LOST in TIME: sperimentazioni temporali all'interno della struttura narrativa
La ricerca del tempo perduto avviene nel'impero della mente. E' facile smarrirsi in vicoli ciechi, strade tortuose, vie senza fine. L'obbiettivo è recuperare ciò che il tempo ha reso impalpabile, velato e nascosto in un labirinto di sentieri che si biforcano. Cosa accade se tutto ciò è trasferito sul piccolo schermo? Nasce LOST, in cui il tempo diventa il vero e proprio elemento fondante dell'architettura narrativa. Gli inserti temporali, che si sviluppano sotto forma di flashback e flashforward, non si limitano solo ad un punto di vista qualitativo, ma anche quantitavo. Il loro numero e la loro durata si impongono a tal punto da creare una storia parallela a quella ambientata nel tempo presente dell'Isola.
In che modo lo spettatore è chiamato a prender parte all'interno di questo puzzle? Il suo ruolo è attivo, partecipe, essenziale per la ricomposizione dei pezzi. Allora l'interpretazione del singolo fruitore diventa il veicolo di una conoscenza ambigua e instabile, ma non per questo meno affascinante.
Attraverso l'utilizzo e e il riadattamento di tecniche appartenenti all'universo cinematografico e seriale LOST, quindi, si presenta come un unicum all'interno del panorama della settima arte. L'episodio 4x07 "Ji Yeon" ne è un esmpio eclatante: l'utilizzo contemporaneo di flashback e flashforward testimonia un metodo di scrittura in progress, teso alla ricerca di soluzioni sperimentali e innovative. Perdersi nel tempo allora diventa una sfida e un piacere: il naufragar m'è dolce in questo mare.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Caruso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Cinema, Musica e Teatro |
Relatore: | Lorenzo Cuccu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
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