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Educazione ed economia. Proposte per il progresso sociale

Se è vero che il progresso sociale richiede, come pensava John Stuart Mill, un indispensabile lavoro educativo preliminare, l'attendibilità di un tale lavoro dovrebbe potersi desumere dalla capacità di inquadrare lo stretto legame intercorrente tra l'educazione e l'economia, di interpretare i modi e le forme di organizzazione economica in rapporto alle teorie e alle pratiche educative. Per di più, dovrebbe essere in grado di verificare se e in quale misura l'iniziativa educativa e l'iniziativa economica siano davvero collocabili - e soprattutto conciliabili - sullo stesso piano di finalità e bisogni, se possano o no identificarsi con quelle esigenze sostanziali il cui mancato o scarso soddisfacimento rallenta la possibilità di una più efficace azione di miglioramento della società determinata che si vuole fare progredire. In altre parole, dovrebbe sapere attentamente scrutare il rapporto tra le più progredite forme di governo, quelle democratiche, con tutte le loro contraddizioni, e i più progrediti modelli economici: il capitalismo, in primo luogo, ma anche tutte quelle piccole e medie economie - a ben vedere non poche - su cui esso sembra aver prevalso. A partire da tali presupposti, nella nostra tesi sosteniamo che un progresso sociale dovrebbe seguire una strategia tale per cui il bisogno di educazione e il bisogno economico siano riconosciuti come bisogni correlati fondamentali, "leve" essenziali del progresso, agendo sulle quali tutti gli altri bisogni sarebbero più facilmente appagabili. Affrontiamo questa tematica al contempo sul piano storico e su quello teorico.

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4 Introduzione Se è vero che il progresso sociale richiede un indispensabile lavoro educativo preliminare, l’ attendibilità di un tale lavoro, ossia l’eventualità che possa fungere da orientamento pratico, dentro o fuori un formale progetto politico, dovrebbe potersi desumere dalla sua capacità di inquadrare lo stretto legame intercorrente tra l’educazione e l’economia, di interpretare i modi e le for me di organizzazione economica in rapporto alle t eorie e alle pratiche educative. Per di più, dovrebbe essere in grado di verificare se e in quale misura l’iniziativa educativa e l’iniziativa econ omica siano davvero collocabili – e soprattutto conciliabili – sullo stesso piano di finalità e bisogni, se possano o no identificarsi con quelle esigenze sostanziali il cui mancato o scarso soddisfacimento rallenta la possibilità di una più e fficace azione di miglioramento della società determinata che si vuol far progredire. In altre parole, dovrebbe saper attentamente scrutare il rapporto tra le più progredite forme di governo, quelle democratiche, con t utte le loro contraddizioni, e i più progrediti modelli economici: il capitalismo in primo luogo, ma anche tutte quelle piccole e medie economie – a ben vedere, non poche – su cui esso sembra aver storicamente prevalso. A partire da questi presupposti, l a tesi principalmente sostenuta nelle pagine che seguono potrebbe formularsi pressappoco nel modo seguente: un piano preliminare di promozione del progresso sociale che intendesse realmente unificare la «massima libertà personale» con una «giusta ed equa distri buzione dei prodotti del lavoro» , dovrebbe seguire una strategia tale per cui il bisogno di educazione

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Fiscarelli
  Tipo: Tesi di Master
Master in Civic Education II
Anno: 2011
Docente/Relatore: Zanetti Gianfranco
Istituito da: Ethica Forum - Asti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 31

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Parole chiave

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