Gli accordi di programma nella disciplina urbanistica
La presente tesi prende avvio dall’osservazione della diffusione del principio della concertazione nell’attività amministrativa, a discapito di quello della autoritarietà, e dall’esame delle ragioni che l’hanno determinata.
Vengono poi passati in rassegna i principali strumenti concertativi previsti dalle due leggi che hanno segnato una svolta sulla via del consensualismo: la n. 142 e la n. 241 del 1990. Fra questi strumenti rientra l’accordo di programma, e di esso, nel proseguio, si offre un esame generale, proponendo una definizione, analizzandone le finalità, studiando le sue origini e i suoi sviluppi, ed evidenziando i caratteri che lo distinguono dagli altri strumenti.
In via sistematica, si propone la riconduzione dell’accordo di programma al genus degli “accordi fra pubbliche amministrazioni” previsto dall’art. 15 della legge n. 241/1990, precisando le motivazioni di questa scelta e traendone le conseguenze.
Ampio spazio è dedicato alla descrizione dello schema generale di accordo delineato dall’art. 27 della legge n. 142/1990, anche alla luce delle recenti modifiche apportate dalla “legge Bassanini/2”; ne viene infatti attentamente analizzato il procedimento di formazione, l’oggetto, i soggetti, l’efficacia, la natura giuridica, e la tutela giurisdizionale nei suoi confronti.
Si passa poi ad un esame specifico degli effetti urbanistici che possono scaturire dalla stipula dell’accordo di programma ex art. 27, e delle condizioni richieste affinché tali effetti si producano, con precisi riferimenti al D.P.R. n. 616/1977, al D.P.R. n. 383/1994 e alla legge n. 127/1997. In considerazione di questi effetti, una particolare attenzione è riservata al problema delle garanzie dei privati, stante il silenzio dell’art. 27 sul tema e nel tentativo di offrire delle soluzioni ragionevoli.
L’ultima parte della tesi è dedicata all’approfondimento degli accordi di programma nelle leggi settoriali, con particolare riferimento alla materia urbanistica. Lo studio delle leggi anteriori alla n. 142 evidenzia la singolare evoluzione dell’accordo, da strumento speciale, disomogeneo ed ancora imperfetto, finalizzato alla soluzione di singole e determinate situazioni di emergenza, a strumento di più generale ed uniforme applicazione, utilizzabile in vista di molteplici finalità.
Le leggi urbanistiche posteriori alla n. 142 confermano, invece, come lo schema delineato dall’art. 27 abbia ormai assunto carattere paradigmatico; alcune di esse vengono analizzate in ragione della particolare disciplina, dell’importanza dell’oggetto e delle caratteristiche peculiari che contraddistinguono i relativi accordi.
In conclusione, si tracciano le prospettive future e un bilancio pratico dell’istituto.
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Informazioni tesi
Autore: | Devis Brogliato |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Università degli Studi di Trento |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Daria De Pretis |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 136 |
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