoposto nel corso degli anni sino a giungere alla sua attuale denominazione, delle diverse concezioni di tale disturbo che si sono susseguite nel corso degli anni sino ai giorni nostri, dei diversi trattamenti a cui è possibile sottoporre questi bambini e dei criteri da seguire per effettuare una diagnosi corretta. Nel secondo capitolo ho raccontato della somministrazione di un test da me effettuato su una bambina frequentante la quarta classe della scuola elementare e affetta da mutismo selettivo, riportando anche il risultato del test e le relative considerazioni. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, in base alle conclusioni ricavate dalla somministrazione del test e dall’osservazione della bambina, e confrontando i trattamenti a cui è stata sottoposta con quelli suggeriti dalla più vasta letteratura esistente su questo argomento, ho cercato di riassumere i trattamenti e i metodi più adeguati che gli insegnanti e i genitori potrebbero adottare nei confronti dei bambini affetti da mutismo selettivo. 1